martedì 14 febbraio 2017

"Un viaggio in Anatolia": una magnifica esperienza in Turchia con Medes Tour Travel

Sono recentemente rientrata da un press tour in Anatolia, organizzato da Medes Tour Travel. Una fantastica esperienza che ho deciso di raccontare  frammentandola nei 4 giorni della mia permanenza in Turchia. Una terra ricca di contrasti culturali, così come di fascino e opportunità di sviluppo economico.
Ho preso alloggio in un simpatico albergo di piccole dimensioni, ovvero l'Hotel Nicea in località Selcuk, punto strategico per la visita alle città di Sirince, Ephesus, Pamukkahle e Kusadasi, meta delle mie escursioni dei giorni successivi. 
Sveglia di mattino presto e partenza in direzione Sirince, una piccola cittadina arroccata sulle montagne, che si raggiunge percorrendo una strada tutta curve per circa un'ora. Il paesaggio, lungo la salita al villaggio di Sirince, è idilliaco. Verde tono su tono grazie al verde argenteo degli ulivi secolari, macchie di colore arancio grazie alle coltivazioni di arance e /o mandarini. Mi ha fatto tornare con la mente al nostro Sud Italia di alcuni decenni fa. Un atmosfera tranquilla, mediterranea, soleggiata. Un piccolo paradiso agreste. 
Arrivati a Sirince si possono testare i vini di produzione locale, ma confesso di non averlo fatto, per cui non posso dirvi nulla in merito. Il villaggio gode dell'influenza della popolazione greca, che visse qui fino alla seconda guerra mondiale. In seguito fu occupato dalla popolazione turca proveniente da Thessaloniki, ma conserva intatte le tracce della cultura ellenica. Le case antiche sono state restaurate in perfetto stile del Mar Egeo. 
Bello avventurarsi tra gli acciottolati, preferibile indossare scarpe comode perché ripide salite e discese  si susseguono. Incontrerete gatti, tanti gatti. E se amate le tradizioni, potrete osservare forni "comuni", dove i residenti ancora cuociono il pane in comune con le famiglie del vicinato. Se fossi in voi assaggerei una spremuta di melograni, che da queste parti sono di proporzioni enormi.
Arriverete alla Saint John the Baptist Church, costruita su una terrazza che domina il villaggio. In accordo con quanto riportato all'ingresso, la chiesa fu completata con il sostegno dell'arcivescovo di Helliopolis nel Settembre del 1805. E' stata restaurata una prima volta nel 1988-93 e una seconda volta nel 2015-16. Oggi appare perfettamente conservata, e la fruizione al pubblico è garantita anche attraverso concerti che vi si tengono di tanto in tanto.
Il villaggio si anima nel primo pomeriggio, quando i bus turistici cominciano ad affluire: molti i negozi di souvenirs che vengono presi d'assalto nelle vie principali. Cosa acquistare? Il sapone profumato all'olio d'oliva. Caratteristiche le costruzioni, bella l'atmosfera che regna nella cittadina, ma è tempo per me di ripartire: mi attende Seven Sleepers, sito archeologico nella città di Ephesus. 
Si tratta di una caverna, detta "dei sette dormienti", al centro di una vicenda leggendaria comune sia alla tradizione cristiana che a quella musulmana, citata sia nella "Leggenda Aurea" che nella diciottesima sura del Corano, "la sura della caverna". In inverno si parcheggia con facilità, il sito è avvolto da una mistica atmosfera e subito si nota "l'albero dei desideri", dove chi desidera appende un cartoncino e chiede che venga esaudito un desiderio. 
Il sito è costituito da una piccola grotta che si trova in una strada secondaria che porta da Selcuk all’antica Efeso. Secondo la leggenda vi furono murati vivi sette giovani credenti cristiani di Efeso durante la persecuzione dell’Imperatore Decio nel 250 d.C., dopo che si rifiutarono di adorare gli idoli pagani del luogo. Costoro si addormentarono in attesa della morte e furono risvegliati da un gruppo di muratori che volevano trasformare la grotta in ovile: con grande sorpresa dei sette, erano trascorsi ben duecento anni. Uno dei sette, Malco, tornato ad Efeso, scoprì con stupore che il Cristianesimo non solo era ormai tollerato, ma era divenuto persino la religione dell'Impero. Secondo la tradizione i giovani morirono lo stesso giorno e l’imperatore Teodosio II li seppellì nello stesso luogo ricoprendo la tomba con pietre dorate, da cui proviene il nome "Legenda Aurea" con cui è conosciuta anche la storia. 
Sul piazzale, vicino al parcheggio, troverete un piccolo locale, dove ho testato un "gozleme": simpatico street food fatto di pane, formaggio ed erbe selvatiche, accompagnato dal tradizione thè turco. Ve lo consiglio. 
A circa dieci minuti in auto, lasciato il sito "Seven Sleepers", troverete "The House of the Virgin Mary". Secondo la tradizione cristiana, Maria venne portata a Efeso dall’apostolo Giovanni dopo la resurrezione di Cristo e qui visse i suoi ultimi giorni. La chiesa che si può visitare oggi venne eretta sulle fondamenta della sua casa e la sua autenticità venne confermata da Papa Paolo VI e da Papa Giovanni Paolo II.
All'ingresso del parco li immancabili controlli di polizia. Il sito è meta di pellegrinaggio da parte di cristiani e musulmani. I giardini che circondano la costruzione sono tranquilli e ben manutenuti. 
A colpire è l'atmosfera di raccoglimento del luogo, e il fatto che questo sia transculturale. Ho incontrato più musulmani che cristiani, a dire il vero, e ne sono rimasta impressionata. All'interno della chiesa non è possibile scattare foto o realizzare video. Finisce qui il mio racconto per la prima giornata di permanenza in Turchia. Continuate a seguirmi, altri post e magnifiche foto sono  in arrivo. Bello esplorare l'Anatolia con Medes Tour Travel, un'organizzazione giovane e al passo coi tempi, che offre servizi personalizzati e di qualità, per scoprire l'autenticità del luogo ed assaporare il contatto con la popolazione locale.     

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