Ho ricevuto questo scritto da Felice Nittolo, mosaicista di fama internazionale che dal 1968 vive e lavora a Ravenna. E' per me un piacere condividerlo con voi.
"Sessant'anni fa nasceva l'Istituto Statale d'Arte per il
Mosaico di Ravenna (in seguito intitolato a Gino Severini). Tutti gli Istituti d'Arte d'Italia nacquero per la necessità
di conservare, tutelare, tramandare e rinnovare le specificità e le eccellenze
territoriali di cui il Bel Paese è talmente ricco che tutto il mondo ci invidia
e ci imita. E' incredibile che con l'ultima riforma della “buona scuola”
di alcune di queste specificità ci si “dimentica”. In pratica è sparita la
parola mosaico e qualsiasi docente di “Arti Figurative” potrà insegnarlo. E' questo quello che potrà succedere al nostro Istituto
Severini che già oggi si trova all'interno dell'istituzione “Liceo Artistico
Nervi-Severini” con l'indirizzo “Arti Figurative”. E pensare che la mia scelta di vivere a Ravenna fu dettata
proprio da quell'innamoramento al mosaico che nel 1968 mi portò in questa città
dall'Accademia di Belle Arti di Napoli. Finché chi orienta i programmi ministeriali non saprà
riconoscere le peculiarità dei territori andremo avanti disconoscendo le nostre
stesse origini! Ravenna e le eccellenze del suo territorio sono state capaci
di farmi innamorare a tal punto da
averla scelta come “patria” adottiva. Infatti ogni mia attività artistica e culturale è nata
unicamente ispirata dal e per il Mosaico millenario custodito in questa città.
La luce che emana il
mosaico di Ravenna non è uguale a quella dei mosaici di altre città e
altre tradizioni: è questa luce che il docente di mosaico, a Ravenna,
trasferisce ai suoi allievi! Qualsiasi insegnante di “Arti Figurative” non
potrà sapere che nel “mosaico di Ravenna” la tessera è rivolta all'osservatore
con il lato che la martellina ha “tagliato” (creando miriadi rifrazioni e
riflessioni di luce). Qualsiasi insegnante non potrà trasmettere che la stessa
tessera va inserita nella malta con una “leggera inclinazione” in modo da poter
“attirare” l'osservatore alle vibrazioni della luce. Tutto questo e molto altro sono le eccellenze del mosaico di
Ravenna che , invece , si “appiattiscono” ogni volta che si realizza una
“cornice per specchio” di cui Ravenna è già piena da anni. Oppure si può
“annullare tutta questa luce” continuando ad inserire nelle architetture
ravennati i “mosaici di Invader” ( per carità rispetto sempre il lavoro di
tutti gli artisti) che educano all'appiattimento della superficie musiva, cioè
all'annullamento di tutta la nostra storia. Ogni volta che mi trovo all'estero (ma anche in Italia)
constato che è questa la luce che ci invidiano e che ha fatto si che la città
possiede ben otto monumenti riconosciuti patrimonio dell'Unesco.E noi cosa facciamo? Non voglio credere che ci sono politici
che remano contro i principi di cultura e crescita del proprio territorio!
La mia esperienza di docente al Severini è stata lezione di
vita e crescita culturale e artistica tanto che oggi molte città Europee e
internazionali riconoscono la ricerca e la sperimentazione che il lavoro
d'Artista mio e di tanti altri, come faro di innovazione e di ispirazione per
le generazioni di giovani che sempre più si avvicinano a quest'arte pregna di
fascino. A proposito di futuro del Mosaico e di Ravenna vedrei un
unico grande Polo Artistico Musivo che si può sviluppare anche in un grande
sito (tipo Bauhaus) e che parte dalla scuola di ogni ordine e grado fino a
giungere all'Accademia di Belle Arti e all'Università. Naturalmente dovrà
interessarsi di tutti gli indirizzi , da quello didattico a quello artistico,
da quello scientifico a quello produttivo, dalla conservazione al restauro,
dalla decorazione alla ricerca. Penso che sia giunta l'ora di programmare un grande convegno
(magari in occasione dei 60 anni dell'Istituto Severini) che coinvolga la città
del mosaico e di Dante, ma anche il ministro
e gli addetti all'istruzione che hanno “dimenticato” di salvaguardare il
mosaico come hanno fatto con l'alabastro e il corallo". Contributo firmato: Felice Nittolo.
Nessun commento:
Posta un commento