martedì 26 novembre 2013

Visita a San Giovanni in Galilea (FC)

Qualche giorno fa ho partecipato ad una visita guidata organizzata dal Garden Club Ravenna sulle colline del cesenate, la prima tappa del nostro tour è stata San Giovanni in Galilea (FC), piccolo incantevole borgo di 53 anime, di epoca medioevale, posto su un'altura di 447 metri sul livello del mare, che domina la dorsale che unisce la valle dell'Uso e quella del Rubicone.
 Il punto più panoramico all'arrivo in paese è il cimitero, che anche Tonino Guerra, illustre poeta romagnolo,  notò e cantò nei suoi versi, descrivendolo come un "tappeto volante sul Montefeltro".
Per quanto mi riguarda, mai visto nulla di simile in precedenza: non capita certo tutti i giorni di trovare un cimitero di questo tipo, così ben tenuto e così panoramico; viene voglia di fotografarlo e viene fatto di pensare che qui si possa realmente "riposare in pace".
Il borgo si presenta con due file di abitazioni allineate lungo la strada principale, che conducono al Castello di San Giovanni in Galilea, dove ha sede il Museo Renzi, una delle più antiche fondazioni museali della regione Emilia Romagna. Sembra quasi impossibile che un abitato con soli 53 residenti possa conservare un museo di qualità, eppure è proprio questo il caso. L'ingresso è a offerta libera, il museo è presidiato dai volontari delle locali associazioni, aperto da ottobre a marzo il martedì, mercoledì, venerdì e sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00, chiuso lunedì e giovedì. Per info 0541939028.
Il museo è nato nel 1885, vi sono esposti numerosi materiali naturalistici, archeologici e artistici provenienti dal territorio di San Giovanni in Galilea, inoltre la collezione di Don Francesco Renzi, appassionato studioso locale e fondatore del museo, collezionista di antichità.
La collezione archeologica comprende diverse sezioni, una delle quali è rappresentata dai reperti rinvenuti dai recenti scavi effettuati presso l'antica pieve bizantina, che sorge a un km  di distanza dal museo, sul pendio che conduce al borgo.
Qui ci siamo fermati prima di salire in paese, constatando la buona conservazione del sito, i cui scavi più recenti  si sono effettuati tra il 2004 e il 2009.
Il sito nasce come antica parrocchia rurale, verosimilmente all'epoca delle invasioni barbariche e della caduta dell'impero romano. Documenti risalenti al VI sec informano che il parrocco allora era eletto da un assemblea pubblica e quindi diventava il vero rappresentante del popolo. La Pieve fu eretta tra il VI e il VII sec, ovvero tra l'epoca bizantina sotto i vescovi di Ravenna Massimiano e Agnello (546-570). 
All'inizio del sec. XVI la Pieve fu abbandonata a causa di movimenti franosi. Si procedette quindi a edificare la  Chiesa Nova di San Giovanni Battista a partire dal 1525. Gli scavi recenti (2004-2009) hanno portato alla luce le fondamenta di un edificio a navata unica con abside posta a oriente e altare al centro, inoltre sono stati rintracciati quattro ossari in muratura con copertura a volta, uno dei quali dedicato esclusivamente a infanti e bambini.
Nella collezione del Museo Renzi trovano spazio anche strumenti sculture, terracotte, ho fotografato una bella scultura in marmo bianco raffigurante la testa di Pandolfo II Malatesta di Sogliano della II metà del XVI sec.
Ma qual'è stata la cosa che più mi ha colpita di questo borgo antico? La genuina ospitalità, il rispetto dell'ambiente circostante, anche verde, la pulizia e il decoro dell'insieme, oltre naturalmente lo splendido panorama. A voi scegliere se visitarlo o meno: sulla via Emilia proseguire in direzione Rimini, a Savignano sul Rubicone seguire la direzione sud per Borghi.

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