sabato 14 ottobre 2017

La "Sala del Mosaico" alla Biblioteca Classese di Ravenna (RA)

L'avete visitata? Inaugurata in occasione della Notte d'oro 2017, la Sala del Mosaico della Biblioteca Classense, via Baccarini 3 , Ravenna (RA) è l'ultima acquisizione tra gli spazi classensi, dopo i lavori di restauro che hanno interessato i locali un tempo occupati dal Liceo Artistico, e prima ancora, dall'accademia di Belle Arti di Ravenna. 

In questa grande sala si conserva un mosaico pavimentale, qui collocato fin dalla fine dell'Ottocento, quando questo spazio faceva parte della Pinacoteca, predisposta dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti, allora situata al piano terreno della Classense. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell'area di Classe, nelle vicinanze dalla Basilica di Sant'Apollinare in Classe. Le opinioni degli archeologi su quest'opera non sono concordi: qualcuno sostiene che i pannelli provengano da una domus romana presente in quell'area prima della costruzione delle chiese paleocristiane del V-VI sec. L'ipotesi più probabile, però, assegna il pavimento alla Basilica dedicata a Probo, (Basilica Beati Probo) e in particolare alla seconda fase della basilica, relativa ad una ristrutturazione da parte dell'arcivescovo Massimiano, testimoniata dallo storico Agnello. In quell'occasione Massimiano vi fece portare le reliquie del beato Probo, dal quale deriva anche il nome dato all'edificio. 

 La basilica doveva avere un ruolo importante poiché viene ricordata da molti storici ravennati, anche in epoca antica: si tratta forse della più antica cattedrale di Ravenna, usata per celebrare la messa solenne in particolari festività religiose. Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890, da operai che lavorarono sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell'Accademia di Belle Arti. Il pannello più grande raffigura un vaso da cui escono tralci di vite: sopra di esso è collocato un pavone; l'immagine è posta all'interno di un ottagono, contenuto in un ottagono pià grande e decorato con elementi geometrici e vegetali e incorniciato da un nastro a treccia che disegna un quadrato esterno. 

Il mosaico si può far risalire ai maestri di origine orientale, vista la raffinatezza dello stile e l'uso di simboli molto diffusi in Africa e in Oriente (il pavone, l'ottagono, la vite); nel complesso si tratta del più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate. I simboli usati riconducono ai temi religiosi di Cristo (vite), della resurrezione e della vita eterna (pavone), confermando l'ipotesi che si tratti di un pavimento in origine destinato ad un luogo sacro. Gli altri due pannelli a mosaico, composti con quello con il pavone, presentano una decorazione più semplice, a figure geometriche entro nastri e ornamenti intrecciati: insieme al primo danno vita ad un pavimento musivo di circa 90 metri quadrati. La Biblioteca Classense è visitabile su appuntamento per visite guidate di gruppo, e solitamente aperta al pubblico. Per info visita il sito.

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