Nel corso della Notte d'Oro, sabato 10 ottobre 2015, ho visitato la mostra "GAeM - Young Artists and Mosaic" allestita presso il MAR, via di Roma 13, Ravenna (RA). Sono esposte 25 opere di giovani mosaicisti selezionati dal Centro Documentazione del Mosaico di Ravenna; si tratta della terza edizione del Premio GAeM: nel corso del festival saranno due le opere premiate, la prima a cura della Accademia Belle Arti di Ravenna, e l'altra a cura della ditta Orsoni di Venezia, celebre per la produzione di smalti e ori musivi.
Bella a nostro parere "Quercus Suber. Le radici dell'ispirazione", realizzata da Alessio Manfredi nel 2015, utilizzando legno, poliuretano, resine e cemento.
Divertente "Mappina al limone e mappina alla melanzana" di Antonio Delli Carri, che si è misurato con schegge di resina su struttura portante in resina.
Presente anche la realtà virtuale in mostra, con l'opera "A cena con" di Silvia Naddeo: purtroppo nel corso del vernissage non mi è stato possibile conquistare la postazione di prova, troppo affollata, ma conto di tornarci perché è da quando uscì la pellicola "Il tagliaerbe" che coltivo questo desiderio.
Interessante l'opera "Contingences" di Clement Mitérand, in vetro, foglie oro. fotoceramica, su pannello wedi. Ma direi che tutte le opere del Premio GAeM sono assolutamente fantastiche, così vive, fresche e sperimentali, voi cosa ne pensate? La mostra resterà fruibile fino al 8 novembre 2015, osservando gli orari seguenti: tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00, chiuso il lunedì.
Esploro la città giorno per giorno alla ricerca di "nutrimento", che a Ravenna e in Romagna significa arte, cultura, eno-gastronomia, zone umide, mare, turismo, mosaico, tradizioni locali, vita associativa, e altro ancora...
lunedì 12 ottobre 2015
"Mosaico contemporaneo": visita a GAeM per "Ravenna Mosaico" al MAR di Ravenna (RA)
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Manifestazioni,
Mosaico contemporaneo,
Mostre
Ubicazione:
Ravenna RA, Italia
"Mosaico Contemporaneo": il progetto "Social Sofa" a Ravenna (RA) per il festival "Ravenna Mosaico"
Si può fare mosaico e insieme portare avanti un progetto di natura sociale? La risposta sembra essere affermativa, a giudicare da quanto visto per "Ravenna Mosaico" con il progetto "Social Sofa", curato da Karin Bruers.
Sabato 10 ottobre 2015, nel corso della "Notte d'Oro", caratterizzata da un pioggerella leggera, è stata una piacevole sorpresa ammirare due "social sofa" posizionati nel giardino di Palazzo Rasponi dalle Teste, piazza Kenendy 12, Ravenna (RA). Belli da fotografare nonostante la pioggia. Più tardi, nel corso della mia esplorazione in città, ne avrei trovati altri posizionati presso la Loggetta Lombardesca del MAR, via di Roma 13, Ravenna (RA).
Fonti accreditate riportano che ve ne sono altri in testata darsena, via D'Allaggio, Ravenna, ma io quelli ancora non li ho potuti fotografare. Cosa hanno di particolare queste opere? Vengono realizzate da una piccola comunità olandese con base a Tiburg, che cura la riabilitazione sociale di persone inoccupate e/o svantaggiate. Guidati da mosaicisti professionisti, i membri della comunità creano "social sofa" prendendo ispirazione da quadri di artisti celebri, quali Vincent van Gogh o Paul Smith. L'idea piace, e sembra essere replicabile anche da noi a Ravenna, cosa ne dite?
Sabato 10 ottobre 2015, nel corso della "Notte d'Oro", caratterizzata da un pioggerella leggera, è stata una piacevole sorpresa ammirare due "social sofa" posizionati nel giardino di Palazzo Rasponi dalle Teste, piazza Kenendy 12, Ravenna (RA). Belli da fotografare nonostante la pioggia. Più tardi, nel corso della mia esplorazione in città, ne avrei trovati altri posizionati presso la Loggetta Lombardesca del MAR, via di Roma 13, Ravenna (RA).
Fonti accreditate riportano che ve ne sono altri in testata darsena, via D'Allaggio, Ravenna, ma io quelli ancora non li ho potuti fotografare. Cosa hanno di particolare queste opere? Vengono realizzate da una piccola comunità olandese con base a Tiburg, che cura la riabilitazione sociale di persone inoccupate e/o svantaggiate. Guidati da mosaicisti professionisti, i membri della comunità creano "social sofa" prendendo ispirazione da quadri di artisti celebri, quali Vincent van Gogh o Paul Smith. L'idea piace, e sembra essere replicabile anche da noi a Ravenna, cosa ne dite?
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Ravenna RA, Italia
domenica 11 ottobre 2015
"Il cibo racconta noi" al museo TAMO di Ravenna dal 14 ottobre 2015
A
partire da mercoledì 14 ottobre, alle ore 18.00, presso il Museo TAMO, nel
Complesso di San Nicolò, via Rondinelli 2, Ravenna (RA) la Fondazione Ravenna Capitale, in
collaborazione con Ravenna Capitale Italiana della Cultura 2015 e la Fondazione RavennAntica, promuove un ciclo
di conferenze dal titolo "Il cibo racconta noi". A
partire dall’antichità, il tema dell’alimentazione è stato un punto cruciale
nella storia dell’uomo: il cibo ha condizionato la storia e ispirato politiche,
ha caratterizzato gli stili di vita, ha suscitato riflessioni letterarie, ha
incoraggiato confronti e incentivato scambi culturali. Quest’anno, in
particolare, è dedicato proprio al tema del cibo e la Fondazione Ravenna
Capitale, che ha tra i propri compiti la valorizzazione della cultura, in
particolare quella religiosa, ha scelto di approfondire questo argomento, analizzando
come i cibi vengano spesso rappresentati all’interno dei mosaici. “La
scelta del titolo Il cibo racconta noi - spiega Gianni Morelli, presidente della Fondazione Ravenna Capitale - vuole
essere una esemplificazione del fatto che gli alimenti ci forniscono
informazioni su chi commissionava le opere musive. Nei mosaici di Ravenna -
prosegue - il cibo, in realtà, viene progressivamente interpretato dal pensiero
cristiano come qualcosa che serve ad accompagnare le persone nell’eternità: palme,
ulivi, datteri e grappoli d’uva diventano quindi “il cibo dell’anima”. Inoltre
a Ravenna, sede della flotta imperiale, avvenivano tantissimi e ricchissimi
scambi commerciali, che si traducono anche nel fatto che la nostra città vedeva
e sperimentava un’enorme mescolanza di cibi, odori e sapori diversi”. Protagonisti
degli incontri sono: 1) il mosaicista Paolo Racagni, il più accreditato conoscitore dei mosaici
mediterranei, che mercoledì 14 ottobre
parlerà del “Rito e cibi nei mosaici
mediterranei”; 2) Giovanni Gardini, studioso
cattolico noto per la conoscenza dell’arte cristiana ravennate, che mercoledì 21 ottobre affronterà il tema
“Il cibo dell’anima nei mosaici di
Ravenna”; 3) l’archeologa
Giovanna Montevecchi, esperta del
territorio locale e degli aspetti domestici in uso nell’antichità, che giovedì
28 ottobre presenterà “La tavola degli
antichi romani tra eccessi frugalità”. Un
ringraziamento speciale va agli sponsor Big
Fruit – La frutteria delle piazze e al Forno
Pasticceria Nonna Iride, che non potevano essere più a tema, in quanto hanno
fatto del cibo il loro mestiere.
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Conferenze,
Museo
Ubicazione:
Ravenna RA, Italia
mercoledì 7 ottobre 2015
Visita alla mostra" Divina Commedia. Le visioni di Dorè, Scaramuzza, Nattini" a Ravenna (RA)
Inaugurata da pochi giorni, la mostra "Divina Commedia. Le visioni di Dorè, Scaramuzza, Nattini" fa già parlare di sé. Allestita presso il MAR, via di Roma 13, Ravenna (RA, rimarrà fruibile fino al 10 gennaio 2016.
Nell’anno delle celebrazioni del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri il Museo d’Arte della città di Ravenna partecipa alle manifestazioni in onore del Sommo Poeta con questa bella mostra, curata da Stefano Roffi, realizzata in collaborazione con la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo..
Sono 33 opere per ogni cantica - Inferno, Purgatorio e Paradiso - le opere firmate da Amos Nattini. Incoraggiato da Gabriele D'Annunzio a portare a compimento il monumentale lavoro, espose per la prima volta a Parigi nel lontano 1931. Morì nel 1941. Trovo che l'artista abbia saputo trasmettere il proprio amore per la Divina Commedia in maniera originale e cromaticamente interessante. Belle in modo particolare le tavole legate a Ravenna, dove compaiono i maestosi pini marittimi della Pineta di Classe. Potenti esplosioni di luce per le tavole realizzate a rappresentare il Paradiso.
Ai piani superiori troviamo altri due eccezionali interpreti del messaggio dantesco: Francesco Scaramuzza, nato a Parma nel 1803, al quale viene accostato l'illustre e conosciutissimo Gustave Dorè.
L'opera più imponente di Scaramuzza è senza dubbio l'illustrazione della Divina Commedia, che egli curò in maniera quasi maniacale: 243 grandi disegni a penna (73 per l’Inferno, 120 per il Purgatorio, 50 per il Paradiso), di cui ben 18 dedicati al solo canto XXXII dell’ultima cantica. Entrando in una delle sale ho pensato di trovarmi di fronte a fotogrammi di una pellicola cinematografica, con immagini che riprendono le scene dantesche attimo per attimo. Sono immagini potenti, quasi bibliche, di grande forza espressiva.
Il corredo illustrativo della Divina Commedia, disegnato dal francese Gustave Doré (Strasburgo 1832-1883) attorno al 1861-68, è certamente il più popolare in assoluto, ancora oggi: la sua fama è dovuta anche alla prevalente attività d’illustratore d’opere letterarie (Milton, Rabelais, Balzac, La Fontaine, Cervantes, Bibbia, Ariosto) espletata come pittore e incisore che, con tratti robusti, marcati e decisi, coglie con virtuosismo romantico gli aspetti più realistici dell’opera dantesca. Predominano nelle sue opere i toni cupi, anche al di fuori dell’Inferno.
La mostra sarà fruibile a titolo gratuito in occasione della "Notte d'Oro" sabato 10 ottobre 2015: una opportunità per immergersi nella Divina Commedia di Dante grazie a tre illustratori eccelsi. Qualora siate interessati, il museo organizza visite guidate, come quella alla quale ho preso parte io stessa, che permettono di approfondire la conoscenza di tanti dettagli utili. Le opere esposte sono 500, per cui un piccolo aiuto forse necessita, cosa ne dite? Per info visitate il sito.
Nell’anno delle celebrazioni del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri il Museo d’Arte della città di Ravenna partecipa alle manifestazioni in onore del Sommo Poeta con questa bella mostra, curata da Stefano Roffi, realizzata in collaborazione con la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo..
Sono 33 opere per ogni cantica - Inferno, Purgatorio e Paradiso - le opere firmate da Amos Nattini. Incoraggiato da Gabriele D'Annunzio a portare a compimento il monumentale lavoro, espose per la prima volta a Parigi nel lontano 1931. Morì nel 1941. Trovo che l'artista abbia saputo trasmettere il proprio amore per la Divina Commedia in maniera originale e cromaticamente interessante. Belle in modo particolare le tavole legate a Ravenna, dove compaiono i maestosi pini marittimi della Pineta di Classe. Potenti esplosioni di luce per le tavole realizzate a rappresentare il Paradiso.
Ai piani superiori troviamo altri due eccezionali interpreti del messaggio dantesco: Francesco Scaramuzza, nato a Parma nel 1803, al quale viene accostato l'illustre e conosciutissimo Gustave Dorè.
L'opera più imponente di Scaramuzza è senza dubbio l'illustrazione della Divina Commedia, che egli curò in maniera quasi maniacale: 243 grandi disegni a penna (73 per l’Inferno, 120 per il Purgatorio, 50 per il Paradiso), di cui ben 18 dedicati al solo canto XXXII dell’ultima cantica. Entrando in una delle sale ho pensato di trovarmi di fronte a fotogrammi di una pellicola cinematografica, con immagini che riprendono le scene dantesche attimo per attimo. Sono immagini potenti, quasi bibliche, di grande forza espressiva.
Il corredo illustrativo della Divina Commedia, disegnato dal francese Gustave Doré (Strasburgo 1832-1883) attorno al 1861-68, è certamente il più popolare in assoluto, ancora oggi: la sua fama è dovuta anche alla prevalente attività d’illustratore d’opere letterarie (Milton, Rabelais, Balzac, La Fontaine, Cervantes, Bibbia, Ariosto) espletata come pittore e incisore che, con tratti robusti, marcati e decisi, coglie con virtuosismo romantico gli aspetti più realistici dell’opera dantesca. Predominano nelle sue opere i toni cupi, anche al di fuori dell’Inferno.
La mostra sarà fruibile a titolo gratuito in occasione della "Notte d'Oro" sabato 10 ottobre 2015: una opportunità per immergersi nella Divina Commedia di Dante grazie a tre illustratori eccelsi. Qualora siate interessati, il museo organizza visite guidate, come quella alla quale ho preso parte io stessa, che permettono di approfondire la conoscenza di tanti dettagli utili. Le opere esposte sono 500, per cui un piccolo aiuto forse necessita, cosa ne dite? Per info visitate il sito.
Ubicazione:
Ravenna RA, Italia
martedì 6 ottobre 2015
"Pineta di Classe": visita all'area chiusa al pubblico, da Lido di Dante (RA) alla foce del Bevano
La "Pineta di Classe" tanto cara a Dante Alighieri, cantata nella Divina Commedia, e conosciuta per i versi immortali del Sommo Poeta, è stata oggetto nel luglio 2012 di un incendio di natura dolosa. Se volete fare tornare alla memoria i versi del XXVIII cando della Divina Commedia, quello in cui si parla della "divina foresta spessa e viva", potete leggere qui.
Trovo che sia bello farsi guidare dalla propria immaginazione ed evocare immagini, prima di visitare un luogo nella realtà, voi cosa ne pensate? Chiamiamola se volete creatività. Dopo la mia prima visita alla Pineta di Classe, occorsa nel aprile 2013, rimasi affranta e colpita dall'esito devastante dell'incendio sviluppatosi il 19 luglio 2012, che distrusse 40 ettari di pineta. Ne scrissi qui, e non ci tornai più fino a sabato scorso, in occasione di una visita guidata organizzata dai volontari di Legambiente per l'iniziativa "Puliamo il Mondo", inserita nell'ambito del festival Vegan In Tla Muraja.
Direi che ho fatto bene a lasciar passare un po' di tempo: la sorpresa è stata tanta nel constatare che la natura, a distanza di 3 anni dall'evento negativo, già lancia segnali di ripresa. I pini sono bassi, ma fitti, fitti, a tal punto che probabilmente si renderà necessario diradarli in un prossimo futuro. La nostra guida ci diceva che ci vorranno presumibilmente fino a 25 anni perché torni tutto come prima.
Ma procediamo con ordine. siamo partiti dal Camping Ramazzotti a Lido di Dante (RA), percorrendo un sentiero che conduce fino all'area delimitata da cancello chiuso a chiave; eravamo accompagnati da una guida della forestale e da volontari in sorveglianza dell'area naturalistica protetta.
Sopra di noi molti velivoli a motore sorvolavano la pineta - perlopiù deltaplano a motore - ma anche piccoli aerei da diporto, laddove l'intera area sarebbe preclusa al traffico aereo, per salvaguardare le specie protette che qui nidificano.
Abbiamo percorso lo stradello pinetale per circa 40 minuti, fino ad arrivare alla foce del fiume Bevano. I capanni da pesca che un tempo sorgevano in questa zona, costruiti abusivamente, sono stati abbattuti per ordinanza comunale, i volatili sono tornati ad essere presenti in grande numero e qui nidificano. Sull'altro lato della foce del Bevano, se lo desiderate, potete visitare l'Ortazzo e l'Ortazzino, con partenza del Centro Visite Cubo Magico Bevanella, di cui in passato ho scritto qui.
Qui siamo nel Parco del Delta del Po, in una delle aree naturalistiche più esclusive di Europa: l'ente Parco ne cura la tutela e conservazione ambientale dal 1998. Prima delle bonifiche eseguite dagli imperatori romani, la "Pineta di Classe" era dominata dalla farnia, dal carpino bianco e dai querceti. I Romani introdussero il pino silvestre e/o il pino nero per ricavarne legname per la flotta e il frutto, il prezioso pinolo.
Proseguendo la nostra passeggiata, abbiamo scelto di percorrere i sentieri retro-dunali. Lo spettacolo si è fatto ancora più maestoso.
Si tratta di uno scenario di rara bellezza, che ci sentiamo ci consigliare a chi transita da Ravenna. Presenti in spiaggia alcuni gruppi di naturisti. In pineta non mancano gli scoiattoli e, raramente, i daini.
Trovo che sia bello farsi guidare dalla propria immaginazione ed evocare immagini, prima di visitare un luogo nella realtà, voi cosa ne pensate? Chiamiamola se volete creatività. Dopo la mia prima visita alla Pineta di Classe, occorsa nel aprile 2013, rimasi affranta e colpita dall'esito devastante dell'incendio sviluppatosi il 19 luglio 2012, che distrusse 40 ettari di pineta. Ne scrissi qui, e non ci tornai più fino a sabato scorso, in occasione di una visita guidata organizzata dai volontari di Legambiente per l'iniziativa "Puliamo il Mondo", inserita nell'ambito del festival Vegan In Tla Muraja.
Direi che ho fatto bene a lasciar passare un po' di tempo: la sorpresa è stata tanta nel constatare che la natura, a distanza di 3 anni dall'evento negativo, già lancia segnali di ripresa. I pini sono bassi, ma fitti, fitti, a tal punto che probabilmente si renderà necessario diradarli in un prossimo futuro. La nostra guida ci diceva che ci vorranno presumibilmente fino a 25 anni perché torni tutto come prima.
Ma procediamo con ordine. siamo partiti dal Camping Ramazzotti a Lido di Dante (RA), percorrendo un sentiero che conduce fino all'area delimitata da cancello chiuso a chiave; eravamo accompagnati da una guida della forestale e da volontari in sorveglianza dell'area naturalistica protetta.
Sopra di noi molti velivoli a motore sorvolavano la pineta - perlopiù deltaplano a motore - ma anche piccoli aerei da diporto, laddove l'intera area sarebbe preclusa al traffico aereo, per salvaguardare le specie protette che qui nidificano.
Proseguendo la nostra passeggiata, abbiamo scelto di percorrere i sentieri retro-dunali. Lo spettacolo si è fatto ancora più maestoso.
Si tratta di uno scenario di rara bellezza, che ci sentiamo ci consigliare a chi transita da Ravenna. Presenti in spiaggia alcuni gruppi di naturisti. In pineta non mancano gli scoiattoli e, raramente, i daini.
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Ubicazione:
48124 Lido di Dante RA, Italia
"Le quattro stagioni in mosaico" a Ravenna dal 9/10 al 8/11 per "Ravenna Mosaico"
Venerdì 9 ottobre 2015, alle ore 18.00, presso la Cripta Rasponi e i Giardini Pensili, Piazza San Francesco, Ravenna (RA) sarà inaugurata l’esposizione "Le Quattro Stagioni in mosaico", a cura
di Paolo Racagni.
La mostra è la felice conclusione del progetto espositivo “Mosaici
Contemporanei in Antichi Contesti”, ideato e promosso dalla Fondazione
RavennAntica in collaborazione con la Provincia e il Comune di Ravenna, il
Sistema Museale Provinciale di Ravenna e l'Associazione Internazionale
Mosaicisti Contemporanei (A.I.M.C) è stato realizzato grazie al sostegno del
Credito Cooperativo ravennate imolese (BCC). Tale progetto è nato nel 2011 con l’obiettivo di realizzare, all’interno
di un luogo ricco di suggestioni quale la Cripta Rasponi ed i Giardini Pensili,
una serie di esposizioni tematiche, che prevedessero la creazione di opere ed
installazioni musive contemporanee, volte a stabilire un dialogo continuo fra
il “mosaico antico” e le espressioni
artistiche dei nostri giorni.Tale progetto ha visto l’avvicendarsi, dal 2011 al 2014, di otto mosaicisti di respiro nazionale ed internazionale che hanno realizzato altrettante esposizioni: Giuliano Babini con "Metamorfosi" (23 settembre – 2 novembre 2011), Pascale Beauchamps con "Movimento Immobile" (30 marzo – 3 giugno 2012), Valeria Ercolani con "Tessere … segreti, donne e mosaici" (8 giugno – 5 agosto 2012), Felice Nittolo con "Incantamenti "(7 settembre – 4 novembre 2012), Stefano Mazzotti con "Autunno Occidentale" (30 marzo – 2 giugno 2013), Marco De Luca con "Da una luș vёcia" (20 settembre – 3 novembre 2013), Giovanna Galli con "Mosaici" (5 aprile – 8 giugno 2014), Daniele Strada con "Poveracce" (19 settembre – 2 novembre 2014). Ciascuno di loro, al termine della propria esposizione, ha donato alla Fondazione RavennAntica un’opera ispirata al tema delle Quattro Stagioni
“Le Quattro Stagioni - spiega Paolo Racagni - è un tema classico, ricorrente nell’iconografia dei mosaici antichi, ma a Ravenna si presenta in forma inusitata: è la rappresentazione delle quattro stagioni danzanti che, nella nostra città, compare per la prima volta nei mosaici della Domus dei Tappeti di Pietra. L’esposizione che ne è scaturita - prosegue - è una sintesi, una sorta di confronto tra i mosaici di ciascuno degli artisti che hanno esposto in precedenza le proprie opere, opere che qui appaiono astratte ed inserite in un contesto di dialogo artistico, evidenziando tutta la loro vitalità”.
"Monumentalité et légèreté: la France en Mosaique" a Ravenna fino al 8 novembre 2015
Segnalo la mostra "Monumentalité et légèreté: la France en mosaique", allestita presso l'Atrio Monumentale di Palazzo Rasponi dalle Teste, Piazza Kennedy 12, Ravenna (RA) Vi ricordo che, a causa di lavori di scavo archeologico in Piazza Kennedy, l'ingresso alla mostra avviene dal retro. Opere di Joël Barguil, Gérard Brand,Valérie Colombel. L'inaugurazione si è tenuta venerdì 2 ottobre ore 18.30 alla presenza degli artisti, la mostra rimarrà fruibile fino al 8 novembre 2015, tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Gli spazi a tutta altezza dell’atrio di Palazzo Rasponi permettono di accogliere i complessi lavori di tre famosi artisti francesi, che si esprimono con opere musive monumentali, ma al tempo stesso trasparenti e leggere. Un’ambivalenza che si stempera in un equilibrio sottile ed emozionante. Allestimento a cura di Linda Kniffitz e Rosetta Berardi
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