Nei giorno scorsi la
Fondazione RavennAntica ha presentato a Firenze, nell’ambito di tourismA,
Salone Internazionale di Archeologia, il convegno “Ravenna sul mare – Dalla
musealizzazione della prima stazione del porto tardoantico e bizantino al
progetto del Parco Archeologico di Classe”.
Erano presenti: Elsa Signorino, presidente
Fondazione RavennAntica, Luigi Malnati,
Soprintendente archeologo delle Marche (già Direttore Generale per le Antichità
del MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), Adelfo Zaccanti, direttore Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna, Ouidad
Bakkali, assessore alla Cultura Comune di Ravenna, Ettore Pietrabissa, direttore generale Arcus, Daniela Baldeschi, architetto progettista del porto tardoantico e
bizantino di Classe e Alberto Cassani,
coordinatore Ravenna 2015 Capitale Italiana della Cultura. I protagonisti hanno raccontato tutte
le tappe e le fasi di questa grande avventura, sottolineando in particolare che
questo importante progetto è stato raggiunto grazie alla cooperazione fattiva
di enti diversi, che ha visto coinvolti, oltre a RavennAntica, il Comune di
Ravenna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna,
l’Università degli Studi di Bologna, la Fondazione Flaminia e il Segretariato
Generale per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna. Senza dimenticare il
fondamentale sostegno dei finanziatori del progetto, ossia la Fondazione del
Monte di Bologna e Ravenna ed Arcus. Il
progetto di musealizzazione che coinvolge il porto di Classe prevede la
restituzione dell’antico nel quadro di una fruibilità moderna che punta
all’accessibilità, alla multimedialità e all’interattività, con una particolare
attenzione per la rievocazione del contesto in cui sorgeva l’antico scalo
commerciale di V-VI secolo. Tutto
questo rappresenta un importante arricchimento per Ravenna, Capitale Italiana
della Cultura nel 2015, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista
turistico. Ricerca, tutela e valorizzazione vanno di pari passo: non è
possibile tutelare l’archeologia senza un forte coinvolgimento comunitario, che
l’esempio di RavennAntica ben rappresenta. Sempre nell’ambito di tourismA, durante l’XI°
Incontro Nazionale di Archeologia Viva, Enrico
Cirelli, docente dell’Università di Bologna, ha illustrato il tema “Nella grande storia di Ravenna. Dalla
villa al monastero: archeologia del complesso di San Severo a Classe”. Entrambi gli appuntamenti hanno riscosso
grande successo di pubblico e lo stand della Fondazione è stato preso d’assalto
dai numerosi partecipanti, che hanno chiesto informazioni sull’imminente
inaugurazione dell’antico porto di Classe, prevista nel mese di luglio.
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