La richiesta di oggi mi arriva da una coppia di amici d’oltralpe,
Carlo e Frédèrique, che vivono a Lione, Francia. Mi chiedono di costruire per loro un
itinerario sulla base delle eccellenze artistiche ed enogastronomiche del
territorio. Non mi sottraggo, anche se questa volta il compito è realmente
difficile: gli amici sono molto esigenti, viaggiatori esperti, abituati a non
farsi mancare nulla, sono anche attenti ai prezzi. Hanno a disposizione solo 3 giorni di permanenza,
più l tempo necessario per il viaggio in auto. Prima proposta essenziale:
acquisto della “Romagna Visit Card” al prezzo di 10,00 euro a persona, valida
fino al 8 gennaio 2014, consente l’ingresso a 130 siti di interesse e a
notevoli sconti ed agevolazioni. Per info www.visitcard.it
.
L’itinerario prende avvio da Ravenna, dove propongo loro un
tuffo nell’antica arte del mosaico, visitando TAMO, via Rondinelli 2, Ravenna
(RA) . Per sentire parlare di tecniche e strumenti, di materiali e calchi, di
luce, di tessere. Esposte le bellissime tessere dell’ottocentesca fornace
Angelo Orsoni di Venezia, con una gamma di più di 2800 colori diversi di paste
vitree e di tessere a foglia d’oro, uno splendore! Sono certa che ne saranno estasiati.
Per il pranzo ho pensato a una sosta presso Ca’ De Ven, osteria
ubicata in pieno centro storico, che rientra tra gli esercizi commerciali che
aderiscono al circuito “Romagna Visit Card” offrendo uno sconto del 10% sullo
scontrino finale. Uno spaccato della tradizione ravennate, piace molto ai
turisti ma anche ai residenti. Per info http://www.romagnavisitcard.it/it/circuito-sconto.
Si prosegue per Faenza, distante circa 20 km da Ravenna, per
visitare il Museo Carlo Zauli, dove in via della Croce 6 troviamo uno spazio
espositivo dedicato alla figura di Carlo Zauli, ceramista e scultore famoso in
tutto il mondo, che ebbe proprio qui il suo laboratorio dal 1949 in avanti. Si tratta di un museo aperto
al territorio e alle contaminazioni dell’arte contemporanea, un magnifico
contenitore culturale ricco di eventi di ogni tipo.
Per la cena ci si sposta a Tredozio (FC), a soli 30 km circa
da Faenza (RA), dove troviamo nella via principale
di questo antico borgo un locale tipico che rientra tra i locali convenzionati “Romagna
Visit Card”, nel quale usufruire di un 10% di sconto sulla consumazione. Vedi http://www.romagnavisitcard.it/it/circuito-sconto/item/locanda-guelfo
Ma prima di scendere in paese ci sistemiamo presso Torre
Fantini a Tredozio (FC), dove ci aspetta un’antica torre vignaiuola restaurata
adibita a B&B, che affaccia su verdi colline coltivate a vigneto, un’oasi di pace e relax. Anche qui possiamo
usufruire dello sconto del 10% previsto dal circuito “Romagna Visit Card”. Vedi
http://www.romagnavisitcard.it/it/circuito-sconto/item/torre-fantini
Il mattino seguente breakfast in una piccola graziosa dépéndance
adibita a servizio colazione. Il soggiorno è reso ancora più squisito dalla
presenza di una piscina panoramica, dalla quale protendere lo sguardo su tutta
la vallata, e nella quale tuffarsi prima di ripartire per la tappa successiva.
Nella mattinata rimaniamo a Tredozio (FC) , borgo di soli
1300 abitanti circa, dove visitiamo Palazzo Fantini e il suo giardino,
tipicamente italiano. Edificato a partire dal 1753 Palazzo Fantini ci racconta la storia del paese. La antica
famiglia Fantini deve la propria ricchezza ed influenza alle risorse della
Valle del Tramazzo, ovvero l’agricoltura e l‘allevamento dei bachi da seta. Nel
corso del Settecento avviò un’opera di ristrutturazione dell’antico palazzo,
che assunse da allora l’aspetto odierno, con la presenza di due corti interne,
la prima “gentile” e la seconda con spiccate caratteristiche di corte agricola
per lo stoccaggio delle derrate alimentari. Ma la parte migliore del Palazzo consta
a mio parere nel giardino, creato nell'Ottocento, alle pendici del Monte Busca.
Si tratta di un giardino non accessibile dall'esterno, non realizzato per
ostentare ricchezza, pensato piuttosto per rispondere ad un bisogno di intimo
raccoglimento nel verde. Presenta caratteristiche di originalità nel panorama
dei giardini italiani dell'epoca: sobrio, volutamente rispettato e conservato
da Gianfranco Fontaine, discendente dei Fantini. Un magnifico viaggio in
uno spazio verde di eccellenza.
Ora abbiamo circa 85 km da percorrere in auto da Tredozio
(FC) per raggiungere Longiano (FC) ma il pranzo che ci attende presso Da
Fichera by Shakti ci compenserà ampiamente dello sforzo compiuto. Questo locale
è oggetto di una mia recensione.
Eccellenza a livello della regione Emilia Romagna per l’ampiezza
e la qualità della collezione di arte contemporanea, nel pomeriggio ci
dedichiamo alla visita della Fondazione Tito Balestra. Uno splendido
contenitore il Castello Malatestiano di Longiano (FC) per un contenuto ancora
più prestigioso: una collezione degna di un grande museo internazionale. Sono esposte oltre 3 mila opere di arte
figurativa di artisti del Novecento italiano (Rosai e Maccari, ma anche Sironi,
Morandi e altri ancora) e una preziosa collezione di opere grafiche di autori
stranieri (Goya, Chagall, Matisse). Inoltre sono presenti opere frutto di
donazioni, una vera meraviglia. Ma anche la vista dal castello malatestiano, di
epoca medioevale, non è da meno: lo sguardo si perde tra le pianure e le
colline verdi, fino al mare. Sulla piazzetta affaccia anche la “fontana dei
veneziani”, un bel pozzo del XVI sec., inoltre una cappella sconsacrata e il “maschio”
del castello, edificato nel Medioevo e modificato nel Rinascimento.
Purtroppo anche da
Longiano (FC) ci dobbiamo accomiatare per raggiungere Santarcangelo di Romagna
(RN), a soli 15 km circa di distanza. Qui alloggeremo in pieno centro storico,
presso I Lazaroun, Residenza i Platani, per la quale vi rimando al sito www.lazaroun.it .
Da qui la sera possiamo uscire tranquillamente a qualsiasi
ora ed esplorare con agio la piccola cittadina di Santarcangelo (RN), totalmente pedonale nel centro storico, con esercizi commerciali aperti fino a tarda ora, che consentono anche l’acquisto
di prodotti artigianali del territorio.
Ci aspetta per la cena “La Sangiovesa”, collocata nell’antico
Palazzo Nadiani, trasformato in osteria dalla famiglia Maggioli dal 1990. Vi rimando qui per una recensione del locale fatta
da me. Arriva così purtroppo anche l’ultimo giorno della nostra permanenza
in Romagna, si comincia di prima mattina
con una visita al MUSAS di Santarcangelo, per il quale vi rimando a http://www.romagnavisitcard.it/it/circuito-gratis/item/musas-museo-storico-archeologico
Nella pausa pranzo visitiamo le grotte tufacee di Santarcangelo,
un insospettabile patrimonio di 150 grotte di cui il paese gode, alcune
monumentali, altre private, perlopiù costruite tra il 1400 e il 1800, anche se
non mancano quelle risalenti a più di 2000 anni fa. Si tratta di grotte in
arenaria e/o argilla, che temono le infiltrazioni d’acqua, ma non i terremoti.
La visita e la degustazione ci viene offerta a un prezzo scontato grazie al
circuito “Romagna Visit Card”, vedi http://www.romagnavisitcard.it/it/circuito-sconto/item/visita-alle-grotte-sotterranee-di-santarcangelo-con-degustazione
Siamo arrivati alla conclusione, ultima tappa del nostro
itinerario il MET di Santarcangelo (RN) Il museo
racconta la storia di un popolo, nasce grazie al volontariato locale, presenta gli usi e i costumi, la cultura e le
tradizioni della gente di Romagna. Il percorso museale è diviso in sei
sezioni. "E ti dirò chi sei" è la sezione I, dedicata alla
famiglia e alla comunità. Nel territorio di Santarcangelo le produzioni agricole erano soprattutto vitinicole e cerealicole, e anche in casa la vita ruotava
attorno a queste due attività. Il mulino era il luogo maschile per eccellenza, mentre
alla donne veniva spesso detto di "non andare al mulino perché ti
infarini". Punto di forza della collezione museale è, nella sezione
“a ferro e fuoco” una bellissima collezione di caveje di tutte le forme e
dimensioni. Anticamente avevano la funzione di perno per bloccare il giogo,
portato da due buoi, con il timone usato per bloccare l'avanzamento di
aratri, erpici e carri. Inoltre le caveje avevano anche diverse valenze simboliche:
quante curiosità e quante scoperte!
Questo itinerario è stato
da me personalmente testato, i miei amici d’oltralpe Carlo e Frédèrique l’hanno
sperimentato ad agosto 2013, ora tocca a voi partire, naturalmente senza
dimenticare “Romagna Visit Card”, buon viaggio!
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