mercoledì 30 novembre 2016

"Altrove" di Filippo Farneti: inaugurazione mostra sabato 3 dicembre 2016

Sabato 3 dicembre 2016, alle ore 18.00, presso la Galleria NiArt, Via Anastagi 4a-6, Ravenna (RA) viene inaugurata la mostra "Altrove" di Filippo Farneti, curata da Davide Caroli. La mostra presenta le opere recenti dell’artista, opere che indagano il tema dell’identità e della memoria continuamente mutevoli e inafferrabiliDal testo in catalogo di Davide Caroli: Filippo Farneti è indubbiamente un curioso osservatore della realtà, un attento documentatore di quanto lo circonda. Non appena possono le sue mani afferrano una penna e un foglio e iniziano a descrivere quasi con ansia e con impeto febbrile quanto gli sta attorno, si tratti di persone, oggetti o situazioni. Questa sua carica, desiderosa di fermare il tempo delle cose fissandolo in un disegno, ne testimonia la sua sete e il suo interesse per tutto ciò che gli si pone davanti agli occhi. […] i suoi dipinti sono sempre ammantati da un senso di mistero ed indefinitezza, i paesaggi e i volti perdono parte della loro leggibilità per diventare quasi una visione, la traccia di un ricordo, che lascia un segno quasi evanescente, trasfigurati in una percezione onirica che ci instilla il dubbio che si tratti di ricordi reali del passato o immagini del tutto immaginarie, fantasmi di storie e vite già vissute da qualcuno. […] Altrove che vuol però dire “non qui, non ora”. Ma Altrove dove? in che senso dunque? Da qualche altra parte dove sta avvenendo, o è avvenuto in passato, quello che così non riusciamo qui a percepire compiutamente, ma che sentiamo necessario per noi. Da un'altra parte, in cui Farneti sembra voler tendere ma davanti alla quale ci lascia affinché noi decidiamo in quale direzione vogliamo compiere il prossimo passo della nostra conoscenza". 

"Tutti in pista" a Palazzo Albergati, Zola Predosa (BO) dal 4 dicembre 2016

Domenica 4 dicembre 2016 alle ore 15.00 verrà inaugurata a Palazzo Albergati la mostra "Tutti in pista". Sarà presente "La Bottega Pascucci" con i disegni di Tinin Mantegazza e per l'occasione tornerà a Palazzo anche la "Signora Maria", di Anna Tazzari con tre splendide opere ispirate al mondo circense. 
Palazzo Albergati ospitò anche nel 2014 una mostra interamente dedicata Signora Maria, di cui scrivemmo  qui: in quella occasione fu per noi un vero piacere effettuare visita guidata agli antichi spazi di Palazzo Albergati. Il Palazzo fu costruito tra il 1659 e il 1694, rappresenta uno dei migliori esempi di villa padronale di epoca barocca in Europa. Fu centro di vita mondana, con ospiti e visitatori illustri. Visitare i piani alti, ma anche le sue cantine, vi regalerà gioia, se amate il bello. Nel caso desideriate sperimentare il brunch a Palazzo il menù di domenica 4 dicembre 2016 sarà il seguente (per info e prenotazioni 051 750247)
Cestini di pane con petto di tacchinella, songino e misticanza aromatica
Bocconcini di sfoglia ripieni di salmone e verza stufata
Piccoli flan di zucca con crema al Castelmagno
Degustazione di formaggi con confetture artigianali
Selezione di salumi del territorio
Gnocchetti di patate con verza e salamella
Mezzemaniche all’astice
Vellutata di topinambur con cavolo cappuccio rosso marinato e crostini al mais
Arrosto di vitello al latte, in foglia di alloro
Spezzatino di cinghiale con crostoni di polenta alla piastra
Salmone in crosta di sale al profumo di agrumi
Broccoletti e cavolfiore alla parmigiana
Verdure grigliate al profumo di timo
Cipolle ripiene
Angolo delle insalate
Dal forno di Palazzo:
pane, focacce e grissini con farina del nostro grano Senatore Cappelli
Le Dolcezze della Tavola
Centrifugati di frutta e ortaggi
Caffè, the e tisane

martedì 29 novembre 2016

In visita alla Stamperia di Egidio Miserocchi, Santo Stefano (RA)

Ho fatto visita alla bottega d'arte di Egidio Miserocchi, a Santo Stefano (RA) qualche giorno fa, nell'ambito di un percorso esperenziale proposto da "Scuola del Territorio 2016", il cui programma è curato dalla Planet Life Economy Foundation di cui, per la Delegazione Emilia Romagna, la Responsabile è Sara Cirone. 
Eravamo un gruppo piuttosto folto: la piccola bottega ci è subito sembrata abitata da un personaggio, più che da un artigiano che produce tele stampate alla romagnola. Schivo e riservato, Egidio Miserocchi ci ha accolti là dove vive e lavora: pochi metri quadrati che rappresentano non solo la sua professione, ma la sua stessa vita. 
Caotico lo spazio interno, con tele già stampate e tele bianche ancora da lavorare, stampi, colori, utensili, attrezzi, disegni e progetti. Forse non tutti sanno che le tele romagnole sono stampate a mano. Il colore della tradizione è il ruggine, ma ai giorni nostri vengono utilizzate anche altre tonalità. 
In origine il colore veniva prodotto impastando farina di frumento in un pentolone di rame, aggiungendo aceto di vino e ruggine proveniente da scarti di rottamazione, impastando per ore fino ad arrivare a una bella pasta consistente, con la quale stampare i tessuti. Gli stampi erano in legno di pero, stagionato per 10 anni. Lo stampo veniva bagnato nel colore, poi andava sul telaio, veniva battuto sulla stoffa con un mazzuolo e quindi passato sulla stoffa stesa sul banco. 
Egidio ci racconta serenamente che ancora oggi queste sono le modalità della lavorazione: tempi lunghi, perizia nella esecuzione, metodicità, precisione nei dettagli. Apprendiamo che Egidio procede personalmente alla raccolta delle bacche che occorrono per determinate colorazioni, oppure all'acquisto della cocciniglia, un colorante ricavato dall'omonimo insetto, che regala alle sue tele un colore cremisi.   
Ed è sempre Egidio stesso che realizza gli stampi intagliati a mano nel legno, di tante forme e dimensioni diverse. Apprendiamo che a breve il laboratorio verrà trasferito in località San Zaccaria (RA), dove Egidio progetta di avere spazio sufficiente per organizzare corsi e formare nuove generazioni di artigiani. Allo stato attuale sopravvivono in Romagna solo 9 di queste piccole realtà imprenditoriali: un mondo da promuovere e tutelare, noi non abbiamo alcun dubbio in proposito, e voi? Vi segnalo la opportunità di godere una esperienza della durata di 2 ore circa in questa bella realtà imprenditoriale, grazie a "EXPERIENCE", caricata sulla piattaforma Air B&B dal maggio 2018, che potete con facilità prenotare a questo link.


"HDS Italia": consegnato Award 2016 a Sebastiano Tusa

Si è svolto sabato 26 novembre 2016 il terzo incontro del ciclo "Incontri con la Storia Subacquea", all'Hotel Mattei di Ravenna (RA). HDS Italia - Historical Diving Society - ha avuto quale ospite d'onore l'archeologo di fama internazionale Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia nonché attuale Presidente dell'Accademia di Scienze e Tecniche Subacquee. 
La serata ha avuto inizio intorno alle 19.30 con aperitivo, proseguendo quindi con un momento conviviale, aperto con un sentito omaggio allo scomparso Enzo Maiorca, uomo di mare e grande atleta, che fu ospite del primo incontro del ciclo "Incontri con la Storia Subacquea" nel 2014. 
In quella occasione fu per noi un piacere festeggiare il Ventennale di HDS Italia, nonché la apertura della nuova sede del MAS - Museo delle Attività Subacquee - di cui abbiamo scritto qui. Dobbiamo infatti ricordare che HDS Italia si è costituita in onlus nel 1994, con sede a Marina di Ravenna (RA), dove troviamo anche il MAS, fondato nel 1998 e trasferito a nuova sede nel 2014. Un museo di cui è curatore Vincenzo Cardella, che è diventato punto di riferimento per gli appassionati di storia subacquea, con una biblioteca specialistica di oltre 1500 volumi e generose donazioni di materiali ed attrezzature appartenute a nomi noti nel mondo sub. Pezzo forte della vasta collezione è il Cristo degli Abissi, opera di Guido Galletti, la cui copia in bronzo giace nei fondali della Baia di San Fruttuoso, nella piccola Baia di Portofino, simbolo riconosciuto della subacquea mondiale. La collezione museale ospita stampe d’epoca e foto che illustrano la nascita dei siluri a corsa lenta detti “maiali”, usati dagli incursori italiani nella seconda guerra mondiale. Troviamo inoltre un’ampia testimonianza di custodie stagne per macchine fotografiche (alcune costruite artigianalmente negli anni ’50 ed altre tra le prime di tipo industriale) e una delle prime camere di decompressione. Vi ho incuriositi? Non vi resta altro da fare che prenotare la vostra visita guidata telefonando al 338.726.5650.
Tornando alla serata di sabato 26 novembre a Ravenna, Sebastiano Tusa ha mostrato in esclusiva immagini e filmati sulle più recenti campagne archeologiche nei mari della Sicilia, e per i partecipanti all'evento è stata una grande emozione. In veste di moderatore era presente Federico De Strobel, Vice Presidente di Histrical Diving Society Italia. All'esterno della sala ristorante, alcuni pannelli esplicativi davano informazioni dettagliate in merito ai relitti rinvenuti in regione Sicilia nel corso degli anni. 
Segnaliamo inoltre l'apertura del VI concorso "Andrea Ghisotti", promosso e organizzato da HDS Italia, che premia la foto e il reportage che sappiano meglio interpretare lo spirito di passione per il mare, i relitti e la storia subacquea, che animò negli anni il lavoro del fotografo e giornalista Andrea Ghisotti. Per partecipare avete tempo fino al 31 gennaio 2017. Per info visitate il sito
Momento clou della serata è stata la consegna del "HDS Award" a Sebastiano Tusa. Le motivazioni? Archeologo subacqueo di fama internazionale, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia, con una lunga carriera professionale, iniziata negli anni Settanta che lo ha portato a condurre ricerche in numerosi paesi del mondo. Oggi è direttore di missioni archeologiche terrestri e sottomarine in Sicilia, Libia, Giappone. Tra le ricerche più significative quella sui fondali ove insistono i resti della battaglia delle Egadi, tra cui numerosi rostri di bronzo, alcuni dei quali sono oggi recuperati ed esposti. Con oltre settecento pubblicazioni, tra monografie e saggi scientifici e divulgativi, ed anni di docenza in archeologia subacquea, rappresenta un indiscusso punto di riferimento per gli studiosi ed appassionati di tale settore. 
Nel corso della presentazione del libro "Primo Mediterraneo. Meditazioni sul mare più antico della storia" di Sebastiano Tusa, noi ci siamo appuntati alcuni passi della conversazione, che ci fa piacere citare qui, in attesa che i semi diano i loro frutti: "Il modo migliore per preservare un relitto è renderlo disponibile al pubblico" e "Sviluppare un turismo diving è  possibile ed auspicabile".    

lunedì 28 novembre 2016

"Vialetto degli Artisti On Ice": inaugurazione 8 dicembre 2016 a Milano Marittima (RA)

Inaugurerà il 8 dicembre 2016 alle ore 15.00 il "Vialetto degli Artisti On Ice". Le date di apertura previste saranno dal 8 al 11 dicembre e dal 24 dicembre al 8 gennaio, dalle 15.00 alle 19.00. Un evento dedicato alla creatività e al design made in Italy, attraverso la promozione dell’artigianato contemporaneo, del design indipendente e dell'arte emergente. Novità di questa edizione invernale sarà, "Vialetto degli Artisti Open Area", uno spazio esterno al Vialetto, lato Viale Matteotti, dedicato interamente ad artisti con progetti originali, realizzati ad hoc per la manifestazione. All'interno di questo nuovo contenitore, l'8 dicembre in occasione dell'inaugurazione verrà presentata, in anteprima, una nuova opera dello scultore Mavis Gardellal'Arcangelo Gabriele (l'Angelo dell'annunciazione)Una scultura imponente e cinetica di 2,50 mt di altezza, raccontata dall'artista come “una nuova creazione scultorea, una trasformazione dell’esile materia, un filo di ferro, in qualcosa di diverso, di inatteso, di dinamico, non fossile. Una scultura, quasi viva, che si inginocchia come a riposo e poi si desta, si alza al cielo e sbatte le grandi ali come a voler prendere il volo e annunciare la buona novella”.(8 dicembre, 26 dicembre, 1 gennaio, e 6 gennaio dalle 15.00 alle 19.00). Il 25 dicembre sarà protagonista, una nuova opera dell'artista Giuliana Giuliani, intitolata Albero Rosso che descrive come “una speciale coniugazione dell'albero della vita che per il Santo Natale si accende e si veste di rosso; un inno all'amore e alla vita che ogni 25 dicembre si rinnova per la nascita di un re povero e bambino." (25 dicembre, 30 dicembre, 31 dicembre e 6 gennaio). Sempre operativa in tutte le giornate di apertura della manifestazione, l'esposizione all'interno del Vialetto degli Artisti, di artigianato, arte e design, dove si potranno trovare manufatti originali e ricercati, installazioni, opere d'arte e una bacheca, allestita per l'occasione con i personaggi del presepe in collaborazione con l'Antica Stamperia Pascucci, bottega artigiana che dal 1826 produce pregiatissime tele stampate a mano. L'evento è stato realizzato dal Comune di Cervia insieme all'Associazione Culturale Rete Creativa.

Diego Bracci e Valter Laghi in mostra al MUSA di Cervia (RA) dal 3 dicembre 2016

Diego Bracci, fotografo professionista di Bagnacavallo e Valter Laghi, fotoamatore di Mezzano -Ravenna, socio dell’Hobby Photo Club di Ravenna, espongono presso il Museo del Sale di Cervia una ricerca fotografica dal titolo I salinariLa mostra verrà inaugurata sabato 3 dicembre alle 16.30 e  resterà aperta fino a domenica 1 gennaio 2017. Si tratta di un interessante  reportage realizzato durante l'estate nella salina Camillone, sezione all’aperto del museo del sale, che  vede  protagonisti i volontari del “Gruppo Culturale Civiltà Salinara” di Cervia. Le foto in mostra, di grande formato, mettono in evidenza l’attività lavorativa svolta dai salinari che con grande impegno e competenza, utilizzando gli strumenti da lavoro esclusivamente in legno della più antica tradizione salinara, continuano oggi come ieri a raccogliere il prezioso sale. I volontari offrono anche un importante contributo informativo e didattico a tutti i visitatori che intendono immergersi nella magia di questo ambiente e comprenderne storia e il duro lavoro. “Attraverso i loro gesti e i loro volti – raccontano Bracci e Laghi – abbiamo cercato di rappresentare l'antico mestiere dei salinari rendendo gli uomini protagonisti assoluti della nostra ricerca. In un contesto lavorativo di straordinaria bellezza come quello delle saline abbiamo ritenuto che il bianco e nero evidenziasse meglio la forza e la volontà delle persone e rendesse ancora più suggestivi i loro tratti. La grande conoscenza e la disponibilità dei volontari, il clima di cordialità e simpatia hanno contribuito alla realizzazione del percorso fotografico e arricchito ulteriormente questa interessante esperienza”. Gli orari di apertura della mostra seguono quelli del museo: fino al 17 dicembre  sabato domenica e  festivi dalle 15 alle 19; dal 17 dicembre all'1 gennaio tutti i giorni dalle 15 alle 19. In passato su questo blog abbiamo scritto di una visita a Salina Camillone, Cervia (RA), che potete trovare qui


"MalfAttori" a TAMO, Ravenna (RA) mercoledì 30 novembre 2016

Mercoledì 30 novembre alle ore 18.00, nella cavea di TAMO - Tutta l'Avventura del Mosaico - via Rondinelli 2, Ravenna (RA), ultimo appuntamento del ciclo "MalfAttori"A chiudere la rassegna Gianni Morelli con "Memoria di Bellezza. Le miniature del Vangelo Purpureo di Rossano"L’evangeliario in oggetto, quest’anno riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, contiene un gruppo di miniature di straordinaria eleganza e bellezza, tra le più antiche che si possiedano, probabilmente dipinte ad Antiochia nel VI° secolo d. C. Durante l’incontro, non solo si commenteranno le miniature proposte, ma verranno aperte nuove piste interpretative di tale vangelo, evidenziando i rapporti tra le pitture, le miniature ed i mosaici ravennati. Ingresso gratuito. Per info 0544 213371 

A Cervia e Milano Marittima (RA) alla scoperta dei Presepi

La tradizione del Presepe a Cervia, incantevole cittadina di mare in provincia di Ravenna (RA), è molto sentita, e nel periodo natalizio la città propone un percorso fra i suoi presepi  dal presepe sull’acqua a quello realizzato interamente di sale a quello ispirato ai dipinti di  Giotto, al presepe vivente. A Milano Marittima (RA) troviamo il "Presepe Artistico", nato dal legame con il capoluogo lombardo - Milano - rinsaldato nel 2011. La Natività è rappresentata con un’opera d’arte emozionale, per la quale sono state usate moderne tecniche di animazione dando vita a un viaggio  immaginario nei luoghi del passato, mentre statue a grandezza naturale, posizionati nella rotonda 1° maggio, circondate dall’anello di ghiaccio più grande d’Europa  completano l’opera. Cento elementi in tutto ricordano  gli anni di Milano Marittima festeggiati nel 2012. Di grande suggestione il film di animazione, realizzato attraverso la rielaborazione dell’opera di Giotto e dei suoi contemporanei (scelta per la sintesi e la semplicità stilistica diventando punto di riferimento più adatto per la sperimentazione dei materiali innovativi),  un’animazione multisensoriale, creativamente elaborata con un ricco gioco di colori, luci e musica, che rievoca la storia della natività dall’Annunciazione all’adorazione dei Re Magi guidati dalla Stella Cometa (dal 26 novembre  all’8 gennaio).
A Cervia (RA) troviamo il "Presepe sull’acqua": una natività a grandezza naturale sul porto canale di Cervia nell’area dei magazzini del sale. Un presepe di grande suggestione che propone brillanti statue  “ di sale” con  suggestivi giochi di luce. 
All'interno del MUSA - Museo del Sale di Cervia - troviamo il "Presepe di  Sale", il "Presepe dei Salinari" e  un presepe  meccanico dedicato alla città. Cervia è la città del sale e ogni anno rievoca le sue radici festeggiando l’“oro bianco”. Qui non poteva mancare un  presepe di sale.
La composizione è stata costruita con una tecnica artigianale piuttosto complessa. Le sculture che compongono il presepe sono state create nel 1992 da Agostino Finchi, un salinaro la cui passione e maestria si sono manifestate nella realizzazione di oltre quindici personaggi che mettono in scena la Natività più classica. Le statuine, alte dai 10 ai 40 centimetri, sono state realizzate attraverso la cristallizzazione guidata del sale, una tecnica molto particolare la cui procedura richiede grande cura e consiste nel correggere giornalmente, manualmente  questa cristallizzazione per dare al sale la forma voluta. L’intero presepe è conservato a MUSA, museo del sale di Cervia,  in una teca di vetro che lo ripara dagli sbalzi di temperatura e dall’umidità. Ma negli spazi del MUSA si trova anche un secondo presepe piuttosto particolare. Si tratta della "Natività rappresentata nella tipica capanna in giunco dei salinari". Le statue a grandezza naturale, sono state realizzate verso al fine degli anni ’80. Si tratta di figure in terracotta patinata  plasmate su una  struttura di sostegno in metallo realizzate da Paolo Onestini, figlio di Giacomo Onestini, famoso ceramista cervese. Le opere sono state cotte nel forno dell’artista. Le statue della Natività fanno comunque parte di una serie di realizzazioni che rappresentano i salinari al lavoro e figure della vita in salina. All’interno del museo sono sempre visibili alcune delle statue della serie  realizzata su idea e con la collaborazione dei soci fondatori del Gruppo Culturale Civiltà Salinara. Si vede infatti un finanziere nella sua postazione dentro alla garitta (costruzione in muratura da cui si faceva la guardia al sale), un salinaro che spinge il carriolo e uno che utilizza la gottazza, lo strumento usato per spostare l’acqua da un bacino basso ad uno più alto. Le figure sono vestite con abiti del periodo realizzati con grande passione da una “azdora” (signora) cervese.

Sempre a MUSA si trova un presepe molto originale donato al Comune di Cervia dai familiari del suo costruttore, Mario Boselli. Si tratta di un "presepe animato che rappresenta i luoghi  e i personaggi della città di Cervia".  Si vede la salina Camillone con i salinari al lavoro, la burchiella che porta il sale ai magazzini, il faro che indica con il suo fascio di  luce, la giusta direzione ai naviganti.  Oltre a mestieri più diffusi sono rappresentate attività tipiche della località fra le quali la pesca con i pescatori  impegnati  con canne e bilancini sulla palèda del porto e i boscaioli che tagliano tronchi di pino. La costruzione di questo capolavoro di tradizione  e  meccanica è stato realizzato in oltre  20 anni di lavoro. Il MUSA dal 17 dicembre al 8 gennaio è aperto tutti i giorni dalle 15 alle 19. Prima del 17 dicembre invece sarà aperto sabato  e domenica  ore 15.00/19.00. I presepi sono visibili dal 3 dicembre al 8 gennaio 2017. 
Allestito all’interno della chiesa della Madonna della Neve troviamo il "Presepe meccanico", che ogni anno varia per interpretare un tema spirituale diverso. Le statue disposte a semicerchio, attorno all’ampio fonte battesimale della Chiesa, sono frutto di un laborioso lavoro e restituiscono al pubblico la suggestione della Natività in tutto il suo splendore. Il "Presepe della chiesa Stella Maris", la chiesa immersa nel verde della pineta a Milano Marittima, propone  ogni anno una diversa ambientazione. In uno spazio di circa 80 metri quadrati, a lato dell’altare maggiore, il grande Presepe propone la sacra famiglia in ambienti ricreati attraverso l’utilizzo di  materiali naturali e ricilati sul territorioE per finire non poteva mancare a Cervia (RA) un bellissimo "Presepe Vivente". Circa un centinaio di comparse vestite in abiti  d’epoca rappresenteranno i personaggi della  sacra famiglia, dei pastori, dei pellegrini. Saranno in scena nel centro della cittadina da viale Roma a Piazza Garibaldi e Piazza Pisacane vari allestimenti a rappresentare  vita e attività della antica Betlemme.  

giovedì 24 novembre 2016

"Volti. Ritratti in Romagna dal primo Novecento ad oggi" a Imola (BO) dal 1 dicembre 2016

Inaugura il 1 dicembre 2016 alle ore 18.00 presso il Centro Polivalente Gianni Isola, Piazza Matteotti 4, Imola (BO) la mostra: “Volti. Ritratti in Romagna dal primo Novecento ad oggi”, negli spazi espostivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola fino al 5 febbraio 2017. Da Federico Fellini ad Adolfo Wildt, da Dario Fo a Bertozzi e Casoni, da Gabriele D’Annunzio ad Alberto Sughi: ritratti d’artista, ritratti di personaggi celebri. 70 i volti, celebri e non, che formano uno spaccato inedito dell’arte dell’ultimo secolo, tra pittura, scultura, fotografia, disegno e ceramica. Curatore della mostra Franco Bertoni. La mostra è dedicata sia alla vicenda delle arti figurative moderne e contemporanee in Romagna, sia a personaggi della storia civile, letteraria, politica e, più largamente, sociale della regione. Da un lato, artisti che, lungo il percorso di oltre un secolo, si sono espressi con le più varie tecniche (dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla caricatura fino al digitale) e, dall'altro, personaggi romagnoli o dalle vicende afferenti la Romagna.
Si citano, la caricatura di Gabriele D'Annunzio, militare a Faenza, eseguita da Achille Calzi, il ritratto di Dino Campana eseguito da Giovanni Costetti e quello del generale polacco Władysłav Anders, comandante il Secondo Corpo d'Armata Polacco che liberò Bologna nel 1945 eseguito da Tommaso Della Volpe; per giungere, più vicino a noi, ai personaggi del film “Amarcord” di Federico Fellini, a Dario Fo (lungamente presente a Cesenatico) ritratto da Ilario Fioravanti, al Michelangelo Antonioni (regista di “Deserto rosso” ambientato anche a Ravenna) di Miria Malandri, ad Andrea Emiliani di Cesare Baracca, al filosofo Enzo Melandri di Antonio Faeti.

Tra pregio artistico e importanza storica o documentaria, viene recuperato un genere, quello del ritratto, che pur avendo avuto significative tappe anche nella modernità era stato dato per concluso e trascorso. Tuttavia, proprio nella contemporaneità - e ne sono testimonianza la diffusione dei “volti”, anonimi o meno, permessa e grandemente incrementata da nuovi veicoli comunicativi quali le fotocamere digitali o i social network – si assiste a una massiccia e inedita presenza del ritratto nella vita quotidiana.
Come le tecniche sono variate, così anche la stessa concezione del ritratto è passata dai tradizionali intenti celebrativi o encomiastici a una dimensione più attualizzante che fa parte della comunicazione globale attuale.
Presenti in ogni sala espositiva e in posizione centrale nel catalogo, le opere di Umberto Folli sono state assunte come una sorta di manifesto di una mostra che intende ribadire l'attualità e l'urgenza di “esercizi dello sguardo” su quel “vero” che, nonostante i tanti tentativi di messa in crisi, rimane il vero bersaglio dell'arte. La mostra rimarrà fruibile fino al 5 febbraio 2017, osservando gli orari seguenti: martedì e giovedì: 10-12 e 16-19, mercoledì e venerdì: 16-19, sabato e domenica: 10-12 e 16-19. Ingresso libero.







In visita a "Ceramica Gatti 1928" a Faenza (RA)

Se viaggi in Romagna e vuoi scoprirne le eccellenze, non puoi non fare a tappa a Ceramica Gatti 1928,  la storica bottega che ha sede in Via Pompignoli 2/4, Faenza (RA). Ho avuto il piacere di scoprirla (per me è stata la prima volta che ci mettevo piede) qualche giorno fa, nell'ambito di un percorso esperenziale proposto da "Scuola del Territorio 2016", il cui programma è curato dalla Planet Life Economy Foundation di cui, per la Delegazione Emilia Romagna la Responsabile è Sara Cirone. 

Sono da subito state belle emozioni. Ad accoglierci Davide Servadei e la sorella Marta. Bottega Gatti fu fondata da Riccardo Gatti , pittore, scultore e ceramista, nel 1928: questo è il luogo in cui ancora oggi si tramanda l'antica arte della maiolica, più che altrove.
Tutto iniziò quando, nel 1928, pochi mesi dopo l'apertura della bottega in compagnia di Luigi Montabilini, Riiccardo Gatti conobbe Gio Ponti e Giacomo Balla. Nella sua fornace, cominciò a produrre le ceramiche  in stile futurista disegnate da Giacomo Balla, e fu subito un grande successo. Già dal 1930 Riccardo Gatti cominciò a specializzarsi nella tecnica delle ceramiche decorate a lustri metallici, che diventerà uno dei cavalli di battaglia della bottega negli anni a venire. Questa tecnica è in grado di conferire alla superficie ceramica un aspetto esteriore metallico, con riflessi policromi e iridescenti.
Riccardo Gatti ama circondarsi di grandi artisti. Negli anni '60 tra i suoi collaboratori troviamo il torniante faentino Pier Paolo Garavini, colui il quale qualche anno più tardi in una propria bottega creerà il "biscotto" realizzato al tornio, ancora oggi utilizzato da artisti di fama internazionale quali Paolo Anselmi e Luigi Ontani. Alla morte del fondatore, occorsa nel 1972, gli eredi raccolgono la sfida, e continuano l'opera di produzione della "Ceramica Gatti 1928", condensando nel nome lo storico passato. 
Davide Gatti lancia la formula della "residenza d'artista": invita artisti affermati e lascia che insegnino ad altri più giovani artisti negli spazi della propria bottega, facendo sì che questa diventi uno spazio di scambio di saperi di livello internazionale. Transitano in quello che è il laboratorio del piano superiore, da me visitato, nomi quali:  Alberto Burri, Enrico Baj, Hsiao Chin, Giosetta Fioroni, Pablo Echaurren, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Mike Kelley e Luigi Ontani.
Salire al piano superiore è stato bellissimo. In bottega si ammirano le linee in produzione, ovvero platino, oro, candelieri, la linea laura e la linea marta, ed è piacevolissimo fotografarle. Inoltre si può accedere ad un piccolo ma funzionale museo che racconta la storia di Riccardo Gatti. Ma la vera avventura si vive se e quando si accede al piano superiore. 
Spazi densi di attività, dove incontriamo diversi artigiani al lavoro. Chi lavora a piccoli gioielli che, ci spiega, richiedono diverse fasi di lavorazione, con cotture ripetute, a temperature differenti, per fissare i colori. Chi lavora ai bagni di colore. Chi lavora alla realizzazione di ceramiche su commissione, come ad esempio chi vedete in foto.
A farci da guida la nostra curiosità e Davide Servadei, splendido padrone di casa, che colgo qui l'occasione per ringraziare della magnifica esperienza che ha voluto regalarci. Da Davide apprendiamo che "Ceramica Gatti 1928" ottiene riscontri molto importanti in paesi quali l'Oriente, gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti, la Russia; la richiesta è aumentata, e la partecipazione a fiere di livello internazionale assorbe molte delle energie dei nuovi titolari: Davide, Marta e Laura Servadei. Un bellissimo viaggio nel mondo della maiolica, che mi ha fatto piacere condividere con tutti voi, graditi lettori.  

mercoledì 23 novembre 2016

In visita al "Parco Museo Geologico Cava Monticino" a Brisighella (RA)

Ho fatto visita al "Parco Museo Geologico Cava Monticino", nel Parco della Vena del Gesso,  qualche giorno fa, nell'ambito di un percorso esperenziale proposto da "Scuola del Territorio 2016", il cui programma è curato dalla Planet Life Economy Foundation di cui, per la Delegazione Emilia Romagna la Responsabile è Sara Cirone. 
Il "Parco Museo Geologico Cava Monticino" si trova a 12 km da Faenza, in località Brisighella (RA). Nei pressi del Monte Monticino sorge l'omonima cava, sfruttata per circa 70 anni, fino agli inizi degli anni Ottanta. Il Parco Museo del Monticino venne inaugurato il 10 giugno 2006: alla sua realizzazione contribuirono le Università di Bologna e Firenze, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Ravenna e il Comune di Brisighella.
Ci siamo avvicinati alla cava in una fredda mattinata autunnale, caratterizzata da bassa temperatura e foschia piuttosto densa. Nonostante questo, il geologo Stefano Marabini, nostro accompagnatore per il gruppo di "Scuola del Territorio", ci ha mostrato Il sentiero ad anello, che abbiamo percorso in parte, con una parete rocciosa ricoperta di muschi verdi al centro di esso, di forte impatto visivo. Nessun albero di alto fusto intorno, solo ginestre di colore giallo.
Davanti alla grande rupe centrale abbiamo osservato cristalli di gesso, accompagnati da cartelli didattici esplicativi. Ci è stato spiegato che sopra alla cava si trovano interessanti grotte: un paradiso per gli speleologi che di anno in anno fanno nuove scoperte. 
Il sito "Parco Museo Geologico Cava del Monticino" è considerato di grande importanza dal punto di vista geologico, da parte di studiosi provenienti da tutto il mondo. I depositi continentali della caratteristica Formazione a Colombacci (argille verdastre ciottolose contenenti molluschi di habitat salmastro e resti di vertebrati terrestri) si trovano seguite dalle più recenti Formazioni di Argille Azzurre (sedimenti marini): in altre parole possiamo trovare in questa piccola area protetta la spiegazione del clima mediterraneo che caratterizza l'area di Brisighella e dintorni, con coltivazioni di olive e la produzione del celeberrimo olio extra vergine "Brisighello DOP".
E' infatti dal 1996 che l'Unione Europea ha concesso il riconoscimento della DOP - Denominazione di Origine Protetta - all'olio extra vergine di oliva di Brisighella, detto "Brisighella DOP". Ma il "Parco Museo Cava del Monticino" è una eccellenza anche dal punto di vista paleontologico. Fu nel 1985 che Antonio Benericetti (Tonino), appassionato naturalista in cerca di minerali, perlustrando alcune fessure riempite da argille nei banconi di gesso della cava, notò la presenza di resti ossei fossilizzati. Nelle cosiddette "trappole" abbiamo potuto osservare resti di ossa, denti e conchiglie. 
In altra posizione (vicino all'ingresso del sentiero), segnalate da appositi cartelli, troviamo le rocce che presentano ritrovamenti di particolare pregio. Quando, negli anni 1980-90 vennero effettuati i primi scavi, fu immediatamente evidente che dalla cava stava affiorando una delle più ricche e interessanti faune europee di vertebrati continentali del periodo Messiniano. Il pregio dei lavori di allora fu quello di non deturpare la cava, ma di conservarla intatta così come oggi appare alla nostra osservazione. 
Cosa manca ancora da fare? Una valorizzazione migliore, fatta non solo di cartellonistica nel percorso ad anello già esistente, ma anche della creazione di veri e propri percorsi naturalistici e di promozione a livello internazionale di un bene che in molti paesi ci invidiano. Attualmente per visite guidate è necessario rivolgersi alle guide accreditate del Parco della Vena del Gesso.  
L'accesso al Geoparco è comunque sempre possibile e libero, in qualsiasi stagione dell'anno. L'ex cava di Monticino rappresenta un singolare esempio di come, un'area un tempo degradata, possa essere valorizzata da un punto di vista culturale. Da non dimenticare infatti che la cava del Monticino rimane una delle più significative testimonianze della fatica delle genti di Romagna, quando a dorso di asini, i gessi della cava venivano trasportati nel centro storico di Brisighella per essere commercializzati. Non stupisce a questo proposito che una delle vie più fotografate dai turisti nell'antico borgo di Brisighella sia la "via degli asini", che deve proprio al trasporto del prezioso "gesso" a dorso di asini, il suo nome.