venerdì 27 marzo 2015

Visita a Palazzo Grossi a Castiglione di Ravenna (RA) grazie a "FAI di Primavera"

Per le giornate "FAI di Primavera" anno 2015 ci siamo regalati una visita guidata a Palazzo Grossi, situato a Castiglione di Ravenna (RA), grazie alla presenza in loco dei "Ciceroni per un giorno" aderenti al FAI - Fondo Ambiente Italiano - ovvero giovani studenti delle scuole secondarie di Castiglione di Ravenna che, perfettamente edotti dai loro insegnanti, ci hanno magnificamente accompagnati in questa esplorazione. Apertura del sito domenica 22 marzo dalle 10.00 alle 13.00, con lunghe code di appassionati in attesa tra un turno e l'altro. Un grande successo di pubblico, per questa iniziativa volta alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano. 
Palazzo Grossi fu costruito tra il 1461 e il 1565 da architetti tra cui Giovanni di Jacopo da Cannobio. Di proprietà dei Polentani, venne ceduto ai Conti Grossi, provenienti da Mandello di Milano nel XIV sec. Passato ai Rasponi nel XIX sec. fu adibito ad usi agricoli e alla lavorazione del tabacco fino alla metà del secolo scorso, quando divenne proprietà del Comune di Ravenna. Ha pianta quadrata, con torri laterali sporgenti; sono evidenti segni di fortificazione (si presume in passato la presenza di ponti levatoi e di un fossato), anche se in seguito divenne soprattutto luogo di villeggiatura.  
Sopra al portone di ingresso sono visibili i segni dei "bolzoni", travi o catene che consentivano i movimenti di un ponte levatoio. E all'interno del Palazzo è stato bello osservare la maestosa ruota che serviva con ogni probabilità a questa funzione. Palazzo Grossi è una rarità in Emilia Romagna: pochi sono infatti gli esempi di palazzo inizialmente fortificato, trasformato poi in residenza di villeggiatura di una nobile famiglia. Assomiglia molto al Palazzo dei Conti Rasponi a Savarna (RA), e ha elementi abbastanza simili al Collegio dei Nobili di San Michele e al Palazzo Bulgarnò di Cesena (FC).

All'interno del palazzo, l'androne fungeva da vestibolo, non da salone di ricevimento, ed è caratterizzato da volte ad ombrello. In passato era rivestito da un intonaco, ora dilavato. Noi ci siamo fermati ad osservare una fotografa, che vi proponiamo in foto, assolutamente conquistata dai dettagli.
Nelle sale interne, tra la folla, abbiamo potuto immortalare lo stemma dei Conti Grossi (un leone col giglio), che si trova nella chiave di volta dei soffitti ad ombrello. Inoltre due camini, su uno dei quali appare un cartiglio e la dedica ai Conti Grossi, con la data conclusiva della edificazione: 1565.
Sul fianco di Palazzo Grossi si trova l'accesso alle cantine, fortemente umide ed inospitali, anticamente utili per lo stivaggio delle merci.
Bello anche salire sull'argine del fiume Savio, ed osservare il palazzo da una certa distanza, e da una differente angolazione. Momenti di poesia, che solo chi ha tempo per sostare può cogliere a pieno. 
Siamo per un turismo lento, fatto di tanti piccoli tasselli, alla scoperta giorno per giorno di grandi tesori nascosti, che sono alla portata di tutti, ma che solo pochi si fermano a godere.

Nessun commento:

Posta un commento