La mostra rimarrà aperta fino all'8 gennaio con il seguente orario: martedì, mercoledì e venerdì 10.00-13.00 e 16.00-19.00, sabato, domenica e festivi 10.00-19.00, chiuso il lunedì.
Le foto di Luigi Tazzri ci portano nel comprensorio costituito dalla Piallassa della Baiona e del Piombone, a circa 10 km da Ravenna. La zona si estende su una superficie di circa 2000 ettari di zone umide collegate al mare. L'occhio dell'artista, già conosciuto al grande pubblico, si ferma sui pescatori e sugli oggetti che abitano le case dei pescatori: calendari, poster e fotografie incollate alle pareti o adagiate su affollati altarini. Le immagini non indugiano più di tanto sulla dimensione locale e vanno oltre la visione nostalgica e documentaristica, enfatizzando il gusto estetico e la spontaneità compositiva che emerge dall'osservazione dlle baracche, più simili a installazioni d'arte contemporanea.
L'acquadella è un pesce, il latterino, che in queste zone si pesca in quantità, da qui il titolo della mostra "Villa Acquadella", uno spaccato della vita ravennate, con un libro fotografico che restituisce lo spirito e la creatività dei suoi straordinari abitanti.
Qualche sera fa a casa di amici ho avuto occasione di sfogliare un'altro album fotografico dello stesso autore, che raccoglie scatti realizzati sulle coste della riviera adriatica nel periodo invernale, trovandoli davvero interessanti, a volte anche ironici e disincantati, lontani dalle immagini del mare d'inverno a cui siamo abituati. Penso che anche questa mostra mi potrà offrire una visione personale e unica di questi luoghi.
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