MUSA,
il museo del sale di Cervia ospita gli scatti fotografici dei salinari cervesi
al lavoro nella Salina Camillone. Il
duro lavoro nella salina sotto al sole caldo dell’estate ha ispirato Maurizio Finotto,
fotografo appassionato che ha voluto fermare nei suoi scatti i tratti salienti
della raccolta del sale e le caratteristiche del luogo e del lavoro dei
salinari.
L’inaugurazione domenica 24 luglio alle ore 21.00 alla
presenza del vicesindaco Gabriele Armuzzi. Sull’artista
e su questa mostra in particolare Alberto Moioli, direttore editoriale dell’Enciclopedia
d’Arte Italiana così si
esprime: Maurizio Finotto è un fotografo italiano
dotato di una spiccata sensibilità creativa, il suo linguaggio espressivo si
avvale dell’uso della macchina fotografica attraverso la quale riesce a
raccontare luoghi e situazioni e ad evocare riflessioni e sensazioni che
spaziano sapientemente dalla filosofia alla poesia.
Il bianco e nero delle sue immagini
alimentano senza alcun dubbio l’atmosfera romantica di un luogo che non è solo
di lavoro ma anche di storia e passione. Si
pensi al valore del sale e al suo significato. Il sale nelle opere del
fotografo appare come frutto del lavoro e della tradizione e riporta alla
memoria di tutti quello che è stato nella storia, sinonimo in antichità di
ricchezza, i lavoratori un tempo erano infatti schiavi o prigionieri di guerra.
Ci si soffermi poi nella lettura degli scatti fotografici di Finotto
lasciandoci alle spalle ogni pregiudizio storico e didattico per far agire
liberamente l’opera stessa su di noi, solo così possiamo apprendere che oltre
alla precisione compositiva e alla capacità
innata dell’artista di immortalare momenti determinanti che divengono
poi immortali sulla superficie fotografica, esiste un substrato inconscio che
può portarci a nuove riflessioni determinate dalla consapevolezza del
significato stesso del sale. Mi piace
infatti pensare alla stimolazione delle nostre papille gustative che oggi in
particolar modo ci offrono anche l’occasione per insaporire la visione delle
opere fotografiche di Maurizio Finotto. Un particolare che desidero
sottolineare, perché lo si può considerare un autentico valore aggiunto,
riguarda la composizione post scatto di ogni opera, realizzata attraverso una
fotografia principale e alcune più piccole a far da corollario, un’operazione
delicata e pericolosa che nella visione complessiva però premia ulteriormente
l’intero reportage dell’autore che, con questa modalità, offre allo spettatore
gli strumenti per una più completa visione d’insieme. I grandi cieli nuvolosi che si
specchiano nelle saline, le mani sporche di quel fango utilizzato nei centri
benessere, le montagne di sale, ogni dettaglio
selezionato da Maurizio Finotto è un sonetto che al termine si fa poesia e
indica ancora una volta lo straordinario patrimonio creativo e imprenditoriale
del quale possiamo disporre oggi nel nostro paese, un binomio ora formato dal
fotografo e dalla splendida Salina di Cervia. Non ultimo, la Salina di Cervia può
contare sulla forza di volontà di persone che da sempre credono nella bellezza
del proprio lavoro e nella straordinaria cortesia e disponibilità che è universalmente
riconosciuta come caratteristica dello splendido popolo romagnolo.
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