Siete mai entrati in un laboratorio di piadina
artigianale? Noi l’abbiamo fatto qualche giorno fa, grazie all’invito di Loris
Lelli, titolare, insieme alla moglie e ai figli, dell’azienda di famiglia: “Romagna
Piada”. Una sfida imprenditoriale messa in campo quattro anni fa circa, che
mira a valorizzare uno dei prodotti simbolo della Romagna, la piadina
romagnola, attraverso un’operazione che pone l’azienda “Romagna Piada” a metà
strada tra un chiosco tradizionale di piadina (dove tutto è fatto rigorosamente
a mano) e la filiera industriale agroalimentare che rifornisce di piadina
romagnola la grande distribuzione. Nel laboratorio di “Romagna Piada”, nella nuova sede di
Via Maestrale 5, Bagnacavallo (RA) troverete un’impastatrice industriale, ma
tutti gli ulteriori processi di
lavorazione sono di tipo assolutamente artigianale. Il profumo di tipicità e il
rispetto di ingredienti di elevata qualità, di sicura tracciabilità,
caratterizzano questo laboratorio artigianale.
La piadina di “Romagna Piada”
è fatta con farina 100% romagnola con rintracciabilità di filiera, ha un
diametro di 21 cm e pesa 135 g. Viene venduta nella sua variante classica o
con farina macinata a pietra che, essendo meno trattata, conserva i suoi
benefici salutistici e conferisce alla piadina un sapore rustico. La lavorazione
artigianale che caratterizza l’intera produzione rappresenta uno dei principali
punti di forza dell’azienda, insieme alla vasta gamma di prodotti offerti, fra
cui la certificazione biologica.
Ulteriore punto di forza di
questo prodotto è dato dalla semplicità degli ingredienti e della preparazione. Le operatrici di “Romagna Piada” cuociono
le piadine una ad una sulle piastre di argilla, concentrandosi sulle macchie
ambrate che ne caratterizzano il tipico aspetto romagnolo. Il processo produttivo si allunga poiché la cottura su pietra
richiede tempistiche che vanno da 60 a 80 minuti, dovute principalmente alla
fase di riscaldamento della pietra. Visivamente le macchie tradizionali del
prodotto risultano più grandi e scure; al tatto la parte esterna è più
croccante e l’interno morbido e friabile, il profumo è inebriante e
travolgente, il sapore inconfondibile.
Loris Lelli e famiglia credono fermamente nella
cultura del cibo “Made in Italy” e intendono tramandarne i segreti. Vi è un
ingrediente segreto nella loro ricetta, che essendo segreto deve rimanere tale.
Anticamente la piadina romagnola venne cantata da Virgilio, nel VII libro dell’Eneide.
Tra i cantori della piadina romagnola troviamo illustri esponenti della
letteratura italiana, come Marino Moretti, Aldo Spallicci e, soprattutto,
Giovanni Pascoli, che la definisce la piadina “il pane nazionale dei Romagnoli”.
La piadina romagnola ha avuto un successo travolgente:
è passata, nella’arco di alcuni secoli, da simbolo della vita rustica e campagnola, il
"pane dei poveri” per eccellenza, a
prodotto di largo consumo. Dal 2014 la piadina
romagnola è prodotto IGP della regione Emilia Romagna. Sono quattro gli
ingredienti base. farina di grano tenero; acqua (quanto basta per ottenere un
impasto omogeneo); sale (pari o inferiore a 25 grammi); grassi (strutto, e/o
olio di oliva e/o olio di oliva extraver-gine fino a 250 grammi). Il
Disciplinare contempla anche materie prime opzionali come gli agenti lievitanti
(carbo-nato acido di sodio, difosfato disodico, amido di mais o frumento, fino
a 20 grammi), con il divieto di aggiungere conservanti, aromi e/o altri
additivi. Dopo l'impasto e la porzionatura in pani o palline, il passo
successivo è la laminatura attraverso matterello manuale oppure laminatrice
meccanica. Infine, la cottura su un piano cottura che varia da 200 a 250°C con
un massimo di 4 minuti. Per potersi fregiare dell’IGP la Piadina Romagnola deve
essere confezionata nelle sole zone di produzione stabilite. Il Disciplinare
presenta la Piadina Romagnola al consumo in due tipologie: quella con un
diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro
maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm).
Le nuove
generazioni presenti in azienda spingono “Romagna Piada” verso un’intelligente sperimentazione
di nuovi prodotti. Abbiamo i crescioni farciti con le verdure di campo, che le
operatrici dispongono manualmente sulle spianatoie e cuociono sulla piastra ad
uno ad uno. Abbiamo “crescioncini” nella versione dolce con
ripieno di cioccolato o cioccolato e cocco, ideali per un peccato di gola. E
abbiamo la versione salata, pensata per uno spuntino veloce o un aperitivo fai
da te, proposta con diversi ripieni: pomodoro e mozzarella, pomodoro,
mozzarella e salsiccia, spinaci e mozzarella, funghi, mozzarella e salsiccia,
pomodoro, mozzarella e salsiccia, zucca, patata, mozzarella e pancetta. Pesano
35-40 g e vengono confezionati in vassoio da 6 pezzi.
Fiore all’occhiello
della nuova linea sono i crackers di piadina. Sì, avete capito bene. Croccanti
come i crackers tradizionali, ma con il tradizionale gusto e profumo di piadina
romagnola. I crackers di piadina nascono per caso, da un
errore di produzione, che “Romagna Piada” ha saputo sfruttare con prontezza e
creatività, trasformandolo in un’enorme opportunità di business. La loro forma è
irregolare e simboleggia la loro preparazione artigianale: vengono spezzati e
confezionati manualmente. Sono confezionati in sacchetti da 170 e 180 g, nella
variante classica o aromatizzata al peperoncino, rosmarino, sesamo, erba
cipollina, ecc. Personalmente ho testato la versione “curcuma e papavero”: una
vera piacevolezza per il palato.
Ma
le novità di “Romagna Piada” non finiscono qui: azienda giovane e aperta al
territorio, a breve “Romagna Piada” offrirà ai turisti e ai curiosi di ogni
età, l’opportunità di visitare il proprio laboratorio artigianale di piadina
romagnola nella serata del sabato, dalle 18 alle 20. Stiamo lavorando per
mettere a punto questa magnifica esperienza, da vivere insieme a figli ed
amici, per portare a casa il profumo delle tradizioni, al rientro in città da
un soggiorno sulla Costa Adriatica e/o nell’entroterra romagnolo. Intenzione dell’azienda
è offrire agli ospiti la visita alla filiera produttiva, nonché la realizzazione
in prima persona di una piadina per ciascun ospite, da tirare al mattarello e
da cuocere sulle piastre caldissime. E per concludere ognuno potrà degustare
quanto prodotto, accompagnato da altri prodotti tipici del territorio rigorosamente
selezionati per qualità e tracciabilità. Cosa aggiungere? Restate sintonizzati
o, come dicono all’estero, “stay tuned!”. Le esperienze verranno offerte naturalmente
anche in lingua inglese, per andare incontro ai flussi turistici. Se siete operatori del settore alberghiero, il
numero da comporre per concordare un’esperienza al laboratorio artigianale di “Romagna
Piada” è il seguente: 0545296341.
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