Durante la serata, organizzata da Slow Food Cesena e Confesercenti Cesenate, in collaborazione con il Comune di Cesena, saranno protagoniste anche alcune donne che hanno valorizzato il nostro territorio con la loro esperienza eno-gastronomica e imprenditoriale. I piatti del menù e i vini che verranno proposti sono il frutto della loro passione per i prodotti e la tradizione dei luoghi nei quali vivono.
Piadina con squacquerone e fichi caramellati
Piadina tirata al mattarello da Maria “Ines” Ceccarelli
e Cinzia Branzaglia, di Cesena. Squacquerone della Centrale del
Latte di Cesena.
Fichi caramellati di Fattorie Malatestiane, di
Cesena.
Passatelli con “zambudello” (salsiccia
dell’Appennino)
Di Giuliana Saragoni (Locanda Al Gambero
Rosso, San Piero in Bagno)
Involtini di verza con carne di bovina Romagnola e maiale
Polpettine in umido su crema di zucca
Di Alessandra Bazzocchi (Osteria La Campanara,
Pianetto di Galeata)
La carne di bovina Romagnola è del consorzio Il
Magnifico, di Premilcuore
Crema gialla con ciambella - Fave dei morti -
Scroccadenti
Di Graziella Dallara
(Ristorante Osteria Cerina, San Vittore di Cesena)
I vini in abbinamento saranno quelli
dell’Az. Agr. Biologica Galassi Maria, di Paderno di
Cesena.
Quota di partecipazione: 40 euro a testa (35 euro per
il socio e consorte). In omaggio ai partecipanti il libro
“Il gusto delle
donne – il mestiere della tavola in venti storie al femminile”, edito da Rizzoli
(in libreria a 16,00 euro). Per prenotare: tel. 0547.622602 –
348.7517095
Il ricavato della serata
servirà ad acquistare arredi e/o macchinari per il reparto di Lungodegenza
dell’Ospedale Bufalini di Cesena.
Nutrire è un atto esclusivamente femminile. Nella lingua italiana
esiste soltanto la nutrice, non il “nutore”, così come c’è la balia e non il
“balio”. Per una donna, quello dell’alimentazione è una sorta di codice genetico
che si tramanda da millenni. Quando gli uomini si sono affacciati al mondo
dell’alta gastronomia, hanno adottato il titolo di “chef”, ovvero “capo in
francese. Un bel salto di qualità rispetto a chi, come le cuoche, fa
semplicemente da mangiare. Tuttavia, sono sempre donne le vere artefici del
piacere a tavola. Donne che, con dolcezza e intransigenza, curano la qualità
assoluta dei cibi, ricercano sapori antichi e nuovi. Lo dimostra questa
entusiasmante galleria di ritratti di venti grandi signore del gusto. Madri e
nonne, single e sposate, hanno coltivato spesso nell’ombra ma con passione
inesorabile ciascuna la propria vocazione, chi per il vino, chi per
l’accoglienza e la ristorazione. Le vite raccontate da Licia Granello sono
percorsi affascinanti nei piaceri del cibo e del vino di qualità che, con
determinazione, creatività e passione tutte femminili, si sono potuti compiere.
Vite da ammirare e da gustare.
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