E' in questo contesto che è nata la "Signora Maria" che poi non è altro che il prodotto maturo dell'artista Anna Tazzari, una specie di testamento poetico, che racchiude in sé l'anima poliedrica e scherzosa dell'artista stessa ma che riflette anche il contesto sociale in cui ella vive, ovvero la Romagna. Una terra in cui la "azdora" è il perno della vita familiare, in cui valori quali l'attaccamento alla terra, la fecondità, la maternità, il corpo tondo e prosperoso della donna matura ancora hanno un prestigio e un senso che vanno al di là del comune senso estetico. La Signora Maria è bella di una bellezza interiore, che la rende sorridente, irriverente ed ironica nei mille contesti in cui la sua artista la rappresenta.
Ho intervistato Anna e vi assicuro che è stato piacevole, tra le altre cose ho appreso che è arrivata alla ceramica solo dopo la maternità, avendo studiato in giovane età mosaico, e solo successivamente presso l'Istituto d'Arte per la Ceramica "G. Ballardini" di Faenza (RA). Il primo laboratorio di ceramica aperto a proprio nome risale al 2002, per due anni ha lavorato con Tonino Guerra, per il quale ha prodotto opere ispirate ai suoi disegni, entrando in comunicazione empatica e profonda con il grande maestro.
A un certo punto pare che egli la stimolò dicendo" Ora Anna devi smettere di lavorare per me, devi creare qualcosa di tuo, che parli di te" E così Anna ha fatto, dopo la scomparsa del maestro Tonino Guerra un giorno, lavorando come sempre colla creta, la Signora Maria si è materializzata. E poi sono seguite tante figure della stessa matrice, tante versioni quanti sono i personaggi che essa rappresenta: sono state create circa 500 donne di tutte le tipologie, dalle versioni domestiche con tanto di mattarello e pasta fatta in casa alle versioni più intellettuali, con una Signora Maria che partecipa a convegni e si tuffa nei libri. Affascinante a mio modo di vedere la donna in abito da sera, dotata di un corpo tutto curve, che esprime grande sensualità ma anche una esplosiva intelligenza seduttiva.
Temo che molti dei miei lettori si innamoreranno come la sottoscritta di questa icona della Romagna al femminile, anzi così io spero, ve l'ho raccontata per come io l'ho percepita ed imparato ad amarla. Vi regalo un sacco di immagini, per le quali ringrazio di cuore l'artista stessa.
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