Come spesso accade nella vita, le sorprese sono ancora più belle quando del tutto inaspettate. Sono stata accolta con simpatia da Vincenzo Cardella, consigliere della Historical Diving Society Italia, al quale è necessario rivolgersi qualora desideriate effettuare la visita, che avviene solo su prenotazione al 3387265650.
All'esterno, nello spazio verde antistante l'ingresso, avevo potuto notare una campana di alto fondale e una sfera butoscopica, mentre una insegna a mosaico rappresentante il logo della HDS Italia (ovvero un elmo da palombaro dei fratelli Deane del 1828) accoglie il visitatore sulla rampa di accesso al museo.
Ma veniamo alle sale interne, una più interessante dell'altra: sono 4 in tutto, più una biblioteca che non fa prestito a domicilio ma può essere consultata da chi fa tesi di laurea o ricerche in genere, e una videoteca, con le medesime finalità (interessante apprendere che nomi quali Folco Quilici hanno fatto donazioni di documentari al museo in passato, per cui lascio a voi immaginare lo spessore del materiale documentale ivi conservato).
In questo settore le collezioni dei privati possono essere le più diverse: maschere, pinne, erogatori, contenitori per macchine fotografiche e video, elmi e pompe da palombaro, libri, riviste, fumetti, ecc. Ma negli spazi del museo, sito in viale IV Novembre 86/A a Marina di Ravenna (RA) trovate molto di più, grazie alle donazioni e ai lasciti pervenuti.
Nella Sala della Marina è ospitato, grazie ad un affidamento temporaneo da parte della Marina Militare Italiana al museo, uno scafandro rigido articolato della ditta Galeazzi. Inoltre si trovano manichini con mute da incursore, stampe d'epoca e foto che illustrano la nascita dei siluri a corsa lenta detti "maiali", usati dagli incursori italiani nella seconda guerra mondiale.
Pezzo forte della "Sala degli Abissi" è una statua in gesso, calco originale, denominata "Cristo degli Abissi" opera di Guido Galeatti, la cui copia in bronzo giace nei fondali della Baia di San Fruttuoso, nella piccola baia di Portofino, simbolo riconosciuto della subacquea mondiale.
E' notizia riportata dalla rivista "HDS Notizie" (numero 55 del novembre 2013) che questa statua è stata riconosciuta dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna quale bene di interesse culturale.
Che dire? Spero di avervi incuriosito e motivato alla visita. Non vi racconto tutto perché altrimenti dove sta il bello della scoperta? A voi il prossimo passo. Il museo ha spazi di 225 mq, sorto nel 1999 grazie alla collaborazione di Historical Diving Society Italia e Comune di Ravenna, fa parte della rete museale della Regione Emilia Romagna, per approfondimenti visitate www.hdsitalia.org
Splendido Museo, peccato sia poco conosciuto
RispondiEliminaperché è un fiore all'occhiello per Marina di Ravenna.
peccato pare lo vogliano sfrattare
speriamo di non perderlo :D
Perché chiuderlo? sarebbe un errore. E poi il curatore assicura l'apertura anche nel week end......peccato non premiare tanta passione e disponibilità.....basta telefonare, provare per credere
EliminaPer sapere, quanto questo museo sa offrire al nostro territorio, basta sfogliare il "libro degli ospiti"; scoprirete tra le numerose firme ...... commenti entusiastici ...... Non abbiate timore di vivere il Sesto Continente. Il museo è per ragazzi, scuole e quanti abbiano ingordigia di conoscenza.
RispondiEliminaConfermo, ho visto il libro degli ospiti, è pieno zeppo di commenti positivi
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