Tra le confetture troviamo i fichi caramellati, il cocomero, la mela cotogna, l'uva fragola, le albicocche, le prugne stanley. Molto graditi a tavola con gli antipasti sono stati per noi i sottolio: pomodori verdi, scalogno e zucchine. Non solo viti tra le coltivazioni, con produzione propria di vini bianchi e rossi e di aceto balsamico, ma anche alberi da frutto quali l'albicocco, il susino e l'olivo. Banditi o quasi in questa azienda i fitofarmaci. L'azienda fa parte del circuito dell'associazione Il Lavoro dei Contadini, che mira a tramandare alle future generazioni l'amore per la terra e le antiche tradizioni di Romagna.
Le farine utilizzate in cucina sono macinate a pietra (a noi ad esempio è stata servita una piada calda di farine integrali). Si produce in loco anche una piccola quantità di aceto balsamico e di olio extra vergine di oliva. A conclusione della cena ci è sorto spontaneo recarci in cantina, dove è stato possibile acquistare i prodotti che avevamo degustato nel corso della serata, a prezzi decisamente interessanti, che nulla hanno a che vedere con quelli proposti dalla grande distribuzione. Dal produttore al consumatore, con estrema soddisfazione del consumatore intelligente, che può ad esempio tornare ad assaporare il cappone ruspante. Cosa ne dite? Vale la pena regalarci un po' di benessere di tanto in tanto?
Simpatica anche la consuetudine di servirsi autonomamente il liquore a fine pasto. Accanto alla porta d'ingresso troverete una bella raccolta di prodotti eccezionali: il luigino, il prugnolino, il nocino, ecc. Non vi resta che mescere e goderne in rispettoso silenzio.
Vorrei tornare e ci tornerò, magari con la luce, per apprezzare anche il paesaggio. Consigliato a chi ama il buon vivere, semplice ed autentico. Per chi volesse iscriversi alla "Scuola del Territorio 2016", che proseguirà fino a fine Novembre 2016, è possibile trovare le info necessarie qui.
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