Ed ecco che le immagini, il cinguettio, i video degli utenti deii social media si trasformano in tante pillole di cultura che fanno in sostanza il giro del mondo. A Ravenna l'invasione è stata programmata da Lidia Marongiu di Studio Giaccardi & Associati, con la collaborazione del Social Media Team Ravenna 2019 per il progetto Ravenna 2019 Hanno partecipato circa una trentina di persone: in prima fila i volontari di VIRA 2019, @ig_ravenna e tanti cittadini e cittadine che se la sono sentita di condividere una esperienza di visita guidata e condivisione di immagini e/o parole tramite i canali social.
Non appena entrati siamo saliti al piano nobile della Classense, guidati dalla direttrice dott.ssa Claudia Giuliani, la quale è stata per noi una splendida padrona di casa. Forse non tutti sanno che la Classense è di fatto una istituzione, che comprende non solo la biblioteca oggetto della nostra invasione, ma anche il museo Dantesco, il museo del Risorgimento e l'Emeroteca.
La costruzione della Classense ebbe inizio nel 1512 e proseguì per oltre tre secoli, facendo della Abbazia camaldolese in cui si trova la biblioteca uno dei più grandi e maestosi monumenti dell'Ordine Camaldolese.
Questo è il motivo della ricchezza e della varietà delle collezioni in essa conservate: opere a stampa antiche e moderne, manoscritti, incisioni, fotografie, documenti d'archivio, mappe, materiale multimediale. In tutto la collezione assomma a 800 mila unità circa.
Una rampa di scale ci ha portati al II piano, dove abbiamo invaso l'Aula Magna, con una splendida libreria lignea, realizzata dall'abate Pietro Canneti su progetto del Soratini.
Fantastico poter fotografare i decori, gli stucchi, le scansie lignee, i mappamondi del Coronelli, un dipinto del Mancini, e molto altro ancora. Bellissimo ambiente, grande stupore che si rinnova ogni volta che ci torno (spesso l'Aula magna ospita esposizioni temporanee)
Ma grande è stata la mia meraviglia quando ci hanno comunicato che saremmo saliti anche nelle Sale delle Scienze e delle Arti, dove l'accesso è solitamente non consentito per problemi di sicurezza.
Si tratta di stanze realizzate da Camillo Morigia, che ospitano le raccolte bibliografiche post soppressioni napoleoniche e le collezioni private di Corrado Ricci e Leo Olschki.
Un vero e proprio tuffo nella storia! Emozionata ho fotografato il busto di Teresa Gamba Guiccioli, fronte e retro, un modellino della Tomba di Dante realizzata anch'essa dall'architetto Camillo Morigia, e molto molto altro ancora.
Grazie di cuore alla dott.ssa Giuliani che ha aperto le porte di questa istituzione alla nostra pacifica invasione! Chissà cosa avrebbero pensato i monaci camaldolesi di noi moderni: forse un po' indisciplinati, ma animati da buone intenzioni. Spero bene, anzi ne sono quasi certa.
A conclusione foto di gruppo nel chiostro grande della Biblioteca Classense di Ravenna e un arrivederci al prossimo anno, sempre più numerosi con #invasionigitali.
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