All'interno del complesso monumentale della Biblioteca
Classense troviamo gli spazi della
Manica Lunga, anticamente adibiti a deposito, cantine e stalle dell’abbazia
camaldolese. In Manica Lunga sono stati eseguiti lavori di
consolidamento delle strutture, di deumidificazione e di arresto del degrado
materico nel periodo 1981-1983. La sala viene ora utilizzata per mostre
temporanee.
La realizzazione del pavimento a mosaico ha visto
l'intervento dell'architetto Dezzi Bardeschi per il progetto e della
professoressa Grazia Brunetti, unitamente agli allievi dell'Istituto d'Arte di
Firenze, dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna e dell'Istituto Statale d'Arte
per il Mosaico di Ravenna, per la realizzazione. I lavori sono stati affidati
alla ditta Iter, per documentazione dei quali vi rimando al sito www.itercoop.com
Varcando la soglia
della sala, discendendo la breve rampa d'accesso , si profilano subito gli otto
sostegni centrali: sei pilastri e due colonne monolitiche di granito con
capitelli di spoglio. A
destra dell'ingresso si trova la vasca circolare, ritagliata intorno alla prima
colonna, di epoca bizantina, per consentire la messa in luce del basamento; il
disegno della vasca evoca una carta nautica di natura immaginifica.
Il pavimento della
sala è definito da orbite concentriche ellittiche che ruotano intorno ad ogni
pilastro; per la sua realizzazione si
sono usati sia raggette di ottone sia materiali in sfumature diverse,
varianti dal celeste chiaro al blu profondo.Per visitare la Sala della Manica
Lunga della Biblioteca Classense ed ammirare questi splendidi mosaici pavimentali
occorre attenersi agli orari previsti dalle singole mostre temporanee in
programma. Attualmente in corso la mostra "Ieri Oggi", aperta tutti i giorni dalle 15 alle 18 a titolo gratuito.
Il disegno del pavimento ripropone la
figura di uno schiacciato geografico tolemaico, un globo terracqueo e le orbite
dei pianeti del sistema solare. La superficie del pavimento misura mq 340 e
viene realizzata con pietre, vetro o materiale di recupero. Il materiale
lapideo viene così riferito: ciottoli di fiume (serpentino nero delle Alpi,
rosso di Verona, brecce di vario colore, bianco di Carrara), ecc.
Nelle discariche di lavorazione del
vetro di Empoli vengono reperiti 15 quintali di frammenti colorati, con i quali
poi, fatti macinare, si sono realizzate le zone perimetrali della grande sala,
l’intorno dei vari pilastri e le zone speciali (la vasca circolare con una
geografia immaginaria, la terra di luna, il grande occhio bianco a pavimento)
Le orbite che ruotano attorno ad ogni
pilastro sono realizzate in cubetti di porfido grigio e rosso da pavimentazione
stradale, nella pezzatura 4x6, 6x8, 8x10, 10x12. Per la posa in opera dei frantumi di
vetro è stata utilizzata della resina epossidica, mentre per i ciottoli e i
cubetti di porfido è stato spalmato un impasto bagnato (magro) di circa cm. 2
di sabbia e cemento portland, rapporto 3 a 1. Questo impasto è stato steso su
un altro strato di circa 3-5 cm di spessore costituito da sabbia, sabbione
(ghiaia), calce e cemento. Questo, a sua volta, sovrapposto a un “vespaio”
costituito da ciottoli, di circa 6-7 cm di spessore, e sabbia, necessario per
eliminare l’umidità del terreno; infatti ,in questo caso, non è stato creato un
fondo in calcestruzzo data la peculiarità del terreno sul quale è stata
costruita la Biblioteca Classense, particolarmente impregnato di umidità. La Biblioteca Classense di Ravenna
concede attualmente in uso la Manica Lunga per esposizioni temporanee. Il
noleggio è a pagamento e soggetto a tariffe. Per info occorre chiamare gli
uffici al 0544482151.