mercoledì 27 settembre 2017

"Il pasto bianco" di Silvia Celeste Calcagno alla Biblioteca Classense di Ravenna dal 7 ottobre

In un rincorrersi di rimandi e citazioni, da "The Naked Lunch" (il pasto nudo), capolavoro letterario di William Burroughs alla libera e omonima versione cinematografica firmata da David Cronenberg, SCC mette a punto un nuovo importante progetto realizzato per la personale a cura di Davide Caroli negli spazi della Biblioteca Classense di Ravenna, nell'ambito della "Biennale di mosaico". La mostra nasce in collaborazione con il MIC Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza. L’artista utilizza ancora una volta la ceramica, linguaggio con il quale ha da tempo trovato la sua cifra distintiva e originale ponendolo in dialogo con performance, installazione e fotografia. In questo caso l’indagine si arricchisce di un ulteriore elemento che chiama in causa il mosaico. Silvia Celeste Calcagno, che nel 2015 ha vinto il 59 Premio Faenza con Interno 8 La fleur coupée, composta da infinite tessere, aveva già intuito la potenzialità di questa espressione frammentaria, quasi un cut and up per riprendere ancora il riferimento a Burroughs e al suo modo sperimentale di utilizzare la scrittura. Mosaico come frammento, particolare infinitesimo, dove unendo le tessere si ricompone alla fine l’immagine, ma non la narrazione e neppure l’identità. E SCC lavora, da una parte con il consueto atteggiamento introspettivo, dall’altra con visceralità talora dura e spietata, sulla sua identità di donna, alle prese con l’eterna contraddizione tra corpo, oggetto costringente, limitato, e l’aspirazione a liberarsi dal peso, evadere dal limite, farsi altro. Corpo che è innanzitutto materia, e come tale viene trattato, eppure sfugge dalla tentazione descrittiva, a cominciare dalla rinuncia al colore. L’universo del “mosaico di me” è bianco, acromatico, inessenziale e sfuggente. Ogni volta che tenta l’ascesa verso l’alto, qualcosa di fisico lo riporta a terra. Ne intravvediamo solo i frammenti, altro non è dato. Da qui, dunque, il pasto bianco, installazione che ricompone tessere di corpo, un corpo che si pone innanzitutto come cibo, un banchetto cui chiunque potrà sedersi e mangiare, come nelle tavole imbandite dal maestro del cinema surreale Luis Bunuel. Dice SCC, “bianco come il colore della mia carne, privo del peso specifico di un corpo senza volto -che dunque perde l’identità dell’io per trasformarsi in archetipo- a pezzi, senza un luogo, perso nel vuoto, a volte protetto a volte sporcato dalla manipolazione e dal lavoro sul materiale”. Il pasto bianco, installazione site specific, copre come una pelle parte dello spazio attraverso lastre in gres che sviluppano una tecnica che vede la fusione tra fotografia e materia. Altra installazione in mostra "Una storia privata", ulteriore riflessione sul rapporto tra noi e gli altri, con segni ancor più sfuggenti e minimi, di un corpo destinato a lasciare la propria fisicità. La mostra "Il pasto bianco (mosaico di me)" di Silvia Celeste Calcagno, a cura di Davide Caroli, rimarrà fruibile negli spazi della Biblioteca Classense, via Baccarini 2, Ravenna (RA) dal 7 ottobre alle 17.00 fino al 26 novembre 2017, osservando gli orari seguenti: dal martedì al venerdì 10.00-13.00 / 15.00-18.00; sabato e domenica 10.00-18.00; lunedì chiuso. Ingresso libero


"Itinerari Organistici": concerto a San Biagio di Faenza (RA) domenica 1 ottobre 2017

In collaborazione con Capit Ravenna e Associazione “G. Fattorini” di Faenza, "Mosaici Sonori" presenta l’appuntamento in cartellone per "Mosaici di Note" di questa settimana: a San Biagio di Faenza, nella suggestiva chiesa del paese, domenica 1 ottobre alle ore 16 si terrà il secondo concerto della rassegna Itinerari Organistici. L’organista Riccardo Tanesini e il contralto Claudia Bettoli si esibiranno in una performance che alterna due rari brani di Bach scritti per contralto e organo e perle rare del lucchese Gioseffo Guami e di Giovanni Paolo Colonna. «La chiesa di San Biagio,» dichiara il Maestro Aurelio Samorì, presidente della Associazione Musicale “Gabriele Fattorini” di Faenza, «conserva al suo interno un antico organo del XVII secolo; il bolognese Giovanni Paolo Colonna lo costruì con particolare attenzione, scrivendo appositamente brani per questa tipologia di strumento. Un esempio è dato dalla “seconda sonata per organo”, che verrà eseguita durante il concerto del primo ottobre. Grazie all’impegno di Don Antonio Baldassari, parroco di San Biagio, e di Riccardo Tanesini, alcuni anni fa è stato possibile restaurare questo magnifico organo che riesce ancora a sorprendere per la brillantezza dei suoni e il timbro personale. Tanesini è stato capace di valorizzare l’organo proponendo un repertorio che ne esalta le potenzialità espressive. Una curiosità: aprirà il concerto il brano “Canzone per organo su tema di Francesco Landino” che appare nel codice medievale Bonadies, conservato nella biblioteca manfrediana di Faenza. Si tratta del più antico esempio al mondo di intavolatura per tastiera, unico per dimensione e corposità di cui si ha testimonianza. Rappresenta pertanto una vera rarità custodita nel nostro territorio. É ormai tradizione che ogni anno venga eseguito un brano tratto dall’antico codice (e per l’occasione del concerto copia anastatica del codex Bonadies verrà esposta a beneficio del pubblico). Ci sembra importante sottolineare come quest’operazione filologica possa diventare un’occasione davvero importante di fare cultura con il territorio, restituendo alle persone un patrimonio di storia e conoscenza che altrimenti rimarrebbe circoscritto all’ambito accademico »

domenica 24 settembre 2017

"Vineria Nuova": live jazz a Ravenna (RA) dal 22 settembre 2017

Amate la vita slow? Amate cenare avvolti dalle note calde del jazz? Nel centro storico di Ravenna, a due passi dal Mercato Coperto e da via IV Novembre,  troviamo un'enoteca che offre un'atmosfera raffinata ed esclusiva, lo sapevate? Il suo nome è "Vineria Nuova" e il titolare, Fabrizio Forbicini, all'amore per il buon vino e per la ristorazione, abbina con successo da più stagioni la passione per il jazz, proponendo una rassegna curata dal direttore artistico Gianni Corbari.  

Ho fatto un salto in enoteca venerdì 22 settembre e mi sono goduta l'apertura della stagione autunnale di concerti, con la performance del Giò Belli Jazz Trio Manouche, sorseggiando dell'ottimo Sangiovese.

Il Giò Belli Jazz Trio Manouche è composto da Giò Belli lead guitar, Marco Gelli rhythm guitar e, Mauro Mussoni double bass. I talentuosi musicisti sono ispirati dalla musica gipsy jazz del grande Django Reinhardt e Stéphane Grappellì, dalla tradizione musicale tzigana, dal virtuosismo, dal jazz americano con le sonorità e la creatività dello swing anni Trenta-Quaranta, ma lo spirito Tzigano rende il trio sempre in evoluzione. Se vi ho incuriositi, date un'occhiata al sito.

Buone vibrazioni in enoteca hanno accompagnato la mia breve visita. I piatti in menù per la stagione autunno-inverno sono nuove proposte, frutto del rinnovamento di personale di sala e di cucina, realizzato dal titolare Fabrizio Forbicini. Accanto ai tradizionali cappelletti al ragù, che in un'enoteca romagnola non possono proprio mancare, troviamo in questa stagione cubi di manzo al timo su crema di zucca ed emulsione di senape e miele, oppure bocconcini di pollo con lemongrass, arancio e zenzero, oppure risotto di mele e speck, oppure millefoglie di salmone con salsa guacamole, ecc   


Non resta che tornarci in Vineria Nuova, e fare qualche assaggio, cosa ne dite? Il locale è aperto anche per il pranzo e in orario aperitivo. Si trova in via Pellegrino Matteucci, a Ravenna (RA), per prenotazione tavoli  3921000461. Il prossimo evento jazz è in programma per venerdì 20 ottobre 2017 e noi ci saremo. Stay tuned!    

sabato 23 settembre 2017

"Kinomo" di Barbara Liverani : inaugurazione mostra sabato 7 ottobre a Ravenna (RA)

Segnalo l'inaugurazione della mostra "Kimono" dal 7 ottobre 2017, dalle 18 alle 23, presso Barbara Liverani Studio, via Girolamo Rossi 21/A, Ravenna (RA). La mostra nasce da una riflessione di Barbara Liverani sulla figura femminile e dalla sua passione per il Giappone e per i tessuti che da sempre ne caratterizzano le opere. I suoi kimono di mosaico prendono forma dai racconti sulle donne della famiglia di Onuki Yuko e dalle testimonianze che accompagnano ognuna delle vesti esposte. Le opere, realizzate in ceramica raku e mosaico diventano pezzi unici e originali in cui Barbara traspone un'interpretazione contemporanea e evocativa di un mondo femminile lontano ma allo stesso tempo non dissimile dalla realtà delle donne italiane.

Nel vicino laboratorio “Botteghina progetti sartoriali” i piccoli kimono di mosaico si incontrano con i kimono romagnoli di Ninzdrì, abiti sartoriali creati con tessuti decorati con la tradizionale tecnica della stampa romagnola che si basa sul principio della xilografia, la stessa delle antiche stampe giapponesi dalle quali Ninzdrì trae ispirazione per i decori che rendono unici i suoi kimono pensati per la donna contemporanea. In occasione della mostra sarà presentato un nuovo stampo. Nell'ottica della ricerca di materie prime pregiate si arriva al terzo luogo della mostra presso Leonardi Dolciumi dove i piccoli kimono di mosaico si librano nel profumo della cioccolata giapponese prodotta con tecniche artigianali “bean to bar” da Meiji. Per ulteriori info 0544 215162. La mostra rimarrà fruibile fino al 28 ottobre 2017, osservando gli orari seguenti: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, chiuso domenica e giovedì pomeriggio. L'ingresso è libero. 

venerdì 22 settembre 2017

"Geografie a ritroso":di Felice Nittolo: vernissage sabato 30 settembre a Ravenna (RA)

Segnalo vernissage della mostra "Geografie a ritroso" di Felice Nittolo sabato 30 settembre 2017 alle ore 18 presso il Museo Nazionale, via San Vitale 17, Ravenna (RA). "Geografie a ritroso" analizza l’opera di Felice Nittolo e il suo rapporto con il mosaico inteso come tecnica al servizio dell’arte contemporanea. L’indagine continua dell’artista, sin dai suoi esordi, si concentra sulla traccia progettuale pittorica, la tela, la sinopia e il doppio, intesi come sorgente e orientamento dell’opera d’artista. La sua interpretazione del mosaico, che fa vivere nella contemporaneità, stravolge la tradizionale regolarità geometrica delle tessere, dosandone la quantità e assottigliandone lo spessore, fino a un à plat decisamente pittorico.
Le opere in mostra sono disposte “a ritroso” negli spazi del Museo e distribuite, per volontà dell’artista, in un dialogo immediato e parlante con le opere di collezione e di scavo. Nel percorso le oltre ottanta opere allestite secondo  una cronologia discendente, dalle più recenti "Menorie"(2017) alle grandi tele polimateriche degli anni Ottanta come "A-ritmismo", passando per le esperienze internazionali degli anni Duemila, compongono una geografia di un tempo passato ma ancora attuale e perciò stimolo e possibilità per il presente.



"Giornate Europee del Patrimonio": visite guidate a Longiano (FC), sabato 23 settembre 2017

La Soprintendenza di Ravenna insieme all’Ordine dei Frati Minori Conventuali di Longiano, con la collaborazione del Comune di Longiano e della Fondazione “Tito Balestra”, favoriti dalle Convenzioni UNESCO 2003 e 2005 recanti “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” e “Convenzione  internazionale sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali” e in applicazione  dell’art. 7 bis del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, organizzano nel pomeriggio di sabato 23 settembre 2017, una visita guidata al Santuario del Santissimo Crocifisso di Longiano con l’intento di promuoverne la conoscenza nella doppia lettura storico-artistica e religiosa; la visita verrà preceduta da un’accoglienza alle ore 15.00 al Teatro Enrico Petrella e troverà naturale prosecuzione con una passeggiata culturale ai monumenti e ai musei di Longiano (Museo d'Arte Sacra, Museo della Ghisa, Museo del Territorio), fino alla Rocca Malatestiana, sede della collezione d’arte “Tito Balestra”.

giovedì 21 settembre 2017

Bioblitz alla Cascata dell'Acquacheta: sabato 30 settembre 2017

Bioblitz sul riconoscimento di alberi e arbusti: un’occasione unica per partecipare a  una speciale visita guidata sabato 30 settembre 2017 alle ore 9.30, dedicata all’utilizzo degli strumenti interattivi sul riconoscimento della biodiversità del Parco delle Foreste Casentinesi, lungo il sentiero natura dell’Acquacheta accompagnati da una guida e da un esperto botanico. Ritrovo alle ore 9.30 presso il Centro Visita di San Benedetto per iniziare la giornata con una interessante introduzione sul Parco Nazionale e le sue peculiarità. Si proseguirà poi fino alla cascata dell’Acquacheta, armati di tablet con cui scoprire, grazie alle applicazioni Dryades Key-to-Nature, che la botanica non è poi così lontana da tutti noi. Difficoltà: E., tempo di percorrenza: 4 ore 30 minuti, lunghezza: 4,5 km, dislivello: in salita 250 metri, gratuita, si effettua senza numero minimo ma è obbligatoria la prenotazione entro venerdì 29 ore 15.00. Per info e prenotazioni: Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli 0543917912

"Giornate Europee del Patrimonio": visite guidate a Castel Sismondo (RN) domenica 24 settembre 2017

L'iniziativa "Castel Sismondo tra natura e cultura" organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini in collaborazione con il Comune di Rimini nell'ambito dell'edizione 2017 delle Giornate Europee del Patrimonio intende, attraverso l'apertura al pubblico del cantiere di Castel Sismondo, proporre al pubblico, nella sua nuova veste, un monumento simbolo della città di Rimini (apertura del cantiere con visita guidata domenica 24 settembre ore 17). La Rocca Malatestiana è stata oggetto di un impegnativo intervento di riqualificazione, tuttora in corso e in via di completamento, in cui la tutela archeologica, monumentale e paesaggistica si sono compenetrate in un approccio al patrimonio culturale volto alla rivalutazione del monumento nel suo contesto, ricomprendendone il valore storico-artistico nella pianificazione urbanistica. L'apertura al pubblico del cantiere consente di fornire ai cittadini un'anteprima sullo stato dei lavori, con particolare riferimento ai ritrovamenti archeologici effettuati durante le numerose indagini realizzate dai sondaggi degli anni '80 del secolo scorso agli scavi estensivi condotti tra il 2015 e il 2016. La visita guidata permetterà di illustrare ai visitatori gli esiti delle ricerche, costituiti dai resti di strutture demolite che ricordano gli eventi e i cambiamenti più significativi del complesso architettonico (da Castello costruito radendo al suolo un quartiere residenziale a struttura difensiva, poi carcere e infine accampamento durante la guerra); monumenti lasciati a vista dopo un accurato restauro che ha visto la sinergia di architetti, archeologi e restauratori nella restituzione a cittadini e turisti di uno dei principali monumenti malatestiani di Rimini. Per agevolare la visita è consigliata la prenotazione al Museo della Città Luigi Tonini: 0541 793851


"Giornate Europee del Patrimonio": la Pineta tra "Fotografia e Natura" a Ravenna (RA) sabato 23 settembre 2017

L'iniziativa "Fotografia e Natura" organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini nell'ambito dell'edizione 2017 delle Giornate Europee del Patrimonio intende approfondire il rapporto tra questa forma artistica e l'elemento "natura", declinato nelle sue versioni di paesaggio e ambiente. Le conversazioni programmate nel pomeriggio di sabato 23 settembre (Ravenna, sala eventi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, androne tra Via S. Vitale e Via B. Fiandrini, ore 15.00-18.00) permetteranno di approfondire il valore della fotografia come documento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e saranno occasione per presentare il progetto "L'immagine contemporanea del nostro passato - Piano per l'Arte Contemporanea - Triennio 2016-2018", che vede protagonista la Pineta di Ravenna attraverso un confronto visivo tra passato e presente. La sera di sabato 23 saranno aperti al pubblico i Laboratori di Restauro, il Laboratorio e Archivio fotografico della Soprintendenza (Ravenna, Via B. Fiandrini, ore 20-22) con visite guidate, video proiezioni e attività ludico creative per famiglie, bambini  e ragazzi.


"Giornate Europee del Patrimonio": visite guidate alla Villa di Russi (RA), 24 settembre 2017

Ogni anno il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), manifestazione promossa nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione Europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee. Si tratta di un’occasione di straordinaria importanza per riaffermare il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche della società italiana. L’edizione #GEP2017, per iniziativa del Consiglio d’Europa, sarà dedicata al tema "Cultura e Natura" che ben si associa alle nuove competenze acquisite dalle riforme ministeriali e che ha visto l'Istituto ravennate assumere la denominazione di Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Sono state pertanto riconosciuti alla Soprintendenza un ambito geografico che copre la Romagna e delle competenze innovative che spaziano dall'Archeologia ai Beni Storico-Artistici, dai Monumenti al Paesaggio, fino al Patrimonio Demoetnoantropologico

Nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 settembre 2017  la Soprintendenza di Ravenna propone sul territorio di competenza alcuni interessanti appuntamenti ispirati al tema "Cultura e Natura", che si svolgeranno tra Ravenna, Rimini, Bagno di Romagna, Russi e Longiano. A Russi (RA) previste tre visite guidate gratuite domenica 24 settembre al complesso archeologico della Villa di Russi, in Via Fiumazzo, con orario 14.30-15.30-16.30. Per info e prenotazioni 0544587670. In passato su questo blog abbiamo pubblicato un nostro post relativo a questo splendido sito archeologico


mercoledì 20 settembre 2017

Il Giardino di Palazzo Costabili a Ferrara FE)

Mai stati al Giardino del Museo Archeologico di Ferrara? Vi ho fatto visita qualche giorno fa, in occasione di una wiki gita organizzata per "Wiki Loves Monuments" da APT Emilia Romagna. Eravamo un gruppo di 17 fotografi, impegnati a realizzare magnifici scatti di questo prezioso patrimonio verde, al fine di poter poi partecipare a uno dei più prestigiosi concorsi fotografici al mondo.  

Dal 1 luglio 2017 il Giardino di Palazzo Costabili è aperto al pubblico e fruibile con biglietto d'ingresso di 1,00 euro a persona. Palazzo Costabili, dal 1935 è sede del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, dedicato a Spina. Il museo, allestito nel pregevole complesso architettonico progettato nel 1500 da Biagio Rossetti per il nobile ferrarese Antonio Costabili, conserva le testimonianze di uno dei più interessanti ritrovamenti archeologici del XX secolo: la necropoli e l’abitato di Spina – la città etrusca sorta sul Po, che ha restituito agli studiosi un nucleo di materiali giunto in gran parte integro fino a noi, grazie alle straordinarie condizioni ambientali di giacitura delle antiche vestigia, naturalmente protette dalle acque della laguna di Comacchio.

Il Giardino di Palazzo Costabili (ovvero quello attuale, situato a mezzogiorno del Palazzo), costituisce l’unico esempio compiuto di giardino formale storico superstite a Ferrara. Non si tratta, in realtà, dell’originale giardino rinascimentale ma di una simulazione, un esercizio di stile realizzato negli anni Trenta.

L'ultimo recente lavoro di ristrutturazione operato dal Garden Club è datato 2009-2010 ed ha riportato in luce la piacevole creazione “in stile”, progettata intorno agli anni Trenta. Troviamo il labirinto di bosso, i tassi potati a forma di piramide (ora sono a cono), il pozzo, i pergolati di rose, le aiuole geometriche con bulbi e fiori. 

Al centro dei riquadri delle siepi laterali, le preesistenti piante di Thuia ed una Magnolia sono state sostituite con due alberi di Melograno, pianta già presente nel giardino, molto utilizzata nel corso del rinascimento e rappresentata nelle decorazioni della Sala del Tesoro del Garofalo.

Per inciso, la Sala del Tesoro, posta sul lato destro del giardino, è splendida. Coi suoi decori firmati Benvenuto Tisi, datati 1503-1506, essa rappresenta forse la sala più famosa dell'intero Palazzo.  

Le aiuole del giardino sono state rimodellate e all'interno dei riquadri sono state piantate specie erbacee, tappezzanti e bulbose fiorite per creare una copertura stabile e non invasiva del piano sottostante. Si è scelto di mettere a dimora specie con radici superficiali con per creare superfici cromaticamente uniformi e fiorite, che sottolineino con la loro diversità il disegno delle siepi.

Il muro di cinta è stato rivestito con piante rampicanti fiorite quali Rose, Hydrangee, Clematis armandii, e viti americane che crescono su idonei grigliati in ferro. E’ stato infine realizzato un nuovo impianto di illuminazione.

Non vi resta che visitarlo questo magnifico giardino! E naturalmente potete fotografarlo fino al 30 settembre 2017 e partecipare al concorso "Wiki Loves Monuments". In bocca al lupo! 


martedì 19 settembre 2017

Ipnosi alla Rocca di Riolo Terme (RA) sabato 23 settembre 2017

Incredibili esperimenti di mentalismo per una serata piena di mistero e di divertimento, sabato 23 settembre 2017 alle ore 21.30 alla Rocca di Riolo Terme (RA). Uno show di ipnosi e giochi mentali attraverso una serie di esperimenti sospesi tra psicologia e parapsicologia. Protagonisti i giocatori della mente Valerio Malaspina e Luca Fortibuoni. Per info e prenotazioni: 0546 71025 – 3351209933  Prenotazione obbligatoria

"La grotta di re Tiberio": visite guidate gratuite a Riolo Terme (RA)

La grotta del Re Tiberio, A Riolo Terme (RA) è visitabile gratuitamente fino al 31 ottobre 2017 durante le visite guidate, previste ai seguenti orari di apertura: sabato ore 15.30, domenica e festivi ore 10.00 e 15.30. Le visite durano circa 1 ora e 30 minuti e sono limitate a un massimo di 20 partecipanti per volta. È consigliata la prenotazione. Per info 3351209933

"Dante. un viaggio nella Comedia": domenica 24 settembre a Ravenna (RA)

"Dante, Un Viaggio nella Comedia" intende offrire un approccio originale all’opera di Dante. Il concerto dantesco si svolgerà domenica 24 settembre alle ore 19.30 nella Basilica di San Francesco, Piazza San Francesco, Ravenna (RA)Le musiche inedite sono state scritte dal compositore Matteo Ramon Arevalos mentre la scenografia è stata curata dall’artista Roberto Pagnani. Entrambi ravennati, hanno aderito al progetto culturale organizzato dal Centro Dantesco di Ravenna in collaborazione con la Cappella Musicale della Basilica di San Francesco. Lo spettacolo offre una chiave di lettura non scontata, libera dai luoghi comuni, alla poetica dantesca. Il tema musicale di Arevalos si distingue per le incursioni in generi differenti : sonorità orientaleggianti e ritmi più sostenuti, quasi da “festa baccante”, si susseguono per un’ora di spettacolo. Il compositore ha sfruttato le proprie esperienze, anche internazionali, per confezionare un concerto che strizza l’occhio a culture diverse, perfezionando un linguaggio cosmopolita. La Cappella Musicale della Basilica di San Francesco sarà tra i protagonisti di “DANTE, UN VIAGGIO NELLA COMEDIA” : la formazione ravennate, che anche lo scorso anno si è confrontata con un’operazione di rilettura originale del pensiero dantesco in musica, sarà al completo con i solisti, il coro e l’orchestra. Le letture d’intermezzo saranno interpretate da Camilla Lopez e Franco Costantini. Il pittore Roberto Pagnani si è occupato personalmente della scenografia: il pubblico viene accompagnato a una rilettura emotiva della “Comedia”, attraverso stimoli diversi. «Celebrare Dante a Ravenna» sostiene Giuliano Amadei, Direttore della Cappella Musicale, «non significa solo celebrarne i luoghi. Se si vuole che il pensiero del poeta resti realmente vivo, occorre offrire alle persone iniziative culturali di qualità che attualizzino il valore dell’opera dell’Alighieri, senza snaturarlo. Crediamo che questo genere di operazioni, che portiamo avanti da alcuni anni assieme al Centro Dantesco, vada nella giusta direzione.»

giovedì 14 settembre 2017

In canoa sul Canalino di Milano Marittima (RA): una splendida esperienza

Ci sono scorci di un paesaggio che sono talmente caratteristici da diventare vere e proprie icone, immagini rappresentative di un luogo molto più di lunghe descrizioni a parole. E' questo il caso del Canalino di Milano Marittima (RA), il quale non può passare inosservato nel momento in cui si attraversa la bella località balneare. Piacevolmente ombreggiata da pini marittimi secolari, nel corso degli anni, essa è diventata meta di shopping di livello internazionale. 
Ciò non toglie che presenti un'area verde di grande bellezza, che vede nel Canalino, un tempo chiamato "canale dei pini", uno dei suoi angoli più suggestivi. Sono circa 1200 metri dal Club Canoa e Kayak Cervia  al mare e circa 1800 metri dal Club Canoe Kayak alle saline di Cervia. 

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di percorrere queste brevi distanze in compagnia di Angelo Modanesi, che ha fatto della sua passione per la canoa una professione, con apertura dell'attività nel 1988. 
Scavato artificialmente nel 1920, il Canalino ha il compito, prezioso e immutato nel tempo, di portare acqua contro corrente alle saline tramite un sistema di pompe. Sulle sue sponde si possono notare, navigando, le tamerici e la salicornia, pianta succulenta che cresce bene nelle zone saline, motivo per cui è detta "alofita".
Angelo ci faceva inoltre notare la presenza del prugnolo, che una volta raccolto può essere trasformato in una meravigliosa marmellata oppure in un corroborante liquore. Sulle sponde del Canalino affacciano numerosi capanni da pesca, detti "padelloni", tutti a norma di legge e di proprietà del Comune di Cervia - Milano Marittima, che li concede in licenza d'uso agli over 65 residenti che ne facciano richiesta. 

Sono molto suggestivi da vedere e fotografare; inoltre rappresentano un importante tassello della memoria storica locale. Un tempo utilizzati per la pesca abituale, oggi sono più che altro adibiti a ritrovo per pranzi/cene in compagnia degli amici. 

Uno dei capanni che affaccia sul Canalino ospita degli apiari, mentre un'altro sembra un'opera d'arte, grazie alla passione per la pittura del suo occupante. Ma cos'è la vita se non una ricchezza infinita di sfumature?

Dal Club Canoa e Kayak Cervia, sito in via Jelenia Gora 8, Milano Marittima (RA) partono piacevoli escursioni in mare e/o nei canali circondariali delle saline. Non mancano le iniziative straordinarie di tanto in tanto, come ad esempio escursione in canoa in notturna, (con accompagnamento da parte di un astronomo, che spiega le costellazioni ai partecipanti) oppure veri e propri safari fotografici, con accompagnamento da parte di una fotografa professionista. 

Una curiosità: il Club Canoa e Kayak Cervia si trova proprio di fronte alla Casa delle Farfalle, meta molto apprezzata a Milano Marittima, assiduamente frequentata dai giovanissimi, per la quale potete leggere un post che pubblicai sul mio blog qualche anno fa per la promozione della Romagna Visit Card. Non perdetevelo! 

Visita al "Centro di Studio e Documentazione sul Castagno" a Marradi (FI)

Entrare nella sede del "Centro di Studio e Documentazione sul Castagno" a Marradi (FI) significa fare un tuffo nel mondo ricco e variegato del marrone. La sede museale è di fronte allo storico Palazzo Torriani, in via Castelnaudary 5, a Marradi, antico borgo che conta 3 mila anime circa, sull'Appennino tosco-romagnolo. 

La location è splendida: si tratta di un palazzo antico, con un grande corridoio centrale, sul quale affacciano alcune stanze adibite a mostre permanenti. Il prodotto oggetto di interesse è il castagno, in quanto frutto ma anche in quanto albero monumentale. 

A tutela di questo importante patrimonio del  territorio di Marradi, è sorta una onlus, che ha come scopo lo sviluppo della ricerca scientifica di base e applicata, la divulgazione delle conoscenze, la formazione colturale e l’acquisizione di tecnologie innovative che apportino in modo diretto o indiretto il miglioramento e la valorizzazione della Castanicoltura italiana da frutto e da legno, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico dei territori interessati e salvaguardandone gli aspetti storici e culturali.

Sono raccolte in questa sede museale 8 mostre permanenti. Nella sezione "Pomologica" è possibile osservare le differenti qualità e varietà di prodotto. Vi è poi una sezione dedicata ai poster tematici, che raccontano la diffusione della coltura del castagno nelle diverse regioni d'italia e la differente utilizzazione in cucina del prodotto, con ricette tipiche per ogni territorio. 

I prodotti trasformati sono davvero molti: non solo italiani, esposti anche moltissime qualità di prodotto da paesi stranieri. Alcuni riconoscibili, altri meno. Alcuni tipici delle feste, in Italia (come ad esempio i tradizionali marrons glacès), altri autoctoni, come il miele di castagno di Mirco Camurani. 

Molto interessante la sezione "patriarchi vegetali", dove viene spiegato al visitatore che i castagni sono veri e propri "monumenti paesaggistici", la cui longevità è di estrema importanza anche sotto il profilo economico-produttivo, per il rilevante patrimonio genetico di cui sono portatori, avendo attraversato indenni secoli di avversità atmosferiche e cambiamenti climatici. Essi sono giunti fino a noi con un messaggio genetico importantissimo, ovvero la importanza della biodiversità, valore da preservare per le generazioni future. 

Uno dei requisiti fondamentali per annoverare una pianta come monumentale è conoscere la sua età. Esistono due metodi di datazione per gli elementi vegetali, che consentono di attribuire l'età con buona attendibilità. Uno di questi è la dendrocronologia, che si basa sul numero, lo spessore e la densità degli anelli annuali di crescita di alberi secolari o millenari.

Non mancano in esposizione le pubblicazioni sul tema "castagno", in lingue diverse. Bella la sezione artistico-fotografica, con pregevoli opere di appassionati di pittura e fotografia. Le sculture lignee, ispirate al mondo dei boschi, impreziosiscono l'ambiente. L'oggettistica museale non manca, per la gioia dei più giovani. 

In corso di svolgimento a Marradi (FI), nelle giornate del 14 e 15 settembre 2017, l'ottavo Incontro Europeo della Castagna, detto "Eurocasta". Al centro dell'attenzione dei partecipanti al convegno le avversità che colpiscono il castagno e i suoi frutti, le problematiche commerciali, la valorizzazione del frutto nella trasformazione industriale e artigianale, il valore nutrizionale e nutraceutico del frutto e altre interessanti tematiche.

Non mancheranno le visite tecniche a castagneti tradizionali dell’Alto Mugello, allo stabilimento Ortofrutticola del Mugello, al Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, alle Parcelle Sperimentali del Germoplasma Castanicolo, al Sentiero della Biodiversità nel Castagneto. Cosa ne dite? Che sia arrivato il momento di scoprire il magico mondo del castagno?