lunedì 30 marzo 2015

La sfilata di Cristina Rocca a TAMO, Ravenna (RA) domenica 29 marzo 2015

Terzo appuntamento e terzo successo per la sfilata di Cristina Rocca, ispirata alle più affascinanti creature marine, le sirene, che si è svolta domenica 29 marzo 2015 negli spazi del Museo TAMO, via Rondinelli 2, Ravenna (RA). 
Elsa Signorino, presidente di RavennAntica, ha spiegato: “Il tema di questo nuovo e suggestivo lavoro di Cristina Rocca riguarda il mare, il porto e l’acqua. E non a caso. Infatti Cristina, ancora una volta, si è messa a disposizione della città e dei suoi eventi culturali, sposando il tema del mare perché questo è il primo di una serie di eventi che accompagneranno la Fondazione RavennAntica ad uno degli appuntamenti più attesi di quest’anno: l’inaugurazione, il 16 luglio, dell’antico porto di Classe compiutamente allestito.
La sagoma della liburna, sospesa all’interno dell’abside di TAMO, è il simbolo che ci accompagnerà a questo importante evento, che vedrà la restituzione alla fruizione pubblica dell’antico porto voluto da Augusto, fiorente all’epoca dei Teodorico e dei bizantini, un vero e proprio crogiolo di culture. Quel porto che, ancora oggi, è un’eccellenza  della nostra città”. 
Giovanna Montevecchi, consulente scientifica di RavennAntica, ha aggiunto: “Il tema del porto e dell’acqua ci è particolarmente vicino, noi siamo gente di mare, con una grande tradizione culturale. Le sirene, da sempre, sono simbolo di fascino e di seduzione per l’inquietante bellezza del loro aspetto e la malia del loro canto melodioso, destinato a sconvolgere e a distruggere l’individuo, fino all’oblio. Temi legati al mondo mitologico antico e alle forme più radicate dell’immaginario occidentale. Ritornare alla riva antica del mare, per camminare sulla spiaggia da protagonisti della storia; per riappropriarsi del rapporto con il ‘Porto Sepolto’ – suggerito da Ungaretti – che è il simbolo del viaggio introspettivo di tutti noi alla ricerca del mistero dell’animo umano. Questo è il significato più profondo che ogni viaggio archeologico può e deve portare con sé, fra seduzione e trepidazione, verso una nuova avventura, in questo caso verso il Mare e verso il suo Antico Porto, il nostro”.

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