Ci vollero più di 50 anni per realizzare questo progetto ma oggi la città di Forlimpopoli è nota in tutto il mondo per avere dato i natali a Pellegrino Artusi. Uomo dotto e mercante, mai sposatosi, dal 1851, in seguito forse ad una incursione della banda del Passatore, molto conosciuta in Romagna a quei tempi per i saccheggi messi in atto, si trasferì a Firenze, dove continuò a esercitare la professione di mercante. Pubblicò nel 1891 il volume "La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" raccogliendo le ricette della tradizione orale che gli venivano proposte sul territorio, inizialmente di Emilia Romagna e Toscana, poi inserì nelle edizioni successive anche ricette da altre parti d'Italia. Non fu cuoco esperto, ma innovatore nel senso di comprendere che "la cultura di un territorio si esprime nel piatto", chiese e ottenne che Casa Artusi, a lui ispirata, contenesse anche una scuola di cucina domestica perché " il miglior maestro è la pratica", come era solito ripetere in vita.
Casa Artusi è stata inaugurata nel 2007, occupa 3 mila mq, i due terzi dei quali dedicati alla biblioteca municipale che, coi suoi 450 mila volumi, rappresenta una biblioteca di livello europeo in una realtà che conta 2500 abitanti.
A fianco un'altra biblioteca, con opere della collezione personale di Pellegrino Artusi, tra le quali spicca la prima edizione del 1891 del volume "La scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" e l'ultima recente traduzione in lingua polacca, inoltre rappresentate anche le traduzioni nelle principali lingue indoeuropee.
Ma Casa Artusi è molto di più, come ho avuto modo di ammirare quest'oggi. E' una scuola di cucina, con corsi esperienziali per curiosi e appassionati in genere, oppure veri e propri stage per addetti ai lavori, oppure ancora percorsi di conoscenza e degustazione grazie alle "Domeniche delle Mariette", una formula creata per fare conoscere l'arte della cucina attraverso le mani esperte dei volontari della locale Associazione delle Mariette.
Questo contenitore culturale è ubicato nell'antico complesso del Convento e Chiesa di Santa Maria dei Servi, edificato dal 1360 e in seguito ristrutturato, divenuto di proprietà del Comune di Forlimpopoli nel 1797, quando in seguito alle soppressioni napoleoniche, i Padri Serviti lo abbandonarono definitivamente. Oggi la Chiesa dei Servi era stata sede di un matrimonio, quando sono entrata l'aria era densa del profumo dei fiori utilizzati nel corso della cerimonia, lo spazio era sgombro di sedie, ma assolutamente avvincente per la bellezza dell'interno e la ricchezza delle decorazioni barocche. Solitamente questo spazio viene adibito a sala conferenze, e può ospitare fino a 120 persone: un vero gioiello, artisticamente parlando ma anche quale location di eventi culturali di grande spessore.
Uscendo da Casa Artusi mi sono recata in Piazza Garibaldi, dove campeggia la maestosa Rocca, all'interno della quale sarà a breve visitabile il museo archeologico, attualmente in fase di ristrutturazione, e il Teatro Comunale "Giuseppe Verdi"......ma questo è un altro viaggio nel viaggio e di questo scriverò in una occasione futura. Per il momento aggiungo solo che la visita guidata si effettua tutte le domeniche alle 11.00 senza prenotazione, partendo dallo IAT di Forlimpopoli, telefono 0543743138. Per l'ingresso a Ca sa Artusi se siete in possesso della "Romagna Visit Card" potete usufruire dello sconto previsto, spenderete intero 3,00 euro (anziché 5,00) Per info sulle opportunità offerte dalla card visitate www.romagnavisitcard.it .
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