Ho visitato oggi giovedì 29 dicembre 2011 la mostra "Discreto continuo" dedicata alla presentazione del percorso artistico di Alberto Bardi (1918-1984). Organizzata dall'associazione culturale Capit e dal MAR di Ravenna con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è visitabile presso la Galleria Ninapi, Via G. Pascoli 31, Ravenna.
Oggi ho conosciuto una persona di squisita gentilezza in sede alla mostra, parente stretta dell'artista, la quale mi ha raccontato degli anni di vita a Roma, quando la Casa della Cultura fondata da Alberto Bardi era centro di grande fermento artistico e culturale.
In vita il pittore fu legato a Ravenna, ancora giovane la sua famiglia si trasferì dalla Toscana a Mezzano (RA), qui compì gli studi presso l'Accademia di Belle Arti, quindi si trasferì a Roma negli anni '60. Personalità estremamente riservata, riversa nell'attività artistica la necessità di esprimersi liberamente senza vincoli o costrizioni: è qui che il suo linguaggio - mai urlato - incontra l'urlo del colore. La sua ricerca è movimento: un cammino che attraversa rette, curve e altre geometrie senza soluzione di continuità, lungo la strada infinita del colore, ritrovato orizzonte di libertà.
Nelle prime opere di impronta "figurativa", forma e colore si integrano per rappresentare un soggetto "esterno", ma la qualità del segno rivela un'intenzionalità espressiva proveniente da forze "interne". Il colore già rivendica una sua autonomia.
Successivamente procede per eliminazione, approntando un complesso lavoro di verifica, che è prima di tutto una messa in gioco del proprio lavoro, del "fare"arte.
Nelle bande sperimenta la potenzialità di un segno primordiale, un segmento che si moltiplica, si stratifica e si curva con la volontà di creare spazio nel rettangolo-tela e di espandersi nello spazio dell'osservatore, anche attraverso altre materie. L'artista svolge un lavoro sulla razionalità estrema del metodo e la necessità di rivelare una interiorità dell'espressione, cioè del rapporto tra gabbia e libertà.
Nelle sue ultime opere è finalmente pronto a recuperare le esperienze spontanee del colore dei primi lavori e vivificarle con la conquistata forza autonoma del segno che nasce da un metodo, da una contiguità tra gesto e progetto. Scopo della mostra è evidenziare un percorso che coraggiosamente ha attraversato cambiamenti radicali ma che alla fine ha rivelato una straordinaria continuità.
Scrive Alberto Bardi....."....scegliere la strada della ricerca non comporta un processo di tranquilla accumulazione dii esperienze; al contrario l'unico "progresso" e momentaneo soddisfacimento è frutto di due operazioni di eliminazione e di decantazione...." A me la mostra è piaciuta, spero possa essere così anche per voi. Rimarrà aperta fino al 15 gennaio 2012 con il seguente orario: sabato, domenica e festivi 11.00-12.30 e 15.30-19.30, feriali 15.30-19.30, chiuso il lunedì. L'ingresso è gratuito. Per ulteriori info visitate www.discretocontinuo.com Nelle vicinanze potete trovare parcheggio gratuito nei pressi dell'ex-macello, inoltre vi ricordo che fino al 6 gennaio 2012 la sosta è gratuita in tutto il centro storico di Ravenna anche nelle aree solitamente a pagamento.
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