domenica 1 marzo 2015

Una serata a Palazzo Baldini, agriturismo in località Bagnacavallo (RA)

Conoscete i "Lom a Merz"? In Romagna sono un'antica tradizione, legata alla cultura contadina: su grandi fuochi si bruciano  sterpaglie e residui della potatura che rappresentano la malasorte. Un tempo, nel periodo compreso tra fine Febbraio e inizio Marzo, i fuochi duravano per ore, anche tutta la notte, e intorno ad essi si raccoglievano uomini, donne e bambini per scaldarsi e fare lume a Marzo, nella speranza che portasse con sé il risveglio della natura e la buona sorte, ovvero un buon raccolto in campagna. 
Venerdì 27 febbraio la serata dedicata a "Lom a Merz" io l'ho trascorsa a Palazzo Baldini, via Boncellino 170, Bagnacavallo (RA) per rendere omaggio alla tradizione, visitare in loco una mostra dedicata alla "Signora Maria", ceramiche d'arte di Anna Tazzari, degustare un vino lanciato per l'occasione - Ravenna Malvasia IGP dell'azienda agricola Ravagli di Ragone (RA) - e naturalmente curiosare nello splendido Palazzo Baldini, agriturismo di qualità a pochi km da Ravenna. 
La signora che mi ha accompagnata tra le stanze dell'agriturismo è stata gentilissima, rispondendo a tutte le mie curiosità. Iniziamo col dire che il parcheggio è ampio, con area verde circostante. Ciò che avrei degustato più tardi al ristorante è prodotto in loco, ovvero vengono proposti solo piatti realizzati con prodotti a km 0 (se non alimenti di produzione dell'agriturismo stesso, perlomeno provenienti da aziende agricole vicinore, come i vini, rigorosamente IGP della Romagna).
Le stanze disponibili per gli ospiti affacciano sul salone delle feste del piano nobile: un'area interamente affrescata con i motivi in stile pompeiano, con ghirlande di fiori e strani animali fantastici, del tutto simili a quelle che potremmo ammirare nelle case romane di Pompei. Ciò si deve al fatto che nella seconda metà del Settecento si affermò in tutta Europa il gusto per la decorazione "all'antica", derivante dal sensazionale clamore che suscitarono le scoperte, avvenute dal 1738, delle città sepolte di Ercolano e Pompei. La medesima tipologia di decoro si ritrova in Romagna a Palazzo Milzetti di Faenza (RA), ora museo dell'età neoclassica.
Palazzo Baldini fa parte di un ricco circuito di dimore gentilizie in Romagna: la porzione più antica del complesso risale al Rinascimento, un’epoca che possiamo collocare tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.
Era probabilmente il casino di caccia della nobile famiglia Papini, residenti nella vicina città di Bagnacavallo. Fanno parte di questa   struttura le stanze Cesare, Agata e Lea, che sono caratterizzate da un’atmosfera più raccolta, con soffitti impreziositi da travi a vista e tavelle.
Le stanze Bartolo e Luigi e Angela fanno parte dell' ampliamento avvenuto nel corso del secolo XVIII, e si caratterizzano per una maggiore ampiezza rispetto alle stanze cinquecentesche e per la presenza, conservata, delle decorazioni dipinte originali. Nel 1772 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Baldini, di cui porta ancora il nome, e trasformato da residenza di campagna in casa colonica, senza rinunciare però agli arredi di lusso che rimangono visibili nel piano nobileCome per magia, accanto a stanze austere, ho trovato servizi igienici all'insegna del comfort e del relax, con spazi ampi, piastrelle in mosaico e sanitari abitualmente in uso presso termari e centri benessere. Un contrasto forte , realizzato utilizzando tecnologie avanzate di bioedilizia, privilegiando sempre il rispetto delle forme originarie, attraverso interventi sobri e razionali.
Terminato il mio giro di ricognizione, cosa ho fatto nell'arco della serata? Degustazione vini allestita con produttori locali , musica dal vivo in sottofondo e cena con prodotti a km zero.
Cosa ho assaggiato personalmente? I cappellacci al cacao, con farcitura di formaggi morbidi, e una mille foglie al gusto Saba, accompagnata dalla Malvasia IGP "Signora Maria" dell'azienda agricola Ravagli. Tutto squisito, curata la presentazione dei piatti e celere il servizio ai tavoli. I miei commensali hanno degustato cappelletti al ragù, spiedoni di pollo con verdure, latte brulé, e pure loro hanno riferito di aver gradito. 
Vi consiglio di non arrivare senza prenotazione: l'altra sera era tutto esaurito, e chi è arrivato all'ultimo momento ha dovuto attendere il secondo turno in sala prima di potersi accomodare. L'atmosfera nel ristorante è ricercata, la cucina raffinata, il rapporto qualità-prezzo equilibrato. Da provare, per allontanarsi dalla confusione e dallo stress, per concedersi una pausa all'insegna della tradizione enogastronomica della Romagna. Per ulteriori info vi rimando al sito

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