martedì 21 giugno 2016

"For Mandela": uno splendido concerto jazz di "Ravenna Festival" al Teatro Rasi di Ravenna (RA)

Un magnifico concerto jazz ieri sera al Teatro Rasi di Ravenna, un omaggio in musica a Nelson Mandela, personaggio al quale è dedicata la edizione 2016 di Ravenna Festival. Lo spettacolo "For Mandela" era in programma alla Rocca Brancaleone, ma nella mattinata di ieri, gli organizzatori hanno comunicato che, causa maltempo, si sarebbe tenuto al Teatro Rasi.
E' stata per noi una splendida opportunità per ammirare il palco del teatro e ripensare, ancora una volta, alle motivazioni che ci hanno spinto a fare di Ravenna la città in cui abbiamo deciso di vivere, ormai da più di venti anni. Forse non tutti sanno che le origini del Teatro Rasi risalgono alla chiesa monastica di Santa Chiara, costruita nel 1250 e trasformata in cavallerizza durante il periodo napoleonico. L’edificio è stato convertito in sala teatrale nel 1874, inaugurato nel 1892 e nel 1919 intitolato a Luigi Rasi. Di Santa Chiara rimangono la facciata, oggi ingresso del teatro, e l'abside, incastonato nell'area scenica. Dal 1991 il Rasi è sede di Ravenna Teatro, “Teatro Stabile di Innovazione” fondato dal Teatro delle Albe e dalla Compagnia Drammatico Vegetale. Ravenna Teatro si è impegnato in due interventi di ristrutturazione, nel 2000 e nel 2007. La gestione del Rasi è regolata da una convenzione tra Ravenna Teatro e il Comune di Ravenna. Presso la Sala del Refettorio del Museo Nazionale, via San Vitale 1, Ravenna (RA) è possibile ammirare gli affreschi trecenteschi provenienti da Santa Chiara, strappati e/o staccati dalla zona palco dell'attuale teatro nel lontano 1950. 
Nel 1956, dopo che gli affreschi furono collocati su tele di cotonina e canapa e ancorati su telai di legno, vennero esposti per la prima volta nella Sala del Refettorio del Museo Nazionale di Ravenna, dove ancora oggi si trovano. Nel corso degli anni fu deciso di trasferire altre porzioni degli affreschi, essendo il livello di umidità cresciuto ancora, causando danni irreversibili. Grazie a cospicui stanziamenti del Ministero delle Attività Culturali, gli affreschi si possono oggi ammirare in tutta la loro bellezza, così come noi abbiamo fatto nel corso delle Invasioni Digitali 2015
Ma veniamo al concerto, che ci ha semplicemente stregato. Un concerto di quelli da ricordare, con soronità "classiche", ma anche assoli ed improvvisazioni di tutto rispetto. Una contaminazione di stili, un incontro tra jazz inglese e jazz sudafricano, e/o del sud del mondo in genere. 
In scena la MinAfric Orchestra, diretta da Pino Minafra col figlio Livio. Una grande sintonia tra loro, che si è consolidata grazie al rapporto con il batterista Louis Moholo-Moholo (uno tra i più significativi artisti sudafricani, membro fondatore dei leggendari Blue Notes) e che ha portato al progetto “For Mandela”, concepito nel 2014 per il pugliese Talos Festival diretto dallo stesso Minafra. Un progetto nel quale MinAfric e Keith e Julie Tippett, dagli anni Sessanta figure emblematiche della nuova scena inglese, si sono raccolti appunto intorno a Moholo interpretando pagine dei “Blue Notes”, di Keith Tippett e dello stessa Minafra (“Canto General”, dedicata a Pablo Neruda), all’insegna dell’epicità e dalla passione civile. Per il profilo INSTAGRAM ho realizzato un breve video, che mi auguro possa essere di vostro gradimento. Bello raccontare Ravenna; ancora di più attraverso manifestazioni quali "Ravenna Festival", che tanto apprezzamento raccolgono a livello internazionale, e tanto prestigio portano alla nostra splendida città.

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