L'architettura è austera, per un edificio che potremmo
definire tardo barocco. La pianta allungata del corpo del Palazzo del Governo, la cui unica licenziosità è il portale barocco, lo
rendono similare al Palazzo del Quirinale e soprattutto a Palazzo Farnese a
Roma. Questi elementi farebbero supporre la presenza di un progettista
romano, forse Francesco Fontana, già presente a Ravenna per la
realizzazione della chiesa di S. Maria dei Suffragi edificata tra 1701 il 1714
e del Palazzo degli Spreti, attuale "Casa del Popolo".
Siamo stati tra i primi a entrare a Palazzo sabato mattina alle 10.00, quando davanti all'ingresso già si formava una lunga coda. L'iniziativa "Ciceroni per un giorno" messa a punto dal FAI - Fondo Ambiente Italiano - trasforma gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori in ciceroni per un giorno, con tanta preparazione in storia dell'arte nelle settimane precedenti l’evento, e tanta emozione e voglia di fare nelle due giornate dedicate a questo simpatico appuntamento.. Noi lo amiamo in modo particolare, per cui di anno in anno raccontiamo luoghi ed eventi, documentando le nostre visite grazie alle nostre foto.
Siamo stati tra i primi a entrare a Palazzo sabato mattina alle 10.00, quando davanti all'ingresso già si formava una lunga coda. L'iniziativa "Ciceroni per un giorno" messa a punto dal FAI - Fondo Ambiente Italiano - trasforma gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori in ciceroni per un giorno, con tanta preparazione in storia dell'arte nelle settimane precedenti l’evento, e tanta emozione e voglia di fare nelle due giornate dedicate a questo simpatico appuntamento.. Noi lo amiamo in modo particolare, per cui di anno in anno raccontiamo luoghi ed eventi, documentando le nostre visite grazie alle nostre foto.
Sulle rampe di accesso ai piani nobili del Palazzo,
abbiamo potuto ammirare gli stemmi e la cronologia dei
governanti di Ravenna. L’opera è
firmata dal pittore Angelo
Ferrari (1799-1894). Da Giulio
Cesare fino alla restituzione della città alla Stato Pontificio nell’anno 1509,
dipinti su commissione del Cardinale Legato Saverio Massimo nell’anno 1846. La
galleria fu completata nel 1849 sotto il governo della Repubblica Romana e
quindi costantemente aggiornata dallo stesso Ferrari sino alla proclamazione
del Regno d’Italia nell’anno 1861.
Belle le statue in gesso che adornano la scalinata di
accesso ai piani alti, donate dalla Accademia di Belle Arti di Ravenna. La sale
di rappresentanza del Governo, attualmente di rado aperte per funzioni
pubbliche, sono arredate ciascuna in colore monotono. Si susseguono stanze in
colori diversi: la stanza rossa, quella oro, quella rosa, ecc. Raffinati gli
arredi, di pregio i dipinti alle pareti, neoclassici gli stucchi, affrescati i
soffitti di alcune stanze.
Giova segnalare che nel 1688 a Ravenna ci fu un disastroso terremoto che fece crollare anche il campanile della Chiesa di San Vitale e provocò danni al Palazzo del Governo. Il complesso del Palazzo Legatizio, che occupava quasi un intero isolato, ospitava non solo la sede del cardinale Legato e gli uffici amministravi ma anche l'alloggio del suo vice nella parte meno ricca dello stabile. Nella parte retrostante vi erano gli alloggi delle guardie e le carceri; le esecuzioni capitali avvenivano generalmente nella piazza per impiccagione o decapitazione come si desume dai registri comunali del XVI secolo. Tante curiosità, tanti piccoli tasseli della storia di Ravenna che trovano collocazione, grazie alla splendida attività delle "Giornate FAI di Primavera"
Giova segnalare che nel 1688 a Ravenna ci fu un disastroso terremoto che fece crollare anche il campanile della Chiesa di San Vitale e provocò danni al Palazzo del Governo. Il complesso del Palazzo Legatizio, che occupava quasi un intero isolato, ospitava non solo la sede del cardinale Legato e gli uffici amministravi ma anche l'alloggio del suo vice nella parte meno ricca dello stabile. Nella parte retrostante vi erano gli alloggi delle guardie e le carceri; le esecuzioni capitali avvenivano generalmente nella piazza per impiccagione o decapitazione come si desume dai registri comunali del XVI secolo. Tante curiosità, tanti piccoli tasseli della storia di Ravenna che trovano collocazione, grazie alla splendida attività delle "Giornate FAI di Primavera"
Nessun commento:
Posta un commento