sabato 10 novembre 2018

Visita a piedi in Pineta San Vitale a Ravenna (RA)

Le aree verdi che circondano Ravenna sono una bellezza rara, della cui salvaguardia cui si occupò per primo Corrado Ricci. Nominato nel 1897 direttore alla Sovrintendenza del Museo Nazionale di Ravenna, divenne nel 1898 Sovrintendente ai Beni Artistici e Culturali della città, che andarono a includere, oltre a quelli monumentali, anche quelli ambientali. Sotto la sua direzione furono effettuati i restauri della Basilica di San Vitale (dal 1898 al 1901), del Cosiddetto Palazzo di Teodorico (dal 1898 al 1905), della Basilica di Sant'Apollinare in Classe (dal 1899 al 1906). La biblioteca, le carte e il ricco archivio fotografico di Corrado Ricci furono donati dal Ricci stesso alla Biblioteca Classense di Ravenna, dove sono tuttora conservati: un patrimonio ricco e vastissimo che è un piacere poter consultare. 

Se Corrado Ricci non si fosse preso tanto a cuore la salvaguardia delle pinete ravennati, forse queste non sarebbero mai giunte fino a noi. Oggi il sottobosco è incolto, ma un tempo la pineta veniva vissuta e pulita con regolarità: si raccoglievano infatti i pinoli, che furono per decenni la vera ricchezza della zona di Ravenna. In epoca antica ai pinoli venivano attribuite anche proprietà curative. Già nel ‘700 Ravenna creò una sorta di piccola industria del frutto che iniziava con la raccolta e terminava alle porte dell’estate con la stesura dei pigne sulle aie delle pinete di San Vitale e di Classe. Qui venivano battute con mazze, poi con il sole estivo o con fuochi accesi, che ne permettevano l’apertura, i pinoli venivano fatti cadere dal loro primitivo involucro per poi essere raccolti. Oggi sono stata in Pineta San Vitale, grazie ad una bella iniziativa di Trail Romagna, nell'ambito di ItineRA, Festa del Cammino Consapevole, in programma a Ravenna dal 29 settembre al 14 ottobre 2018. 


Ad accompagnarci nella nostra visita guidata è stata Silvia Togni, scrittrice, guida turistica ed ambientale, splendida narratrice delle storia di Romagna. Quanti di voi sanno che nello stemma della città di Ravenna troviamo il pino marittimo?  La cultura del pino è inscindibilmente legata alla storia di Ravenna, prova ne è la presenza della pigna nello stemma del Comune di Ravenna, che è di colore giallo e rosso, con un grande pino "a ombrello" e due leoni che si affrontano aggressivi, senza sbranarsi, divisi dall'albero centrale. 

Cultura e natura, inscindibilmente legati da un filo sottile, nei mosaici e nelle pinete di Ravenna e dintorni. La pigna, simbolo di rinascita, la troviamo a Ravenna e in Romagna in molti monumenti, soprattutto fontane, perché alla fonte, così come alla pigna,  era legata l'idea del rinnovamento e della rinascita. 

E' stato bello passeggiare oggi in pineta, accompagnati dalle parole di chi ama il territorio e te lo sa porgere con garbo e professionalità. Diciamo grazie a Trail Romagna per la bella iniziativa e a Silvia Togni per la piacevole esperienza. Camminando da Ca' Vecia siamo giunti alla Chiesetta del Fossatone, piccola e graziosa, immersa nel verde di Pineta San Vitale, a ricordarci che qui i pignolari, oltre che vivere e lavorare, costruivano anticamente edifici di culto.   

Camminando abbiamo incontrato bacche di biancospino che, mi hanno detto, una volta raccolte, si trasformano in gustose gelatine di frutta. Camminando siamo giunti in Piallassa Baiona, area umida di interesse comunitario, che conserva intatto il fascino di un tempo che fu. Sapevate che il Parco Delta del Po è la più grande garzaia d'Europa? Primati che fanno riflettere .... Garzette ovunque, ci dicono, anche sul molo di Marina di Ravenna, davanti al Mercati Ittico, dove ne troviamo una che meriterebbe un post a parte. E con questa curiosità che aleggia a mezz'aria, per oggi, da Ravenna io vi saluto. 

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