sabato 31 agosto 2013

Visita alla Fondazione Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC)

Qualche giorno fa sono stata in visita al borgo medioevale di Longiano (FC), piccolo abitato sulle colline di Cesena, circondato da due cerchie di mura. Ho parcheggiato ai piedi del castello, dove ho trovato l'ufficio IAT aperto e tutte le info che mi occorrevano. Già nel 1059 qui esisteva una antica roccaforte, ristrutturata e fortificata nel 1216. Il Castello Malatestiano visse il periodo di massimo splendore con l'avvento della signoria dei Malatesta, che governò nel periodo compreso tra il 1290 e il 1463. Alla caduta dei Malatesta il castello tornò sotto il dominio dello Stato Pontificio, al quale rimase assoggettato fino all'unità d'Italia, a parte un breve periodo in cui fu sotto la dominazione veneziana (1503-1506) e sotto Napoleone (1790-1814).
Sotto il colle su cui sorge il castello, grazie alla mia guida, ho potuto attraversare da parte a parte il rifugio bellico costruito nella primavera del 1944: scavato nel tufo, poteva contenere fino a 2 mila persone, e si trova a soli 22 metri di profondità da piazza Malatesta, la piazza belvedere su cui affaccia la Fondazione Balestra.
Per raggiungerla ho percorso strade acciottolate, ancora ben conservate. Sulla piazzetta affaccia anche la "fontana dei veneziani", un bel pozzo del sec XVI. Inoltre vi si trova una cappella sconsacrata, oggi sede di esposizioni temporanee. Dal belvedere della piazza lo sguardo si perde tra le pianure e le colline verdi, fino al mare. Il maschio del castello è di origine medioevale, ma ha subito successive modifiche in epoca rinascimentale ad opera della famiglia dei  Rangoni.
Siamo a soli 12 km da Cesena e qui ha sede la più ricca  collezione di arte moderna della regione Emilia Romagna: la Fondazione Balestra, per accedere alla quale spenderete intero 3,00 euro a persona.  Sono esposte oltre 3 mila opere di arte figurativa di artisti del Novecento italiano (Rosai e Maccari, ma anche Sironi, Morandi e altri ancora) e una preziosa collezione di opere grafiche di autori stranieri (Goya, Chagall, Matisse). Inoltre sono presenti opere frutto di donazioni.
La Fondazione è legata al nome di Tito Balestra, nato a Longiano, 1923-1976, poeta tra i maggiori del Novecento italiano. Alla sua morte la vedova ha donato la propria collezione al Comune di Longiano che insieme alla Provincia di Forlì, alla Cassa di Risparmio di Cesena. alla Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Bologna e ad alcuni familiari, ha istituito una Fondazione per amministrarne i beni.
E la collezione è quella che io ho potuto ammirare qualche giorno fa, ricca e variegata, disposta in sale di piccole medie e grandi dimensioni, dal piano terra alla mansarda, senza tralasciare l'area destinata agli uffici municipali e le bellissime terrazze panoramiche. Uno sforzo grande, per un piccolo centro come Longiano, abitato da poco più di 6 mila persone. Sforzo conservativo, ma anche organizzativo. In questo bellissimo castello infatti non mancano le occasioni per fare festa. Per info visitate www.fondazionetitobalestra.org. Trovate aperto dal martedì alla domenica con orario 10.00-12.00 e 15.00-19.00, non perdetevi questo patrimonio a pochi km dalla Costa Adriatica, se siete in vacanza al mare fateci un salto.

"I Luoghi dello Spirito e del Tempo": concerto domenica 1 settembre 2013 a Tredozio (FC)

Segnalo per il ciclo "I Luoghi dello Spirito e del Tempo" concerto dell'Ensemble "Sensus" che si terrà domenica 1 settembre 2013 alle ore 21.00 presso il Cortile di Palazzo Fantini, Tredozio (FC). Si tratta di una località situata nel cuore della Romagna Toscana, nel mezzo di un panorama fatto di boschi e strade tortuose. Alle porte del Parco delle Foreste Casentinesi, a circa 30 km da Faenza (RA), lungo la vecchia Via Faentina, troverete questa amena località di villeggiatura. L'associazione culturale Collegium Musicum Classense, che cura la organizzazione della rassegna musicale, propone anche alle 18.00 visita guidata all'antico Monastero della SS Annunziata, ristrutturato di recente. per info e prenotazioni potete telefonare al 3338827033. Prima dell'inizio del concerto, se di interesse, è inoltre possibile prenotare in pizzeria , da "Henry"via dei Martiri 22, Tredozio al 0546943825.
L'Ensemble "Sensus" proporrà antichi canti femminili sefarditi. La musica sefardita è la musica degli ebrei cosiddetti "spagnoli", piuttosto struggente e cantilenante. Per info visitate il sito http://collegiummc.racine.ra.it/
Il concerto è ad ingresso gratuito, la visita guidata costa 3,00 euro a persona.

venerdì 30 agosto 2013

Visite guidate gratuite al Museo Nazionale, Ravenna (RA) sabato 31 agosto 2013

Il 31 agosto 2013 si terrà il secondo appuntamento di "Una notte al museo", progetto ideato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che prevede l'apertura serale dei luoghi d'eccellenza della cultura tra musei e aree archeologiche statali. Con la collaborazione della Direzione per la Valorizzazione il Ministero è riuscito a realizzare un progetto pilota che ha l'obiettivo di diventare un appuntamento stabile per rendere la fruizione della cultura più ampia possibile e per offrire ai turisti che visitano il nostro Paese un'opportunità indimenticabile.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini è lieta di comunicare che il Museo Nazionale di Ravenna è stato scelto tra i luoghi d'eccellenza per rappresentare la cultura e l'arte nella regione Emilia Romagna, insieme alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, al Museo Nazionale Archeologico di Ferrara e alla Galleria Nazionale di Parma.
Il Museo Nazionale di Ravenna, le cui prestigiose collezioni sono ospitate da un secolo nei suggestivi spazi dell'antico complesso benedettino di San Vitale, sarà aperto ogni ultimo sabato del mese fino alle 23.45 (ultimo ingresso ore 23.15).
Le apertura straordinarie saranno arricchite da due visite guidate, condotte dai funzionari e dal personale assistente museale, che metteranno in luce i capolavori del Museo. Le visite guidate si terranno alle ore 21.00 e alle ore 22.15.

Inaugurazione Carlo Levi "Il volto del Novecento", Pala De André (RA) venerdì 30 agosto 2013

Segnalo inaugurazione della mostra Carlo Levi "Il volto del Novecento" venerdì 30 agosto 2013 alle ore 19.00 presso gli spazi del Pala de André, Viale Europa 1, Ravenna (RA), a cura di Silvana Costa, associazione culturale Il Cerbero. La mostra rimarrà fruibile fino al 16.09.2013 con orario 19.30 -23.30 ad ingresso gratuito.
Oltre 100 opere a partire dagli ani 20 fino agli anni 70 descrivono la personalità del pittore, scrittore e pensatore (politico) Carlo Levi considerato tra i più significativi narratori del Novecento. Una raccolta unica, un ampio e ricercato campionario di opere tra pittura, scultura e monotipi per raccontare l’intellettuale e l’artista, curata attraverso una ricognizione attenta sui collezionisti privati del nostro territorio che ha coinvolto il nuovo spazio Museale C.U.BO Centro Unipol Bologna, che ha all’interno una ricca collezione dedicata al Novecento di cui di circa 50 opere di Carlo Levi, e realtà analoghe come il museo MAGI900 di Pieve di Cento (FE), l’archivio Cagli di Roma, la Fondazione Carlo Levi di Roma che conserva una raccolta di 800 dipinti del Maestro e un archivio di manoscritti e di materiale documentario sull’artista.
Un mostra che è anche la celebrazione dei 50 anni dalla scesa di Levi in politica, era il 1963 infatti quando per dare peso alle sue inchieste sociali sul degrado generalizzato del paese, e mosso dal desiderio di contribuire a modificare una politica stratificata su un immobilismo di conservazione di certi diritti acquisiti anche illegalmente, Levi passa dalla teoria alla pratica e, convinto dagli alti vertici del partito comunista, incomincia a svolgere politica attiva. Candidato a un seggio senatoriale, viene eletto per due legislature Senatore della Repubblica.

Il vasto gruppo di opere esposte vuole condurre il pubblico sia all’abilità artistica e pittorica dello scrittore che raccontava anche attraverso le linee energetiche che compongono un’opera, sia essa bidimensionale o tridimensionale, la capacità dell’uomo di essere testimone e protagonista degli eventi politici culturali del suo tempo, sia effettuare un’indagine accurata del personaggio storico che se da un lato fu un sostenitore delle regole, dall’altro si espresse come innovatore per caldeggiare quei cambiamenti necessari a migliorare la condizione del paese.
Nato a Torino, il 29 novembre 1902 (morirà a Roma il 4 gennaio 1975) in una famiglia ebraica della borghesia torinese, fin da ragazzo dedica molto del suo tempo alla pittura. Nel periodo degli studi universitari, per il tramite dello zio, l'onorevole Claudio Treves (figura di rilievo nel Partito socialista), conosce Piero Gobetti che lo invita a collaborare alla sua rivista La Rivoluzione liberale e lo introduce nella scuola di Felice Casorati intorno alla quale gravita l'avanguardia pittorica torinese.
Queste amicizie saranno determinanti per scegliere un percorso che nonostante la laurea in medicina, Levi dedicherà all’arte e alla passione politica maturando la sua consapevolezza artistica a Parigi dove aveva uno studio, città che gli permetteva di contemplare e incontrare artisti antichi e contemporanei, guardando alle esperienze europee postimpressioniste. Fece parte del gruppo dei Sei di Torino e, in netta antitesi al più vieto accademismo del Novecento, elaborò nelle sue opere (ritratti, nature morte) un acceso e vibrante linguaggio espressionista che rimase costante, seppure piegato a più esplicite istanze realistiche, nella sua successiva produzione che si allarga anche al paesaggio.
Ma la sua sua opera più importante è forse quella che lo vede vestire i panni dello scrittore; Cristo si è fermato a Eboli che Einaudi gli pubblica nel 1945, nata dai ricordi di confinato in Lucania, è il ritratto morale, sociale, ma soprattutto poetico di una gente e di un paese, il racconto veridico e pur favoloso di un viaggio alle origini della civiltà, compiuto a contatto di quelle misere popolazioni. La risonanza che avrà il romanzo mette in ombra la sua attività di pittore: ma la stessa pittura di Levi sarà influenzata da quel soggiorno diventando più rigorosa ed essenziale e fondendo la lezione di Modigliani con un sobrio, personale realismo.
La mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, è stata realizzata con il contributo di: AGENZIA RITMO, CLUB DEL SOLE, CONSAR-GRAR, COPURA, IDROEXPERT, MOVITER STRADE CERVIA, NADEP, PENTAGRAMMA ROMAGNA, S.P.M. CONSULTING, SIDAC GRUPPO ACMAR, STUDI DI SERVIZI ALLE IMPRESE.

giovedì 29 agosto 2013

Visita al Museo della Ghisa, via Santa Maria 18/A, Longiano (FC)

Ieri sono stata in visita a Longiano(FC), piccolo borgo medioevale dell'entroterra romagnolo. Da tempo desideravo visitarlo, e direi che non sono rimasta delusa: si tratta di una piccola realtà che ha ottenuto la bandiera arancione del Touring Club Italiano, riconoscimento riservato ai Comuni che si distinguono per la qualità della vita, dall'accoglienza e dell'offerta culturale. A lato della Fondazione Balestra, collocata nell'antico Castello Malatestiano che domina il borgo dall'alto e che costituisce l'attrazione culturale numero uno, ho potuto constatare la presenza di almeno altri tre deliziosi contenitori culturali: il Teatro Petrella, il Museo di Arte Sacra e il Museo della Ghisa.
Aperto dal 1991, con il contributo della Neri Spa, dal 2010 il Museo della Ghisa presenta un nuovo allestimento presso la Chiesetta di Santa Maria delle Lacrime, una location in cui contenitore e contenuto si fondono, creando un'atmosfera capace di catturare l'attenzione del visitatore. La collezione comprende 200 manufatti circa,  prodotti tra il 1846 e il 1930-40: fontane, panchine dalle decorazioni finissime, mensole, balaustre, picchiotti, roste, scansaruote, ecc.
Un intero museo dedicato alla ghisa dunque, una lega composta da ferro e carbonio. A differenza del ferro battuto, che richiede per ogni pezzo prodotto la presenza dell'abilità manuale dell'artigiano, la ghisa, essendo fusa, consente la riproduzione del medesimo esemplare in più copie, del tutto identiche una all'altra.
Fino agli anni 30-40 del Novecento, la ghisa era ampiamente utilizzata per opere di arredo urbano e per la illuminazione delle strade nelle città in Italia e in Europa. Chi non ricorda i gazebo nei parchi pubblici, spesso utilizzati per ospitare concerti, oppure i gazebo delle terme o degli stabilimenti balneari al mare? Se pensiamo alle abitazioni possiamo ricordare i magnifici balconi in ghisa di Parigi, oppure i battiporta dalle forme più strane nelle nostre città: mani, leoni, zampe di animali, e altro ancora. All'interno delle case potevamo trovare con facilità teiere in ghisa, stufe domestiche, grucce portabiti, portaombrelli, carboniere, ecc.
Tra le opere esposte al museo una bella maschera in ghisa, proveniente da una fontana in pietra collocata anticamente presso il Foro Annonario di Cesena, come mostra la foto che pubblico qui, tratta dalla pagina FB del museo. Uno dei pezzi che ho preferito, così carica di tensione creativa.
Da giugno a settembre il museo è aperto sabato, domenica e festivi  dalle 14.30 alle 18.00, altrimenti l'accesso si può prenotare telefonando al numero 0547 666457 (Comune Longiano) oppure 0547 652171 (Fondazione Neri). Per info http://www.museoitalianoghisa.org/home.asp?L=IT.
Un'ultima piccola curiosità: dal 2008 è stata aperta una sezione staccata del museo a Cesena, presso i Giardini Pubblici, dove trovano spazio un gazebo e alcuni pali storici che gli fanno corona.

Ristorante Braceria "Da Fichera by Shakti" a Longiano (FC): la mia recensione

Il ristorante si trova nel piccolo borgo di Longiano (FC) a due passi dal Catello Malatestiano che ospita la collezione di arte contemporanea della Fondazione Balestra, una delle eccellenze della Romagna, con pezzi unici del '900 italiano, da Mafai a Rosai, da De Pisis a Sironi, da Guttuso a Vespignani; inoltre opere di Mino Maccari, incisioni di  Morandi, Zancanaro, Goya, Chagall, Kokoschka, Matisse, e molto molto altro ancora. Conclusa la mia visita alla Fondazione Balestra ho avuto il piacere di seguire il gruppo di lavoro presso il ristorante braceria "Da Fichera by Shakti", via Borgo Fausto 13, Longiano (FC). Qui era stato prenotato un menu degustazione uguale per tutti i commensali, potete prenotare anche voi telefonando al 3894870145, oppure potete compilare un modulo online, per info http://www.dafichera.it/prenotazioni/
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Ci hanno fatto accomodare nel piccolo giardino interno, ombreggiato da tende colorate, erano presenti lo chef Francesco Fichera e la moglie Maya per il servizio ai tavoli. Ricordavo il viso dello chef per averlo già visto, e uno dei commensali mi ha ricordato che ha partecipato alla trasmissione "La prova del Cuoco" condotta da Antonella Clerici, inoltre in questo periodo partecipa a una trasmissione sui cibi di strada, in programmazione su Italia 1, "Street Food Heroes" in onda la domenica alle 23.55.
Mi sono posizionata all'ombra in attesa, curiosa di vedere se fosse riuscito ad emozionarmi.  Di lì a poco, grazie alla prenotazione, le portate sono arrivate. Antipasto a base di crostini misti di pane di genzano, fichi maturi e culatello (ottimo), pomodorini aglio e origano, fegatini, ecc. Avevo già appetito e quindi, mi spiace per voi ma non li ho fotografati.
Ma quando sono arrivate le carni mi ero già ripresa, e così ho immortalato lo chef mentre ci porzionava le carni. Simpatico e disponibile ha risposto a una mia domanda relativa all'uso di una mattonella dell'Himalaya. Mi domandavo perché per la cottura non avesse usato una mattonella al sale dolce di Cervia, e il motivo consta nel rilascio del sale, più graduale e più gradevole per la mattonella dell'Himalaya rispetto a quella al Sale di Cervia.......non si finisce mai di imparare!
Fantastico al palato il cosciotto di abbacchio allo scottadito con patate alla cenere, ma buono anche il cosciotto di pollo romagnolo con peperoni grigliati. Piatti della tradizione, curati nei dettagli, semplici e genuini gli ingredienti, sapiente la tecnica di cottura e di presentazione.
Il mio giudizio è perciò positivo: da provare per una serata romantica a due, magari se siete sulla costa in vacanza, sia Cesenatico che Cervia sono davvero a pochi km.di distanza. Ma da provare anche con la formula della prenotazione menu per gruppo di persone, noi abbiamo speso 30,00 euro a persona e degustato ottimi piatti e ottimo vino.
Molto piacevole il dessert: vellutata di nocciole con mela verde, fresco e cremoso. Riassumendo: eccellente, assolutamente consigliato, in grado di regalare emozioni
 

domenica 25 agosto 2013

Visita a Casa Artusi, via Andrea Costa 31, Forlmpopoli (FC)

Nella mattinata di oggi, con partenza dall'ufficio IAT della cittadina di Forlimpopoli (FC), via Andrea Costa 27, ho effettuato vista guidata a Casa Artusi, centro di cultura enogastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, sorto per volere di Pellegrino Artusi, mercante e letterato nato a Forlimpopoli nel 1820 che, alla sua morte, occorsa nel 1911, lasciò al Comune di Forlimpopoli tutti i suoi averi chiedendo che di lì a 50 anni venisse realizzata la Biblioteca Artusiana e, di seguito, Casa Artusi.
Ci vollero più di 50 anni per realizzare questo progetto ma oggi la città di Forlimpopoli è nota in tutto il mondo per avere dato i natali a Pellegrino Artusi. Uomo dotto e mercante, mai sposatosi, dal 1851, in seguito forse ad una incursione della banda del Passatore, molto conosciuta in Romagna a quei tempi per i saccheggi messi in atto, si trasferì a Firenze, dove continuò a esercitare la professione di mercante. Pubblicò nel 1891 il volume "La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" raccogliendo le ricette della tradizione orale che gli venivano proposte sul territorio, inizialmente di Emilia Romagna e Toscana, poi inserì nelle edizioni successive anche ricette da altre parti d'Italia. Non fu cuoco esperto, ma innovatore nel senso di comprendere che "la cultura di un territorio si esprime nel piatto", chiese e ottenne che Casa Artusi, a lui ispirata, contenesse anche una scuola di cucina domestica perché " il miglior maestro è la pratica", come era solito ripetere in vita.
Casa Artusi è stata inaugurata nel 2007, occupa 3 mila mq, i due terzi dei quali dedicati alla biblioteca municipale che, coi suoi  450 mila volumi, rappresenta una biblioteca di livello europeo in una realtà che conta 2500 abitanti.
A fianco un'altra biblioteca, con opere della collezione personale di Pellegrino Artusi, tra le quali spicca la prima edizione del 1891 del volume "La scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" e l'ultima recente traduzione in lingua polacca, inoltre rappresentate anche le traduzioni nelle principali lingue indoeuropee.
Ma Casa Artusi è molto di più, come ho avuto modo di ammirare quest'oggi. E' una scuola di cucina, con corsi esperienziali per curiosi e appassionati in genere, oppure veri e propri stage per addetti ai lavori, oppure ancora percorsi di conoscenza e degustazione grazie alle "Domeniche delle Mariette", una formula creata per fare conoscere l'arte della cucina attraverso le mani esperte dei volontari della locale Associazione delle Mariette.
Questo contenitore culturale è ubicato nell'antico complesso del Convento e Chiesa di Santa Maria dei Servi, edificato dal 1360 e in seguito ristrutturato, divenuto di proprietà del Comune di Forlimpopoli nel 1797, quando in seguito alle soppressioni napoleoniche, i  Padri Serviti lo abbandonarono definitivamente. Oggi la Chiesa dei Servi era stata sede di un matrimonio, quando sono entrata l'aria era densa del profumo dei fiori utilizzati nel corso della cerimonia, lo spazio era sgombro di sedie, ma assolutamente avvincente per la bellezza dell'interno e la ricchezza delle decorazioni barocche. Solitamente questo spazio viene adibito a sala conferenze, e può ospitare fino a 120 persone: un vero gioiello, artisticamente parlando ma anche quale location di eventi culturali di grande spessore.
Che dire poi del ristorante Casa Artusi, che occupa alcune stanze dell'edificio e offre tavoli all'aperto nell'ampia corte interna, ideale per le calde sere d'estate?  Il ristorante gode di una gestione separata, il cuoco Andrea Banfi è celeberrimo, la cucina è quella della tradizione Pallegrino Artusi, per info e prenotazioni vi rimando al sito http://www.casartusi.it/it/content/ristorante-casartusi . Oggi ho fotografato alcune sale interne, di raffinata bellezza e sobrietà.
Uscendo da Casa Artusi mi sono recata in Piazza Garibaldi, dove campeggia la maestosa Rocca, all'interno della quale sarà  a breve visitabile il museo archeologico, attualmente in fase di ristrutturazione, e il Teatro Comunale "Giuseppe Verdi"......ma questo è un altro viaggio nel viaggio e di questo scriverò in una occasione futura. Per il momento aggiungo solo che la visita guidata si effettua tutte le domeniche alle 11.00 senza prenotazione, partendo dallo IAT di Forlimpopoli, telefono 0543743138. Per l'ingresso a Ca sa Artusi se siete in possesso della "Romagna Visit Card" potete usufruire dello sconto previsto, spenderete intero 3,00 euro (anziché 5,00) Per info sulle opportunità offerte dalla card visitate www.romagnavisitcard.it .

sabato 24 agosto 2013

Mostra di Ale Giorgioni presso Bonobolabo, Ravenna (RA): inaugurazione sabato 31 agosto 2013

Segnalo sabato 31 agosto dalle ore 18.00 alle 22.00 inaugurazione della mostra di Ale Giorgioni presso Bonobolabo, negozio di via Centofanti 79, Ravenna (RA). Si tratta di una mostra di poster dalla grafica accattivante e, insieme ad essa, della presentazione ufficiale degli skateboard di Star Wars prodotti da Bonobolabo in edizione limitata (copie numerate e firmate).

venerdì 23 agosto 2013

"Lungo la via degli antichi pellegrini" tra Fratta Teme e Meldola (FC)

Siete mai stati a passeggiare sotto la luna piena in una calda notte estiva lungo la via panoramica del crinale Fratta Terme - Meldola (FC)?
E' ciò che abbiamo fatto noi qualche sera fa, un gruppo di circa 90 persone, chi a piedi e chi a cavallo, siamo partiti da Piazza Colitto, a Fratta Terme (FC) e abbiamo percorso circa 8,5 km fino a raggiungere come prima tappa la Tenuta De' Stefenelli  per una degustazione vini, quindi "La Brocca" per una cena a buffet.
Ma il cammino è stato ciò che più ci ha conquistato.........un percorso di media difficoltà, qualche salita e qualche discesa, tutto il tempo necessario per una chiacchierata, ma anche per ascoltare il rumore degli zoccoli dei cavalli sul selciato, ammirare la luna piena, respirare a pieni polmoni l'aria fresca della sera e i profumi del sentiero. Una escursione un po' diversa dal solito, resa possibile grazie alla simpatica iniziativa di una giovane donna, Alessia Righi, che insieme a Fattorie Faggioli ha ottenuto il sostegno Spinner 2013 per la realizzazione di questo progetto "percorsi di entusiasmo" basato sulla promozione dell'entroterra romagnolo, attraverso la creazione di proposte turistiche alternative ai soliti standard ai quali siamo tutti noi abituati.
E di qualcosa di alternativo si è infatti trattato: 8,5 km percorsi sulla via degli antichi pellegrini che dalla città di Stade, in Germania, raggiungevano la capitale della cristianità, Roma.
Naturalmente questo itinerario è solo una porzione dell'intero, un'opportunità per entrare in contatto con l'associazione che si occupa di organizzare tanti piccoli eventi di questo tipo in Italia e in Germania.  Per documentazione sull'argomento vi rimando al sito www.viaromeadistade.eu.
In Sassonia è stato rinvenuto un documento scritto nel 1236 dall'abate Alberto Stade, frate francescano del Convento di Santa Maria in Stade, che descrive la via percorsa dagli antichi pellegrini per raggiungere Roma.
L'itinerario della porzione italiana è stato definito nei minimi dettagli, e attraversa: Bressanone, Bolzano, Trento, Feltre, Vittorio Veneto, Padova, Venezia, Chioggia, Ravenna, Forlì, Meldola, Bagno di Romagna, Alpe di Serra, Campi di Bibbiena, Subbiano, Arezzo, Castiglione Fiorentino, Ossaia, Castiglione del Lago, Città della Pieve, San Pietro di Acquaertousi, Acquapendente, Orvieto, Viterbo, Roma.
Ma torniamo alla bella esperienza vissuta in prima persona: dopo circa 30' di cammino abbiamo fatto tappa al Country Resort Tenuta De' Stefenelli, Strada Magnalova 3, Meldola (FC) dove ad attenderci abbiamo trovato Sergio Stefenelli, che si occupa delle cantine della tenuta e che ci ha illustrato la produzione vitinicola e le caratteristiche dei diversi vitigni implementati. Abbiamo degustato bianchi e rossi, il mio preferito è stato un bianco dal nome musicale, ovvero SWING, dagli aromi fruttati, da bere intorno ai 10° preferibilmente accompagnato da primi piatti estivi e/o piatti di pesce n genere. Annata  2012, gradazione 12,5% vol.
Ripreso il cammino, altri 60 minuti di buon passo e sul crinale di Meldola ci attendeva "La Brocca" Turismo Rurale, con un ampio spazio a noi dedicato, allestito a buffet, con comodi tavoli al coperto e/o nel giardino, una quantità notevole di piatti caldi e freddi assortiti, compresi quelli dedicati ai vegetariani e/o vegani, non mancava proprio nulla. Naturalmente buon vino della casa in abbinamento anche qui.
Al rientro, sazi, un'ora circa di cammino è davvero volata in un attimo, al parcheggio auto e poi  via sulla strada Romea da Fratta Terme a Ravenna (RA), questa volta in auto e non a piedi.
Una splendida serata, un po' di sano moto,  buona compagnia, bilancio assolutamente positivo, esperienza da ripetere appena possibile per info su altri itinerari http://viaggiarsottolaluna.wordpress.com/percorsi-di-entusiasmo/.