mercoledì 10 agosto 2016

Visita all'antico Mercato del Pesce di Marina di Ravenna (RA)

Nell'ambito delle iniziative promosse da Legambeinte, in occasione della presenza di Goletta Verde a Marina di Ravenna, dal 7 al 9 agosto, ho partecipato a visita guidata negli spazi dell'antico Mercato del Pesce, Molo Dalmazia 51, Marina di Ravenna (RA). Ad accoglierci gli operatori dell'Associazione CESTHA, la quale ha presentato un progetto di riqualificazione del mercato che, nel 2015, ha portato alla sua riapertura. 
Forse non tutti sanno che nel 1938, quando venne edificato, il Mercato del Pesce di Marina di Ravenna, era uno dei più moderni in Europa. Era infatti dotato di strutture, come l'asta elettromagnetica, che esistevano in soli altri 5 mercati di grandi città europee. La flotta pescherecci di Porto Corsini (un tempo Marina di Ravenna e Porto Corsini erano un polo unico) era una delle più importanti del Mare Adriatico. Nel corso degli anni, la flotta pescherecci si è andata via via riducendo. Attualmente i mercati del pesce più interessanti in questa zona si trovano a Porto Garibaldi (FE) e Cesenatico (FC). Il mercato del Pesce di Marina di Ravenna venne chiuso nel 1990.
Di fronte alle coste di Marina di Ravenna, grazie al proliferare delle piattaforme petrolifere, si pescano le cozze. Al largo di Ravenna, i 20 soci della Cooperativa Conisub, armati di bombole e di attrezzatura meccanica, si tuffano nelle profondità del mare per pescare la cozza selvatica, più grande in dimensioni rispetto a quella dei vivai in mare, e dal sapore intenso.Sono quattro le imbarcazioni della Conisub che da venti anni raccolgono i molluschi che crescono autonomamente lungo i pali di sostegno delle piattaforme, provvedendo a mantenerle pulite. 
Ma veniamo al progetto di riqualificazione pensato dai giovani del CESTHA. Prima di tutto hanno provveduto a rendere accessibile l'area dove un tempo avveniva l'asta del pesce, che procedeva al ribasso, con 5 file di panche, interruttori di chiamata, pesa, nastro trasportatore, e tutto quanto necessario. 
Nelle intenzioni del gruppo di lavoro la struttura dovrà essere dotata di vasche di acqua marina, per il recupero e successivo rilascio in mare, delle specie catturate accidentalmente nel corso di attività di pesca professionale. Ci hanno parlato di cavallucci marini, ma anche di piccoli squali e di mante, nonché uova di seppia. Inoltre, si vorrebbe destinare la struttura a eventi didattici e culturali per le scuole, facendo attività di educazione ambientale. Si pensa anche ad attività di studio e ricerca dell' avifauna locale e delle dune costiere. Per avere maggiori info su questo progetto, vi rimando al sito
La visita ha suscitato  interesse e curiosità tra i presenti, che non hanno fatto mancare i loro quesiti ai giovani del CESTHA. Da sottolineare che si tratta di un gruppo di biologi marini, naturalisti, acquacoltori e tecnici, che lavorano insieme per lo sviluppo di attività che mirano alla salvaguardia dell'ambiente del nostro territorio. Non mi resta che augurare loro buon lavoro e tanto successo per lo sviluppo delle attività future.

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