Oltre
settanta opere di artisti fra i quali Bendini, Ferrari, Mandelli, Moreni,
Morlotti, Romiti, Vacchi saranno esposte dal 10 luglio al 27 agosto all’interno
della suggestiva cornice dei Magazzini del Sale nella mostra curata da Claudio
Spadoni, “Ultimo Naturalismo”. Un
omaggio a Francesco Arcangeli, nel centenario della sua nascita, promossa dalla
CNA provinciale di Ravenna in occasione del suo 70esimo anniversario, con il
patrocinio del Comune di Cervia, della Provincia di Ravenna, della Regione
Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della
Regione Emilia-Romagna, della Camera di Commercio e realizzata con la
collaborazione dell’Associazione culturale “Il Cerbero”. “Un appuntamento importante – ha commentato Massimo Mazzavillani, direttore della
CNA provinciale di Ravenna, durante la conferenza stampa di presentazione
dell’evento tenutasi questa mattina presso il Comune di Cervia
- che quest’anno si inserisce a pieno titolo all’interno delle celebrazioni per
il 70esimo anniversario della nascita della nostra Associazione. Da sempre artigiani e piccoli imprenditori sono protagonisti
della crescita culturale dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Arte, impresa
e turismo, dunque, ancora una volta intimamente legati per contribuire ad
affermare e a portare avanti quelle passioni e quei valori di chi, 70 anni fa,
ha fondato la CNA!”. “Un sentito ringraziamento alla CNA – ha
detto Luca Coffari, sindaco di
Cervia – che tutti gli anni regala alla città un appuntamento artistico sempre
di ottimo livello. Questa mostra è sicuramente uno degli eventi più prestigiosi
che caratterizzeranno la nostra stagione turistica 2015”.
“L'Ultimo
naturalismo – ha spiegato Claudio Spadoni - rappresentò
l'impegno critico fondamentale di Francesco Arcangeli, il primo e più geniale
allievo a Bologna di Roberto Longhi, e l'avversario intellettuale più
autorevole di Giulio Carlo Argan, “l'unico - come egli stesso ebbe a scrivere -
che gli avesse fatto dubitare delle sue idee”. Arcangeli, Momi per gli amici,
visse negli anni '50 del secolo scorso la sua più coinvolgente esperienza
critica con un gruppo di artisti di area padana, ma poi con filiazioni anche in
altre regioni, che usciti dalle complesse vicende postbelliche si posero in
sintonia con quella composita e diramata vicenda internazionale comunemente
definita Informale. Era il 1954 quando lo studioso bolognese chiamò a
raccolta pittori come Ennio Morlotti, Mattia Moreni, Pompilio Mandelli - le tre
M - e con loro Vasco Bendini, Sergio Romiti, Sergio Vacchi, Giuseppe Ferrari,
per restare nell'area bolognese, che egli considerava moderni eredi dei
'tramandi' storici della “nostra provincia italiana di settentrione”. Nell'Italia del secondo dopoguerra si erano
creati gruppi, movimenti, schieramenti diversi e per molti aspetti
contrapposti, ma col comune intento di mettersi alle spalle il 'ventennio' e le
vicende artistiche che, a ragione o a torto, venivano considerate espressione
del regime. In Europa e negli Stati Uniti si stavano affermando personalità
diversissime fra loro ma accomunate dal drammatico disagio esistenziale (fu la
generazione dei suicidi o dei potenziali suicidi) conseguente alla recente
tragedia bellica e al clima di guerra fredda presto creatosi nella
contrapposizione fra l'Urss e l'Occidente. Le astiose polemiche fra 'realisti'
e 'astrattisti' che segnarono fortemente la cultura visiva italiana del
dopoguerra, apparivano agli occhi di Arcangeli decisamente improprie e in ogni
caso superate. Occorreva una prospettiva diversa, e l'Ultimo naturalismo
costituiva una risposta italiana a una visione e un pensiero della realtà
decisamente estranei ai modelli formali più diffusi, fossero pure all'insegna
della modernità. Non si trattava, come pure qualcuno fraintese, di un ritorno al naturalismo di
matrice ottocentesca, ma di un'attualissima ricerca di un modo nuovo e
fortemente individuale di esprimere un sentimento della natura senza cadere in
una sua rappresentazione mimetica. Una natura da sentire appunto in modo
diverso, da vivere come dal suo interno,
in un tempo in cui la scienza, il progresso tecnologico stavano apportando
sempre più rapidamente trasformazioni irreversibili. Gli artisti scelti da
Arcangeli cercavano un rapporto nuovo e antico, senza ricorrere, in questo, a
modelli formali precostituiti.
Nessun commento:
Posta un commento