sabato 5 dicembre 2015

"Officina Incantata" di Renato Mancini:quando il recycling si trasforma in calendario 2016

Ci sono personaggi in Romagna che non puoi fare finta che non esistano: è questo il caso di Renato Mancini, artista del recycling, di cui abbiamo scritto qui nel 2014 e qui nel 2015. 
Abbiamo deciso di tornare nella sua casa - laboratorio a Massa Lombarda (RA) perché ci era giunta voce che si preparava a mettere sul mercato un calendario 2016 frutto di una collaborazione con la ditta RTF - Rettifiche Revisioni Motori di Faenza (RA). 
La ditta ha lasciato che Renato facesse uso degli elementi ferrosi e di scarto presenti nel proprio deposito, e l'artista ha con essi realizzato 12 nuove sculture spiritosissime. E' stato un vero piacere fotografare il frutto del suo lavoro adagiato nel verde del giardino della sua abitazione. Un museo a cielo aperto, ma anche, raggiungibile tramite un'angusta scala a chiocciola, un piccolo laboratorio coperto per l'inverno, dove l'artista si rifugia quando desidera mettere a punto nuove creature. 
Ho ritrovato nel viso di chi mi accompagnava lo stesso stupore divertito che provai io qualche anno fa quando lo scoprii per la prima volta. Penso che quest'artista dall'animo gentile ci consenta di entrare in contatto con il mondo fantastico della nostra infanzia e, in ultima analisi, con il nostro bambino interiore. Un grande successo, un grande prezioso risultato, in un mondo che così poco spazio lascia all'ironia nella vita quotidiana. 
La capacità che Renato Mancini utilizza per realizzare le proprie opere si chiama in termini tecnici "pareidolia", cioè la tendenza a vedere forme e oggetti riconoscibili nelle strutture amorfe che ci circondano. Questa capacità innata è dovuta con ogni probabilità alla necessità che avevano i nostri antenati, nel periodo della preistoria, di riconoscere eventuali predatori che si mimetizzavano in natura.
Nella storia dell'arte abbiamo molti esempi illustri dell'uso di questa capacità: Andrea Mantegna nel "Trionfo della Virtù", Arcimboldo in "Ortolano", Giotto nella "Morte di San Francesco", Salvador Dalì in numerosi dei suoi dipinti. 
In pratica Renato Mancini vede negli oggetti di scarto ciò che va oltre la mera realtà, li trasporta nel proprio mondo fantastico, dove assumono nuovo corpo e nuovo valore. Da non perdere. 

1 commento:

  1. Renato è uomo di gran cuore, sempre gioioso, altruista, ogni volta capace di stupire per la sua vena creativa e fantastica, e di commuovere , di emozionare, di far sorridere con le sue creature che da materiali inerti diventano vive, espressive.

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