Si intitola "IL GIOCATTOLO
DISUBBIDIENTE" la prossima mostra alla niArt Gallery di Ravenna, via Anastagi 4a/6, Ravenna (RA) con inaugurazione sabato 16 febbraio 2013 alle ore 17.30
Interessante connubio tra Arte e Gioco che ROBERTO PAPETTI indaga con la sua innata e giocosa vitalità creativa. E' una mostra per grandi e piccini: "arricchisce l'animo e apre la
mente"
Così lo stesso Papetti scrive: I giocattoli esistono da sempre, si possono
copiare e riprodurre perché appartengono a tutti; qualcuno ancora li costruisce,
i bambini per se stessi, gli adulti per i bambini, più spesso si acquistano per
regalarli. I giocattoli sono arte? Non saprei dire e non è forse importante
trovare una risposta, anche se tutta l'arte, ha disubbidito al precetto del
giocattolo come bene comune e ne ha fatto oggetto di speculazione estetica fino
a farlo entrare nel mercato e nel museo. L'arte, dal futurismo, al dadaismo fino
all'arte povera, si è occupata di gioco o se si preferisce creato giocattoli, da
Depero a Duchamp, passando per Klee, Calder, Munari e Boetti. Nei giocattoli ci
deve essere qualcosa di veramente speciale e promettente che coinvolge adulto e
bambino. Il filosofo Walter Benjamin ha scritto che "Nei giocattoli dei bambini
è nascosto un tesoro". Ecco un affermazione molto produttiva che scavalca
l'interrogativo precedente " La parola "tesoro", muta e opaca per l'adulto,
parla con eloquenza al bambino e brilla ai suoi occhi di uno straordinario
fulgore. Non si tratta di ricchezze o rarità il cui valore possa essere
calcolato in moneta corrente. Non rimandano a nessun anniversario, a nessun
giuramento, i tesori attengono al senso comune delle cose e alla qualunquità dei
luoghi e della vita, e tuttavia diventano consistenti e privilegiati perché trovati (Marcel Duchamp insegna). Sono "così come vengono a noi" con le loro
"scintille" di senso e di non senso, perché accolti per la loro promessa di
eccezione. Queste emanazioni accrescono il carattere un po misterioso della loro
natura, siano il vecchio cavalluccio di legno, la trottola, una carta stagnola
di un cioccolato, un sasso di un ruscello, un pinocchio di cartone... La cosa
straordinaria è che questi giocattoli una volta assunti, arricchiscono l'animo e
aprono la mente a molte scoperte.
Grazie ad essi, cioè a ciò che riteniamo di aver scoperto o trovato, permettono di rifuggire lo stato di adultità, diventando il fondamento di autonomia ci aiutano a prendere posto in quell'universo reale il cui godimento e il cui accesso è proibito da tante umiliazioni e divieti .
Grazie ad essi, cioè a ciò che riteniamo di aver scoperto o trovato, permettono di rifuggire lo stato di adultità, diventando il fondamento di autonomia ci aiutano a prendere posto in quell'universo reale il cui godimento e il cui accesso è proibito da tante umiliazioni e divieti .
Roberto Papetti è autore di diversi libri per bambini. E' artista e
costruttore di giocattoli, ha costruito nel corso della sua vita migliaia di
giocattoli con cui ha intrattenuto e intrattiene bambini e adulti in
manifestazioni in giro per paesi e città, scuole e centri per l'infanzia.
Infatti all'inaugurazione della mostra (sabato 16 febbraio ore 17,30) ci saranno
letture musicate e testi di poesia ludica e non sensica di L.Carrol, E.Lear, V.
Chlebnikov, A. Zanzotto, D.Marquis, T. Scialoia, P. De Benedetti. inoltre ci
sarà un secondo appuntamento (sabato 2 marzo ore 17,30) con un particolare
incontro animato per bambini e familiari con narrazione della fiaba barocca la
cerva fatata da Lo cunto de li cunti di G. Basile.
La mostra, a cura di Felice
Nittolo, sarà arricchita da fotografie di STEFANO TEDIOLI
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