martedì 15 dicembre 2015

Incontro con Guido Gay a cura di Historical Diving Society Italia a Ravenna (RA): la photo gallery

Si è svolto sabato 12 dicembre 2015 presso il Grand Hotel Mattei di Ravenna (RA) l'incontro conviviale con Guido Gay, scopritore del relitto della corazzata Roma ed ideatore di avanzate tecnologie per la ricerca marina in alto fondaleSi è trattato del secondo appuntamento del ciclo "Incontri con la storia subacquea" organizzato da Historical Diving Society Italia dopo l'incontro con il regista e scrittore Folco Quilici. 
Un pubblico attento ha preso parte all'evento, che constava di una bella mostra fotografica all'ingresso, cui ha fatto da corollario un momento dedicato all'aperitivo, seguito dalla presentazione di  esclusive immagini sulle più recenti ispezioni del relitto della corazzata Roma. 
Ma dove si trovava il Roma quando affondò? All’annuncio dell’armistizio, l’8 settembre 1943, il Roma era in rada a La Spezia, con a bordo il comandante Forze Navali da Battaglia (Ammiraglio Bergamini) pronto a muovere per contrastare l’imminente sbarco alleato a Salerno. Le direttive contraddittorie e la confusione portarono a una riunione con i comandanti delle unità navali presenti che decisero di obbedire all’ordine del Re e diressero per la Maddalena. Scoperto oramai in prossimità delle Bocche di Bonifacio che la base che si pensava amica era invece in mano tedesca, la formazione navale invertì la rotta per uscire dal Golfo dell’Asinara, ma venne affondata.  
Come tutti i relitti anche quello del Roma doveva essere considerato un cimitero di guerra e come tale da non profanare. Con questa premessa sono stati comunque autorizzati diversi tentativi di localizzare e recuperare il relitto, ritenuto inizialmente posato ad una ventina di miglia al largo di Castesardo (SS) senza comunque avere il nulla osta al recupero del relitto stesso da parte della Marina Militare.
Il relitto è stato infine ritrovato il 28 giugno 2012 da un team di ricerca guidato dall’ing. Guido Gay, con la presenza di personale della Marina Militare, nel golfo dell’Asinara, a 1200 metri di profondità ed a circa 16 miglia dalla costa sarda. Grazie alle immagini girate dal ROV “Pluto Palla”, il personale militare è stato in grado di confermare l’esattezza del relitto confrontando le immagini di alcuni cannoni d’artiglieria contraerea. Il 9 settembre 2013, in occasione del settantesimo anniversario dell’affondamento, è stata posata una targa a ricordo dei caduti a 1200 metri di profondità. L’impresa è stata possibile grazie all’ing. Guido Gay ed alle sue sofisticate apparecchiature.  
Nel corso della serata sono state presentate anche immagini relative alle recenti scoperte riguardanti il sommergibile britannico HMS Saracen e il piroscafo trasporto truppe Francesco Crispi. 
L'Ing. Guido Gay lo scorso anno ha donato al MAS di Marina di Ravenna un R.O.V. (remotely operated underwater vehicle) della serie Pluto di sua progettazione e realizzazione, che fa bella mostra di se all'interno del museo. Per info e contatti con il museo MAS leggete quiin questo splendido museo privato abbiamo organizzato nel 2015 una delle nostre più riuscite  Invasioni Digitali

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