Forse non tutti sanno che a Ravenna, nella basilica di San
Vitale, davanti ai gradini di accesso al presbiterio, troviamo un mosaico pavimentale di forma
circolare, composto da frammenti geometrici di marmo: si tratta del "labirinto dell'anima". Ad
osservarlo con cura, notiamo come le piccole frecce che partono dal centro del labirinto portano verso il
centro della Basilica di San Vitale. Si ritiene che nei primi anni della
cristianità il labirinto fosse considerato simbolo del peccato e il percorso al
suo interno fosse sinonimo di viaggio verso la purificazione. In questo senso
per l'anima trovare la via d'uscita dal labirinto equivarrebbe a un atto di
rinascita. La ricompensa? Una volta completato il percorso del labirinto
del pavimento di San Vitale, si possono alzare gli occhi verso l'altare e
contemplare i mosaici più belli della cristianità. Una gioia che non ha
eguali!
Percorrere tutto il labirinto significa
camminare per 42 metri e 85 centimetri, ma il diametro del cerchio è di soli
3,34 metri. A differenza di altri labirinti, non insoliti nei pavimenti delle
chiese medioevali, nella Basilica
di San Vitale a Ravenna si inizia dal centro (voltando le spalle all'abside) seguendo il
percorso segnalato dai triangoli di marmo bianco, i cui vertici indicano la
direzione da percorrere. Il labirinto fu realizzato intorno al 1535, in
occasione del rifacimento dell'antico pavimento della basilica, all'epoca
inutilizzabile a causa delle infiltrazioni d'acqua. Per la nuova pavimentazione
si usarono frammenti di marmi e mosaici antichi
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