giovedì 24 novembre 2016

In visita a "Ceramica Gatti 1928" a Faenza (RA)

Se viaggi in Romagna e vuoi scoprirne le eccellenze, non puoi non fare a tappa a Ceramica Gatti 1928,  la storica bottega che ha sede in Via Pompignoli 2/4, Faenza (RA). Ho avuto il piacere di scoprirla (per me è stata la prima volta che ci mettevo piede) qualche giorno fa, nell'ambito di un percorso esperenziale proposto da "Scuola del Territorio 2016", il cui programma è curato dalla Planet Life Economy Foundation di cui, per la Delegazione Emilia Romagna la Responsabile è Sara Cirone. 

Sono da subito state belle emozioni. Ad accoglierci Davide Servadei e la sorella Marta. Bottega Gatti fu fondata da Riccardo Gatti , pittore, scultore e ceramista, nel 1928: questo è il luogo in cui ancora oggi si tramanda l'antica arte della maiolica, più che altrove.
Tutto iniziò quando, nel 1928, pochi mesi dopo l'apertura della bottega in compagnia di Luigi Montabilini, Riiccardo Gatti conobbe Gio Ponti e Giacomo Balla. Nella sua fornace, cominciò a produrre le ceramiche  in stile futurista disegnate da Giacomo Balla, e fu subito un grande successo. Già dal 1930 Riccardo Gatti cominciò a specializzarsi nella tecnica delle ceramiche decorate a lustri metallici, che diventerà uno dei cavalli di battaglia della bottega negli anni a venire. Questa tecnica è in grado di conferire alla superficie ceramica un aspetto esteriore metallico, con riflessi policromi e iridescenti.
Riccardo Gatti ama circondarsi di grandi artisti. Negli anni '60 tra i suoi collaboratori troviamo il torniante faentino Pier Paolo Garavini, colui il quale qualche anno più tardi in una propria bottega creerà il "biscotto" realizzato al tornio, ancora oggi utilizzato da artisti di fama internazionale quali Paolo Anselmi e Luigi Ontani. Alla morte del fondatore, occorsa nel 1972, gli eredi raccolgono la sfida, e continuano l'opera di produzione della "Ceramica Gatti 1928", condensando nel nome lo storico passato. 
Davide Gatti lancia la formula della "residenza d'artista": invita artisti affermati e lascia che insegnino ad altri più giovani artisti negli spazi della propria bottega, facendo sì che questa diventi uno spazio di scambio di saperi di livello internazionale. Transitano in quello che è il laboratorio del piano superiore, da me visitato, nomi quali:  Alberto Burri, Enrico Baj, Hsiao Chin, Giosetta Fioroni, Pablo Echaurren, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Mike Kelley e Luigi Ontani.
Salire al piano superiore è stato bellissimo. In bottega si ammirano le linee in produzione, ovvero platino, oro, candelieri, la linea laura e la linea marta, ed è piacevolissimo fotografarle. Inoltre si può accedere ad un piccolo ma funzionale museo che racconta la storia di Riccardo Gatti. Ma la vera avventura si vive se e quando si accede al piano superiore. 
Spazi densi di attività, dove incontriamo diversi artigiani al lavoro. Chi lavora a piccoli gioielli che, ci spiega, richiedono diverse fasi di lavorazione, con cotture ripetute, a temperature differenti, per fissare i colori. Chi lavora ai bagni di colore. Chi lavora alla realizzazione di ceramiche su commissione, come ad esempio chi vedete in foto.
A farci da guida la nostra curiosità e Davide Servadei, splendido padrone di casa, che colgo qui l'occasione per ringraziare della magnifica esperienza che ha voluto regalarci. Da Davide apprendiamo che "Ceramica Gatti 1928" ottiene riscontri molto importanti in paesi quali l'Oriente, gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti, la Russia; la richiesta è aumentata, e la partecipazione a fiere di livello internazionale assorbe molte delle energie dei nuovi titolari: Davide, Marta e Laura Servadei. Un bellissimo viaggio nel mondo della maiolica, che mi ha fatto piacere condividere con tutti voi, graditi lettori.  

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