sabato 5 ottobre 2013

Degustazione vini BURSON presso l'azienda agricola Longanesi, Bagnacavallo (RA)

Nell'ambito della visita guidata programmata presso il Podere Pantaleone, in occasione della Festa di San Michele a Bagnacavallo (RA), è stata organizzata una degustazione vini all'azienda agricola Longanesi, via Boncellino 114, Bagnacavallo (RA. Abbiamo incontrato una domenica pomeriggio piovosa, per cui dopo due ore circa di passeggiata nel bosco, armati di scarponi ed ombrelli, l'idea di rifocillarci con qualcosa di sanguigno direi che ci aggradava parecchio. Eravamo un gruppo di circa 13 perone, di età assortite, accompagnate dalla nostra guida Roberto Fabbri.
Appena entrati in azienda ci ha accolti Daniele Longanesi, in compagnia della moglie. Ci hanno fatto accomodare in una sala già apparecchiata con bicchieri pronti alla mescita e taglieri di salumi in bella mostra. L'azienda agricola Longanesi fa parte del "Consorzio Il Bagnacavallo" per cui venivano proposti anche altri prodotti del territorio quali aceti, confetture, miele, distillati, saba, vini passiti bianchi e rossi, salumi di mora romagnola.
Ma veniamo alla nostra degustazione: abbiamo cominciato con la nuova produzione, una birra artigianale nata dalla collaborazione tra Longanesi Daniele e  Bragonzoni Maurizio, proprietario dell'Osteria di Piazza Nuova a Bagnacavallo (RA). Direi che si tratta di una bella novità, corposa ma gradevole, adatta anche a un palato femminile, a me è piaciuta molto, si chiama Beerson.
Siamo quindi passati ai bianchi, prima lo spumante "Tiberiacum" dry, metodo charmat, gradevole, un ottimo aperitivo, poi il mio preferito "Rambela", profumato, vagamente mandorlato, un bianco secco prodotto con uve del vitigno "Famoso". Me ne sono portata a casa una bottiglia al costo di 6,00 euro, dal produttore al consumatore.
Pezzo forte della degustazione i vini rossi: il Burson etichetta blu e quello etichetta nera. Per me era la prima volta, ho un palato poco allenato ai vini rossi, per cui faccio poco testo, ma decisamente ho preferito l'etichetta nera. Mi ha ricordato i vini piemontesi, corposi e adatti in accompagnamento alla selvaggina, uno splendore.
Ciò che è da sapere è che a questa azienda si deve il recupero e la valorizzazione dell'uva Longanesi: fu Antonio Longanesi nel lontano 1950 che cominciò a produrre vino utilizzando una vite selvatica che cresceva avvinghiata alle querce; egli scoprì che il vino prodotto raggiungeva i 14 gradi circa, fatto insolito in Emilia Romagna, e dal 1999 ebbe inizio grazie al consorzio "Il Baganacavallo" la produzione del vino Burson, che poi altro non è che il nome anticamente usato per soprannominare la famiglia Longanesi. Dal 2000 l'uva Longanesi è iscritta nel registro delle varietà d'uva da vino.
Da allora molti i riconoscimenti, a livello nazionale ed internazionale, un buon successo di pubblico e di mercato. Ciò che io ho apprezzato maggiormente è stata la semplicità dei modi di Daniele Longanesi, splendido esempio dell'Italia che ama il proprio lavoro e che persevera nel raggiungimento dei propri obbiettivi. Ci ha sapientemente accompagnato nella nostra esperienza gustativa, mostrandoci anche le cantine. Al termine un assaggio anche del passito bianco, La pioggia fuori era cessata, 20 km circa e sono rientrata a Ravenna.

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