domenica 30 ottobre 2016

Uno splendido itinerario dantesco a Forlì (FC) con "Trekking Urbano"

La città di Forlì (FC), Romagna, ha aderito alla "Giornata Nazionale del Trekking Urbano", organizzando ieri sabato 29 ottobre un percorso dal titolo "Lo pane altrui", una sorta di cammino interiore sulle tracce di Dante Alighieri nella Forlì del 1300. Potevo non raccogliere l'invito e lasciarmi forse sfuggire questa ghiotta opportunità di sperimentare un nuovo itinerario, ideato dall'Ufficio IAT del Comune di Forlì, in collaborazione con l'associazione delle locali guide turistiche? 
La visita guidata è stata davvero interessante e ricca di stimoli. Al termine abbiamo inoltre potuto visionare, in anteprima assoluta, un video costruito sull'itinerario da noi sperimentato, che sarà online a giorni tramite l'Ufficio Turistico Forlivese. Ritrovo per il nostro trekking urbano fissato presso Porta Schiavonia a Forlì (FC), perché fu da questo punto della città che Dante entrò nel 1302, quando fu colpito da editto di esilio. Dante nel XVII Canto del Paradiso, quando Cacciaguida traccia il disegno profetico degli anni dell’esilio del Sommo Poeta, gli fa pronunciare queste parole: 
"Tu proverai sì come sa di sale 
lo pane altrui e come è duro calle 
lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale". cit. Divina Commedia

Dante, entrando in città dopo aver percorso la Valle del fiume Montone, trovò 4 porte, di cui oggi ne rimane una sola. Forlì era una città d'acque, con palafitte, terrapieni, fossati e torri. Si diresse verso la zona degli orti, dove allora, in piccole casupole, vivevano i fiorentini. Erano genti di umili origini: gli orti servivano loro a garantire la sopravvivenza. Via Curte, a Forlì (FC), è rimasta com'era ai tempi di Dante.
In questa zona troviamo la casa di Giuliano Missirini, storico e storyteller forlivese, morto nel 2000. Fu il primo, nel 1975, a pensare e proporre itinerari turistici alla scoperta del centro storico della città. La sua piccola casa-museo è collocata dietro l’antico distretto militare di S. Maria della Ripa, che si apre alla “campagna di città”, all’ultimo lembo di coltura ortiva sopravvissuto alla urbanizzazione, dopo che le mura furono abbattute e i “vuoti” dei terreni conventuali furono colmati dai “pieni” delle abitazioni. Un piccolo incantevole luogo, sede anche di mostre temporanee.
Proseguendo arriviamo al Monastero della Ripa, costruito nel XV secolo sull'area in cui sorgeva anticamente la Torre fiorentina, che fu punto di riferimento per la comunità dei Ghibellini toscani del Trecento.
Più avanti nel nostro itinerario, ci accoglie la Chiesa della Trinità, la più antica chiesa in città ai tempi di Dante. Il Sommo Poeta la vide diversa da come appare oggi, essendo stata completamente restaurata durante il periodo fascista. E' stato per noi possibile visitare l'interno: la chiesa è in stile barocco, a navata unica. Di pregio una cattedra in marmo greco venato, appartenuta a San Mercuriale, verosimilmente del V secolo. La Chiesa della Trinità ospitava anche le tombe dei grandi artisti forlivesi del Rinascimento, quali Melozzo e Francesco Menzocchi, che furono perdute in seguito al riassetto barocco della fine del Settecento.
Passo dopo passo arriviamo a Palazzo Albinici, in Corso Garibaldi 82 a Forlì (FC). Fu qui che venne ospitato Dante: una prima volta nel 1302, all’indomani della condanna all’esilio, quando si trattenne per diversi mesi alla corte di Scarpetta Ordelaffi e una seconda volta nel 1310, quando da Forlì si adoperò per rendere concreto il sogno di un nuovo assetto politico dell’Italia centrale. L'edificio, costruito sul finire del XVII secolo sulla "casa grande" degli Ordelaffi, Signori di Forlì, ospitò sette secoli dopo, anche Giosuè Carducci. 
Proseguendo nel nostro itinerario ci fermiamo in Piazza Cavour a Forlì (FC) a ricordare la Chiesa e il convento di San Francesco, andati distrutti alla fine del Settecento, dove svolgevano le loro attività i Francescani Minori, tanto cari a Dante. Una curiosità per voi: presso il Victoria and Albert Museum di Londra è oggi conservata una porzione della pavimentazione in maiolica proveniente dalla Cappella Lombardini, un piccolo gioiello dell'artigianato locale che impreziosiva la Chiesa di San Francesco Grande, dove sicuramente il Sommo Poeta ebbe modo di transitare.
In via delle Torri, costellata nel Trecento da torri afferenti alle diverse famiglie patrizie, troviamo un'insegna che ricorda il Ponte dei Cavalieri, che scavalcava i due rami del fiume Montone, da cui Dante passò per accedere alla piazza centrale della città.
In Piazza Saffi a Forlì (FC), Dante poté visitare la Abbazia di San Mercuriale, datata 1176, ed ammirare la sua splendida lunetta romanica. La piazza era allora sede delle esecuzioni capitali, ma anche di eventi quali il mercato, che si svolgeva ogni venerdì con regolarità, come accade ai giorni nostri. All'epoca di Dante il canale di Rivaldino scorreva per tutto un lato della piazza e fiancheggiava il mercato. 
Per concludere in bellezza il nostro itinerario dantesco, ci spostiamo ad osservare il portale ogivale della Chiesa di Santa Maria dei Servi, in Via Mercuriali 1, Forlì (FC).  Essendo in corso funzioni religiose, non ci è stato possibile visionare l'interno. La chiesa è dedicata a San Pellegrino Laziosi, coevo di Dante, completamente trasformata tra il 1615 e il 1645. Questo è tutto: spero con questo storytelling di avervi incuriosito e stimolato a partecipare ai prossimi appuntamenti che l'Ufficio Turistico Forlivese saprà proporci. Buona esplorazione del territorio a tutti voi.

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