Il Festival è organizzato già da alcuni anni (siamo alla XXXII edizione a livello locale e alla I edizione a livello internazionale) dalla locale Associazione di Poesia, presieduta da Mohamed Bouhouch (coadiuvato dagli stretti collaboratori Mohamed Chokri e Imed Dauboussi), in memoria del più amato poeta tunisino, nato e sepolto a Tozeur, ABOU KACEM CHEBBI e raccoglie i contributi di artisti provenienti da Libano, Egitto, Algeria, Tunisia.
Alla edizione 2012 invitata a declamare i propri versi Rossana Emaldi, con una poesia "Terra", che è stata tradotta in arabo e presentata al pubblico nella doppia versione, italiana e araba. Quasi superfluo aggiungere che il successo è stato unanime, l'evento ha suscitato consensi sui media locali e ampio riconoscimento da parte del pubblico. L'esperienza vissuta da Rossana Emaldi verrà raccontata in prima persona dalla protagonista su questo blog tra qualche giorno. Penso che dare visibilità a coloro che sono ambasciatori della cultura italiana nel mondo sia un atto di responsabilità oltre che un piacere.
Vi lascio alla lettura della poesia,, i vostri commenti sono i benvenuti
TERRA
Un pugno di terra stretto fra le
mani
innalzato al cielo, come atto di
gloria,
come a rivendicare diritti di
possesso,
quanto amore o odio in un tal
gesto,
che racchiude in se energia
profonda,
serena o terribilmente distorta e
cattiva.
La terra speranza di vita, la
nostra vita,
ha donato tutto e l’uomo ingrato
essere
incosciente inesorabile, sta
distruggendo
il dolce, delicato Eden, dono
inestimabile,
incommensurabile, di bellezza
rigogliosa,
sfolgorante, colma d’ogni bene
necessario.
Come grazia ricevuta, di cui non
tener conto,
dall’uomo capace di grandi
imprese coraggiose
o di orribili, quanto inutili
scellerate scelte,
sa costruire cattedrali immense e
facilmente
sa distruggere ogni cosa per un
solo Dio,
denaro, l’unico in cui credere e
per cui barare.
La terra, che da sempre ci nutre,
se pure
nei secoli imbevuta dal sangue
degli eroi
caduti, per lei in sua difesa,
intoccabile,
dolce, appassionata amante, per
cui morire.
Terra sulla quale ci estinguiamo
noi, lucciole
impotenti ed effimere e che a lei
ritorneremo.
Terra mancante a torto di un
comandamento.
“Ama e rispetta la tua Terra,
come fosse tua Madre
perché come tua Madre, hai solo questa Terra"
perché come tua Madre, hai solo questa Terra"
di Rossana Emaldi, Ravenna (RA)
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