domenica 29 luglio 2018

In visita al laboratorio artigianale di "Romagna Piada" a Bagnacavallo (RA)


Siete mai entrati in un laboratorio di piadina artigianale? Noi l’abbiamo fatto qualche giorno fa, grazie all’invito di Loris Lelli, titolare, insieme alla moglie e ai figli, dell’azienda di famiglia: “Romagna Piada”. Una sfida imprenditoriale messa in campo quattro anni fa circa, che mira a valorizzare uno dei prodotti simbolo della Romagna, la piadina romagnola, attraverso un’operazione che pone l’azienda “Romagna Piada” a metà strada tra un chiosco tradizionale di piadina (dove tutto è fatto rigorosamente a mano) e la filiera industriale agroalimentare che rifornisce di piadina romagnola la grande distribuzione. Nel laboratorio di “Romagna Piada”, nella nuova sede di Via Maestrale 5, Bagnacavallo (RA) troverete un’impastatrice industriale, ma tutti gli ulteriori processi  di lavorazione sono di tipo assolutamente artigianale. Il profumo di tipicità e il rispetto di ingredienti di elevata qualità, di sicura tracciabilità, caratterizzano questo laboratorio artigianale.

La piadina di “Romagna Piada” è fatta con farina 100% romagnola con rintracciabilità di filiera, ha un diametro di 21 cm e pesa 135 g. Viene venduta nella sua variante classica o con farina macinata a pietra che, essendo meno trattata, conserva i suoi benefici salutistici e conferisce alla piadina un sapore rustico.  La lavorazione artigianale che caratterizza l’intera produzione rappresenta uno dei principali punti di forza dell’azienda, insieme alla vasta gamma di prodotti offerti, fra cui la certificazione biologica.


Ulteriore punto di forza di questo prodotto è dato dalla semplicità degli ingredienti e della preparazione. Le operatrici di “Romagna Piada” cuociono le piadine una ad una sulle piastre di argilla, concentrandosi sulle macchie ambrate che ne caratterizzano il tipico aspetto romagnolo. Il processo produttivo si allunga poiché la cottura su pietra richiede tempistiche che vanno da 60 a 80 minuti, dovute principalmente alla fase di riscaldamento della pietra. Visivamente le macchie tradizionali del prodotto risultano più grandi e scure; al tatto la parte esterna è più croccante e l’interno morbido e friabile, il profumo è inebriante e travolgente, il sapore inconfondibile. 

Loris Lelli e famiglia credono fermamente nella cultura del cibo “Made in Italy” e intendono tramandarne i segreti. Vi è un ingrediente segreto nella loro ricetta, che essendo segreto deve rimanere tale. Anticamente la piadina romagnola venne cantata da Virgilio, nel VII libro dell’Eneide. Tra i cantori della piadina romagnola troviamo illustri esponenti della letteratura italiana, come Marino Moretti, Aldo Spallicci e, soprattutto, Giovanni Pascoli, che la definisce la piadina “il pane nazionale dei Romagnoli”.


La piadina romagnola ha avuto un successo travolgente: è passata, nella’arco di alcuni secoli,  da simbolo della vita rustica e campagnola, il "pane dei poveri” per eccellenza, a prodotto di largo consumo. Dal 2014 la piadina romagnola è prodotto IGP della regione Emilia Romagna. Sono quattro gli ingredienti base. farina di grano tenero; acqua (quanto basta per ottenere un impasto omogeneo); sale (pari o inferiore a 25 grammi); grassi (strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extraver-gine fino a 250 grammi). Il Disciplinare contempla anche materie prime opzionali come gli agenti lievitanti (carbo-nato acido di sodio, difosfato disodico, amido di mais o frumento, fino a 20 grammi), con il divieto di aggiungere conservanti, aromi e/o altri additivi. Dopo l'impasto e la porzionatura in pani o palline, il passo successivo è la laminatura attraverso matterello manuale oppure laminatrice meccanica. Infine, la cottura su un piano cottura che varia da 200 a 250°C con un massimo di 4 minuti. Per potersi fregiare dell’IGP la Piadina Romagnola deve essere confezionata nelle sole zone di produzione stabilite. Il Disciplinare presenta la Piadina Romagnola al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm).

Le nuove generazioni presenti in azienda spingono “Romagna Piada” verso un’intelligente sperimentazione di nuovi prodotti. Abbiamo i crescioni farciti con le verdure di campo, che le operatrici dispongono manualmente sulle spianatoie e cuociono sulla piastra ad uno ad uno. Abbiamo “crescioncini” nella versione dolce con ripieno di cioccolato o cioccolato e cocco, ideali per un peccato di gola. E abbiamo la versione salata, pensata per uno spuntino veloce o un aperitivo fai da te, proposta con diversi ripieni: pomodoro e mozzarella, pomodoro, mozzarella e salsiccia, spinaci e mozzarella, funghi, mozzarella e salsiccia, pomodoro, mozzarella e salsiccia, zucca, patata, mozzarella e pancetta. Pesano 35-40 g e vengono confezionati in vassoio da 6 pezzi.

Fiore all’occhiello della nuova linea sono i crackers di piadina. Sì, avete capito bene. Croccanti come i crackers tradizionali, ma con il tradizionale gusto e profumo di piadina romagnola. I crackers di piadina nascono per caso, da un errore di produzione, che “Romagna Piada” ha saputo sfruttare con prontezza e creatività, trasformandolo in un’enorme opportunità di business. La loro forma è irregolare e simboleggia la loro preparazione artigianale: vengono spezzati e confezionati manualmente. Sono confezionati in sacchetti da 170 e 180 g, nella variante classica o aromatizzata  al peperoncino, rosmarino, sesamo, erba cipollina, ecc. Personalmente ho testato la versione “curcuma e papavero”: una vera piacevolezza per il palato.

Ma le novità di “Romagna Piada” non finiscono qui: azienda giovane e aperta al territorio, a breve “Romagna Piada” offrirà ai turisti e ai curiosi di ogni età, l’opportunità di visitare il proprio laboratorio artigianale di piadina romagnola nella serata del sabato, dalle 18 alle 20. Stiamo lavorando per mettere a punto questa magnifica esperienza, da vivere insieme a figli ed amici, per portare a casa il profumo delle tradizioni, al rientro in città da un soggiorno sulla Costa Adriatica e/o nell’entroterra romagnolo. Intenzione dell’azienda è offrire agli ospiti la visita alla filiera produttiva, nonché la realizzazione in prima persona di una piadina per ciascun ospite, da tirare al mattarello e da cuocere sulle piastre caldissime. E per concludere ognuno potrà degustare quanto prodotto, accompagnato da altri  prodotti tipici del territorio rigorosamente selezionati per qualità e tracciabilità. Cosa aggiungere? Restate sintonizzati o, come dicono all’estero, “stay tuned!”. Le esperienze verranno offerte naturalmente anche in lingua inglese, per andare incontro ai flussi turistici.  Se siete operatori del settore alberghiero, il numero da comporre per concordare un’esperienza al laboratorio artigianale di “Romagna Piada” è il seguente: 0545296341.  


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