Amate scoprire le Pievi? Oggi vi porto a conoscere la Pieve di San Zaccaria, situata a 18 km circa da Ravenna. La Chiesa di San Romualdo
a San Zaccaria (RA) si trova sul Dismano (SS 71), un percorso viario
rettilineo che sin dall'antichità mette in comunicazione Ravenna (in particolar
modo l’antico abitato di Classe) con Cesena, attraversando quel tratto di
pianura, posta fra i fiumi Savio e Ronco, che convenzionalmente possiamo
chiamare "territorio Decimano".
Questa vasta area fu anticamente
interessata dalla pianificazione dei territori agricoli grazie ai romani che, in
età repubblicana, procedettero alla cosiddetta “centuriazione” e, successivamente, nell'alto medioevo, entrò a
far parte delle proprietà della Chiesa di Ravenna, che la suddivise in diversi
distretti, ognuno dei quali controllato da una Pieve. Spesso unica traccia della
presenza del cristianesimo nei territori rurali, le Pievi dell'agro romagnolo,
la cui costruzione va collocata in genere nell'alto medioevo, sono
caratterizzate da una architettura ripetitiva che solo raramente si distacca da
schemi ricorrenti, ispirati al modello dell'edilizia urbana ravennate del V e
VI secolo.
Ho fatto visita alla
Chiesa di San Bartolomeo a San Zaccaria (RA) in occasione di un evento, organizzato dall'associazione Collegium Musicum Classense, coinciso con la locale Festa Paesana, che cade ogni anno la prima domenica del
mese di ottobre. A condurre la visita guidata era Vanda Budini, splendida ambasciatrice
della storia ravennate, che ci ha ammaliato con dettagli storici frutto della
propria grande ricerca archivistica ma anche di esperienze personali dirette in
loco.
La Pieve di San Zaccaria, com'è arrivata sino a noi,
d'antico conserva molto poco. Praticamente solo il campanile quadrato può farsi
risalire attorno al Mille, tutto il resto è moderno, perché la chiesa fu
ricostruita dalle fondamenta nell'anno 1746. Aveva tre navate, la mediana delle
quali era sostenuta da colonne di mattoni, come in tutte le chiese coeve e di
simile struttura. In origine la facciata di questa chiesa primitiva doveva
guardare ad occidente, ma già nel 1613 essa era stata portata dalla parte del
Dismano, ragione per cui non si parla in quell'anno di abside semicircolare.
Per tre gradini si saliva all'altare maggiore, dietro il quale stava la
sagrestia; nella navata di mezzogiorno era un secondo altare dedicato alla
Madonna del Rosario, e tra la chiesa e la strada si trovava il cimitero
parrocchiale. Sino a tutto il secolo XVII ed oltre alcuni monumenti d'alta
antichità testimoniavano, all'interno, la nobiltà e la ricchezza passata della Pieve.
Oltre alla visita guidata, grazie alla splendida organizzazione
di Collegium Musicum Classense, abbiamo potuto godere, a seguire, di un concerto
di musica sacra. L'Ensemble Florum Flos, composto da Monica Sarti soprano, Enrico Scavo violone, Alessandro Casali clavicembalo, si è esibito in un concerto dal titolo "Surge, o felix anima" dedicato al repertorio sacro del Seicento italiano. Ancora una volta, in terra di Romagna, una magnifica esperienza di vita.
Nessun commento:
Posta un commento