giovedì 8 novembre 2018

In visita alla Pieve di San Zaccaria a Ravenna (RA) con "Collegium Musicum Classense"

Amate scoprire le Pievi? Oggi vi porto a conoscere la Pieve di San Zaccaria, situata a 18 km circa da Ravenna. La Chiesa di San Romualdo a San Zaccaria (RA) si trova sul Dismano (SS 71), un percorso viario rettilineo che sin dall'antichità mette in comunicazione Ravenna (in particolar modo l’antico abitato di Classe) con Cesena, attraversando quel tratto di pianura, posta fra i fiumi Savio e Ronco, che convenzionalmente possiamo chiamare "territorio Decimano".
Questa vasta area fu anticamente interessata dalla pianificazione dei territori agricoli grazie ai romani che, in età repubblicana, procedettero alla cosiddetta “centuriazione” e, successivamente, nell'alto medioevo, entrò a far parte delle proprietà della Chiesa di Ravenna, che la suddivise in diversi distretti, ognuno dei quali controllato da una Pieve. Spesso unica traccia della presenza del cristianesimo nei territori rurali, le Pievi dell'agro romagnolo, la cui costruzione va collocata in genere nell'alto medioevo, sono caratterizzate da una architettura ripetitiva che solo raramente si distacca da schemi ricorrenti, ispirati al modello dell'edilizia urbana ravennate del V e VI secolo.

Ho fatto visita alla Chiesa di San Bartolomeo a San Zaccaria (RA) in occasione di un evento, organizzato dall'associazione Collegium Musicum Classense, coinciso con la locale Festa Paesana, che cade ogni anno la prima domenica del mese di ottobre. A condurre la visita guidata era Vanda Budini, splendida ambasciatrice della storia ravennate, che ci ha ammaliato con dettagli storici frutto della propria grande ricerca archivistica ma anche di esperienze personali dirette in loco.  
La Pieve di San Zaccaria, com'è arrivata sino a noi, d'antico conserva molto poco. Praticamente solo il campanile quadrato può farsi risalire attorno al Mille, tutto il resto è moderno, perché la chiesa fu ricostruita dalle fondamenta nell'anno 1746. Aveva tre navate, la mediana delle quali era sostenuta da colonne di mattoni, come in tutte le chiese coeve e di simile struttura. In origine la facciata di questa chiesa primitiva doveva guardare ad occidente, ma già nel 1613 essa era stata portata dalla parte del Dismano, ragione per cui non si parla in quell'anno di abside semicircolare. Per tre gradini si saliva all'altare maggiore, dietro il quale stava la sagrestia; nella navata di mezzogiorno era un secondo altare dedicato alla Madonna del Rosario, e tra la chiesa e la strada si trovava il cimitero parrocchiale. Sino a tutto il secolo XVII ed oltre alcuni monumenti d'alta antichità testimoniavano, all'interno, la nobiltà e la ricchezza passata della Pieve.
Oltre alla visita guidata, grazie alla splendida organizzazione di Collegium Musicum Classense, abbiamo potuto godere, a seguire, di un concerto di musica sacra. L'Ensemble Florum Flos, composto da Monica Sarti soprano, Enrico Scavo violone, Alessandro Casali clavicembalo, si è esibito  in un concerto dal titolo "Surge, o felix anima" dedicato al repertorio sacro del Seicento italiano. Ancora una volta, in terra di Romagna, una magnifica esperienza di vita.

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