domenica 14 settembre 2014

"Mosaico contemporaneo Ravenna": colloquio/intervista con Giuliano Babini

Parlare di una grande firma del mosaico ravennate non è facile si rischia di scrivere troppo, o troppo poco. Ho deciso di misurarmi con questa sfida dopo aver visitato il laboratorio dell'artista Giuliano Babini a Ravenna.
Giuliano mi ha confessato di non sentirsi ancora completamente a suo agio in questo spazio, gli ci vogliono solitamente mesi prima che l'ambiente in cui lavora gli corrisponda perfettamente dopo un trasferimento di sede. 
Ma per me è stata una piacevole avventura entrare nello studio di un grande artista quale Giuliano Babini, riconosciuto essere da chi ruota intorno al mondo del mosaico contemporaneo, in Italia e all'estero, una assoluta eccellenza. 
Basta forse ricordare un'opera tra tante, che lo ha visto protagonista nel 1996  in qualità di Art Director dello Studio Akomena di Ravenna, per sollecitare i vostri ricordi: il tappeto musivo dedicato alla memoria di Rudolf Nurejev.
Realizzato presso il cimitero ortodosso di Parigi, su committenza: Rudolf Nureyev Fondation e progetto dell' architetto.Ezio Frigerio, realizzazione struttura Lab. scenografici "Opera de la Bastille-Paris, coordinamento tecnico Architetto Stefano Pace, realizzazione musiva Akomena spazio mosaico di Ravenna: questo tappeto musivo è un vero splendore, qualcosa di cui andare assolutamente fieri, che parla al mondo della qualità del mosaico contemporaneo ravennate.
Il percorso di vita è legato a doppio filo alla città di Ravenna: qui studia e qui insegna Giuliano Babini. Insegnante all'istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, qui si dedica negli anni giovanili alla fotografia, alla pittura, alla elaborazione di scenografie teatrali, qui è stato direttore artistico della "Galleria Rasponi Arte Contemporanea" e dal 1988 al 2003 Direttore Artistico dello Studio Akomena.
Gli anni di cui Giuliano mi ha parlato con maggiore trasporto sono stati quelli della formazione giovanile, il periodo in cui collaborava stabilmente con il laboratorio “Il Mosaico” di Carlo Signorini a Ravenna, dove ebbe la possibilità di lavorare a stretto contatto con grandi artisti, come Schifano, Saetti, Lanskoy. Inoltre gli anni in cui fondò la associazione culturale Spazio G", divenuta punto di riferimento per giovani talenti quali D. Boudinet, G. Burattoni, M. De Luca, S. Mazzotti, P. Racagni, E. Pezzi, e molti altri. 
Ma cosa significa essere artista oggi a Ravenna? Pur continuando la attività di insegnamento e di consulenza per gallerie d'arte, Giuliano Babini ha spostato la propria attenzione sulla scultura a mosaico. 
Di recente ha esposto presso il Cassero per la Scultura, via Trieste 1,  Montevarchi (AR),mentre su questo blog potete leggere della mostra "Metamorfosi", allestita presso Cripta Rasponi a Ravenna nel 2011, in occasione della quale avevo avuto l'opportunità di ammirare alcune splendide creazioni site-specific.
Persona riservata, Giuliano è stato però un perfetto padrone di casa per la durata della mia visita, consentendomi di entrare in contatto con il suo fare arte, a tal punto che al termine io mi sentivo un po' come a casa mia.
Disordine creativo negli spazi scelti dall'artista per ospitare la sua attività, molto materiale di recupero, che non immaginavo ci fosse, molte ossa e corna di animale, una certa quantità di opere in fase di lavorazione ma anche opere già finite, di grande bellezza. 
"Cosa manca a Ravenna?" ho domandato all'artista.  Una galleria d'arte che si occupi della promozione di giovani talenti italiani nel mondo e, soprattutto, un museo interamente dedicato al mosaico, non solo antico, ma anche e soprattutto contemporaneo.
Per contatti con l'artista vi rimando a http://www.giulianobabini.it/ 

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